[Test] Shimano LinkGlide

La tecnologia Shimano LinkGlide

Tempo di lettura: 7 minuti

La tecnologia Shimano LinkGlide

La tecnologia Shimano LinkGlide punta a due obiettivi: durata e fluidità di cambiata.

Lo fa con l’intenzione di rivolgersi ai ciclisti a pedalata assistita ma anche a quelli che vanno via solo di gambe. E vuole rivolgersi anche a quelli che il cambio lo usano poco, mettono la catena sulla parte bassa della scala pignoni e via così per anni.

Non una pratica che condivido, ma reale nel mondo delle e-bike. Giusta o sbagliata che sia, piuttosto che star lì a convincere a muovere di più la catena fai prima a creare un prodotto che non tema di essere maltrattato.

E dobbiamo tener presente l’elevata coppia sviluppata dalle moderne unità montate su bici a pedalata assistita, non il limite di legge dei 25 km/h. 

Molte e-bike ibride e moltissime e-mtb sviluppano valori di coppia capaci di mettere facilmente in crisi le trasmissioni tradizionali; e molti ciclisti tendono a usare solo i pignoni più piccini e lasciare al motore il compito di tirarli d’impaccio.

Quindi la necessità di progettare anzitutto un nuovo pacco pignoni; in realtà una famiglia ma lo indico al singolare per comodità.

I denti della nuova cassetta LINKGLIDE hanno una base molto più spessa e una smussatura unica che migliora decisamente la resistenza all’usura nel trasferimento di coppia elevata. Questo aumento nella durata della cassetta prolunga le prestazioni della pedalata fluida e allunga il tempo che precede i salti di catena dovuti all’usura.

Un grosso vantaggio della piattaforma LINKGLIDE infatti è che la forma robusta del dente fornisce proprio una durata eccellente e una migliore resistenza all’usura.

E’ importante, perché i ciclisti che comprano bici a pedalata assistita con unità performanti, le scelgono ovviamente con il cambio ma potrebbero dimenticare di cambiare o fare la manutenzione del mezzo come dovrebbero.

Test interni dell’azienda hanno rilevato una durata superiore del 300% del sistema LinkGlide rispetto al sistema HyperGlide +.

Condizioni del test: catena in movimento in condizioni di fango sulla trasmissione, senza cambiare. Dati medi per 11T, 13T e 15T.
*PRIMA = HG(HYPERGLIDE)

Se la durata è tre volte superiore, lo è anche la fluidità di cambiata, da non confondere con la velocità di cambiata.

Non è facile rendere a parole questa sensazione di fluidità, comunque ci proverò nel paragrafo dedicato alla prova su strada.

Cito direttamente dalla casa: LINKGLIDE fornisce una cambiata fluida mentre pedali per un’esperienza costante e sicura di corsa;  LINKGLIDE rende la cambiata più morbida riducendo notevolmente gli urti.

Però, intervengo io, questo significa che LinkGlide è una famiglia di prodotti, non c’è compatibilità con altre serie della casa se non nella galassia LinkGlide. Anche questo lo vedremo più avanti in dettaglio.

Cito ancora dalla casa: LINKGLIDE fornisce prestazioni fino a tre volte più fluide migliorando lo scorrimento della catena tra gli ingranaggi. Tale passaggio più fluido riduce lo stress della cambiata fornendo una esperienza in bici senza sbavature e più divertente.

L’angolo di rotazione della pedivella è portato al minimo durante le cambiate verso l’alto/verso il basso (più bassa = più fluida). Semplifico in maniera eccessiva: tutto lavora più dritto.

Condizioni del test: catena in movimento in condizioni di fango sulla trasmissione, senza cambiare. Dati medi per 11T, 13T e 15T.
*PRIMA = HG(HYPERGLIDE)

Il design ottimizzato del cambio LINKGLIDE crea un passaggio più fluido tra gli ingranaggi, per evitare i salti che possono avere effetti negativi sulla cambiata e sulla fluidità della pedalata.

Il design migliorato è specialmente evidente nelle cambiate verso l’esterno, dove l’urto della pedalata si nota di più a seguito delle maggiori forze coinvolte.

 

Al momento in cui scrivo le serie con tecnologia LinkGlide sono: CUES, Deore XT 11s, Deore 5100, EP8 ed EP6. Poi a fine articolo vi lascio tutti i link. Quelli web, non Glide. Brutta come battuta eh? Ok.

Fin qui mi sono avvalso delle immagini ufficiali (che credevate, io capace di creare video così carini? Suvvia…), ora vediamo i componenti oggetto della prova. Perché questo ci aiuterà a comprendere meglio la questione della compatibilità.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Ho letto un po’ di fretta (dopotutto mi tocca già impararmelo per lavoro, come funzionano ‘ste cose) giusto per sentire il tuo parere in proposito. Niente di sorprendente, funziona. Grazie Shimano 🙂
    Onestamente, il prodotto magari non sarà rivoluzionario di per sè, ma l’attenzione e il rispetto per un settore spesso percepito come secondario nell’industria o almeno nel marketing, ossia il ciclismo urbano (e in generale non competitivo), direi che sono abbastanza una novità, e un ottimo sviluppo per il futuro.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Esatto Paolo, è il fatto di investire su un ciclismo apparentemente trascurato che mi intriga.
      Però attenzione: Shimano non è una no-profit, se decide di investire è perché sa che lì c’è vasta platea…

      Fabio

      • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

        Sicuramente c’è una gran quantità di utenti che potrebbe profittare di una trasmissione specifica per bici elettriche e/o uso urbano. Direi più di quanti possono beneficiare di un dodicesimo o di un tredicesimo pignone sulla cassetta… però quelli sono arrivati prima.

        Vero che Shimano (e non solo) ha una gamma di cambi al mozzo per l’uso turistico e urbano, che pur essendo ottimi in certi contesti hanno però anche delle limitazioni. Affiancare una scelta di trasmissioni dedicate con cambio “standard” poteva farlo chiunque, ma nessuno – almeno nessuno dei principali produttori – si era degnato, fino ad ora.

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Hai perfettamente ragione; ed è anche il motivo per cui io ho accolto con gran favore la famiglia Shimano CUES.

          Fabio

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