La ciclabile inutile
Una ciclabile che serve a nulla e termina nel nulla.
Si, voglio mostrarvi questo singolare tratto, non importa dove sia, muovendosi lungo la Penisola ne troviamo tante di ciclabili senza né capo né coda. Anzi, con un capo ma senza coda.
Partono e conducono al nulla.
Perché costruirle? Al di là della necessità dei Comuni di mostrare una certa percentuale di rete ciclabile per accedere ai finanziamenti, crearle così, praticamente senza senso, nasce dalla concezione tutta italica che la ciclabile è solo un recinto in cui far scorrazzare i perdigiorno.
Non una via di comunicazione: non le viene riconosciuta la dignità che le spetta e quindi nemmeno a noi che ci spostiamo in bici.
Questa che vedremo tra poco oltre e terminare nel nulla, anzi, con un fossato pericolo che permette l’accesso ancor più pericoloso a una strada statale ad altissima incidentalità (i veicoli fanno il filo alla destra della corsia, le piante non permettono a chi sbuca dal baratro di essere visto in tempo, manca un attraversamento pedonale) di fatto copre un breve tratto stradale dove non serviva.
E nel frattempo lo stesso Comune che l’ha voluta ha reso il tratto esterno, la statale divenuta strada comunale per qualche centinaio di metri, assai pericoloso per chi si sposta in bici, sacrificando il poco spazio che potevamo sfruttare per creare parcheggi a pagamento. Magari ve lo mostrerò in futuro.
Certo, non tutte le ciclabili in Italia sono così, quelle fatte bene esistono: ma sono eccezioni quando dovrebbero essere regola. E invece la regola è quella che vediamo.
Se preferite godervi il video a tutto schermo questo il link, altrimenti miniatura in basso.
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
C’è un progetto di “riqualificazione” del mio quartiere che prevede una ciclabile che ha proprio quelle caratteristiche, risultando anche molto più corta. Di fatto una ciclabile per insegnare ai ragazzini ad andare in bicicletta o per farsi la passeggiata con il cane.
Considerando il progetto, che prevede l’eliminazione tout court di decine di posti auto nella periferia urbana di Roma dove non esiste il concetto di trasporto pubblico, lascio immaginare l’odio che il concetto di “ciclabile” genererà tra i residenti.
Io capisco che i nostri politici devono spendere soldi, ma sprecarli così è davvero incredibile.
Purtroppo, come ripeto da anni, tutto è figlio della convinzione per cui i ciclisti sono perdigiorno da ghettizzare in un recinto. Da qui nascono queste inutili ciclabili che, come giustamente osservi, aggiungono anche il danno di immagine, perché a causa nostra una fetta della popolazione (abilmente sobillata da una precisa parte politica, ossia Salvini) guarda con sempre maggiore odio chi si sposta in bici. Odio si, basta guardare i commenti ai post del ministro. Che comunque non è solo, diciamo che è in buona compagnia…
Fabio
Mi ritengo ancora abbastanza giovane, seppur con qualche acciacco, ma sono ormai certo che non avrò alcun dispiacere a lasciare questo mondo, se non per gli affetti; l’umanità è diventata insostenibile, meriteremmo l’estinzione immediata