[Presentazione] Trek FX+ 2, come è fatta

Ruote, freni e trasmissione

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Ruote, freni e trasmissione

La Trek FX+ 2 monta di serie due cerchi Bontrager Connenction in alluminio, doppia camera, 32 fori, canale da 20mm e foro dimensionato per valvola Presta. Il mozzo è un Formula DC-20, lega, 6 bulloni, 5x100mm QR, bloccaggio abbiamo visto con perno 132x5mm.

Sono cerchi usati anche su alcune Mtb della casa e la scelta mi sembra valida; questa bici è fatta per essere solida, non dare pensieri, tutto è pensato per resistere all’uso.

Le gomme sono le Bontrager H2 Comp, striscia riflettente, tallone rigido, 30tpi, 700x40c. 

Battistrada tipicamente ibrido, protezione dalle forature, fianchi sostenuti.

La misura montata è quella massima in presenza di parafanghi, ossia 700×40. La scheda tecnica sul sito indica 700×45 con parafanghi montati ma credo sia una svista. Rimuovendo i parafanghi possiamo salire fino al 700×50, ed entrano pure se moderatamente tassellati (e io l’ho fatto durante il test…) rinunciando alla protezione dalla sporco della strada ma guadagnando in comfort.

Però c’è da prestare attenzione nello smontare il parafango posteriore, perché accoglie all’interno sia la lunga piastra di sostegno del portapacchi che il cavo di alimentazione della luce posteriore.

La ruota posteriore monta identici cerchio e gomma, cambia ovviamente il mozzo perché al suo posto c’è il motore, che vedremo fra poco nel suo paragrafo dedicato.

Segnalo qui solo che il corpetto è un HG, quindi ghiera per il pacco pignoni e non filetto come le e-bike fino a 7v.

L’impianto frenante a disco è fornito da Shimano, almeno sulla bici in prova (che su questo si discosta dalla scheda sul sito che indica i Promax), ed è composto da un set di pinze BR-UR300 a standard flat mount (lo stesso delle pinze stradali per capirci).

La pinza anteriore è caratterizzata dal fatto di non necessitare di piastra, è integrata al corpo.

La pinza posteriore pure monta senza staffa.

Sia avanti che dietro abbiamo due rotori da 160 sempre di casa Shimano. Sono gli SM-RT26, attacco sei fori e indicati per pastiglie in resina.

Le leve freno sono le Shimano BL-MT201.

Però, ripeto, questo l’impianto montato sulla bici in prova. Data la discrepanza con le pinze rispetto alla scheda al momento sul sito ufficiale Trek, non posso darvi certezza. Comunque, anticipo rispetto alla prova su strada, la frenata è eccellente.

Il comparto trasmissione a 9 velocità prevede una guarnitura Pro Wheel Pro da 42 denti, perno quadro, anello paracorona.

Alle estremità delle pedivelle un set di pedali flat in resina VP, di serie.

Cambio, il suo comando e i pignoni sono Shimano.

La scala pignoni della cassetta HG200 è 11-13-15-17-20-23-26-30-36.

E’ gestita da un cambio RD-M2000 con capacità totale di 45 denti.

La catena la fornisce KMC, chiusura con missing link.

Il comando, ovviamente, è lo Shimano M2010 con tecnologia Rapidfire Plus; quindi cambiata fino a tre pignoni ma senza il 2Way-Release, ossia poter cambiare sia tirando che spingendo. Vista la tipologia di bici, sarebbe stato inutile preziosismo.

Il filo conduttore resta sempre quello di una bici solida, fatta per durare e con componenti robusti.

Ora tocca al cockpit e agli accessori di serie.

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