[Test] Shimano LinkGlide

Conclusioni

Tempo di lettura: 7 minuti

Conclusioni

Ho scelto di titolare questo test in modo generico: solo LinkGlide. Non la versione in prova.

Anche se con altre famiglie a identica tecnologia non ho pedalato, le considerazioni sono più sulla efficacia di questa tecnologia che non sulla validità della singola trasmissione.

Serviva introdurre la tecnologia LinkGlide? Si, e per capire meglio è bene andare sempre alle fonti. Così vi riporto quanto affermato da Filip Scholliers, product planner Shimano MTB.

“Quando sviluppiamo una trasmissione, il nostro obiettivo è sempre quello di garantire prestazioni di cambiata senza interruzioni ma la questione di come mantenere le prestazioni sportive unita ad una maggiore durata per i nuovi stili di guida ha posto un puzzle interessante. Abbiamo notato che i ciclisti meno esperti guidano con la stessa marcia, a volte con una coppia eccessiva, per lunghi periodi di tempo, il che mette a dura prova la loro trasmissione. Inoltre, questi nuovi ciclisti tendono a cambiare sotto sforzo con il risultato di un’usura eccessiva e, in ultima analisi, una perdita di prestazioni della trasmissione”.

“Alla fine la risposta è stata semplice, offrire ai clienti il meglio di entrambi. Il nostro obiettivo con LINKGLIDE era quello di creare un sistema di trasmissione che fornisse un cambio fluido e senza interruzioni ma che fosse più durevole. Questo è il motivo per cui la maggior parte della nostra progettazione e sviluppo si è concentrata sul rendere la cassetta più robusta”.

“La tecnologia HYPERGLIDE + offre ai ciclisti competitivi una trasmissione leggera con il nostro cambio più veloce, mentre LINKGLIDE è un’opzione extra per una maggiore durata. In altre parole, HYPERGLIDE + è fatto per essere veloce e LINKGLIDE è fatto per durare. 

Credo che l’ultima affermazione rende superfluo tutto il mio scrivere, me la potevo cavare così, con la sintesi.

Che spesso è efficace…

Però a me piace chiacchierare, raccontare.

E mi piace raccontarvi come a ogni test io impari qualcosa di nuovo, perché solo provando e riprovando metti insieme tutte quelle informazioni che poi elabori in un articolo, anche attingendo ad altre esperienze.

Che non significa svolgere comparative, tra l’altro da me mai amate, quanto avere sempre dei riferimenti con cui valutare un dato componente o una bici.

La dichiarazione di Filip Scholliers l’ho letta solo dopo aver chiuso il test e stilato la scaletta, non prima per non farmi influenzare.

E’ certo che la leggerezza di una HyperGlide+ sia superiore, basta la bilancia; la dichiarazione sulla minor velocità di cambiata però mi lascia perplesso.

Si, un leggerissimo ritardo di risposta l’ho rilevato ma come vi ho detto sopra è qualcosa che fatichi a quantificare, puoi accorgertene solo se ogni giorno prendi una bici differente.

Ma se non l’avesse puntualizzato lui, che è l’ingegnere, il vostro scribacchino non ci si sarebbe soffermato più di tanto. Insomma, fosse un cambio prettamente sportivo, sarebbe una velocità già più che ottima.

L’aggravio di peso c’è, per darvi una idea una cassetta HyperGlide + a 12v con finale da 45 (quindi più pignoni e pure più grandi) si ferma a 460 grammi contro i 640 da me rilevati di questa Deore LG-600 11/43 a 10 velocità: ma è un dato importante?

No, secondo me no.

Visto l’utilizzo e il pubblico di riferimento, avere questi grammi in più è trascurabile. A fronte dell’indubbio vantaggio in termini di durata.

Però sollevo un dubbio: ok la destinazione e-bike, ok questi ciclisti inesperti (che però diventeranno esperti con l’uso) ma su una bici classica cosa mi conviene montare? LinkGlide o HyperGlide+?

Dopo aver usato questa trasmissione nei due mondi, posso tranquillamente consigliare una LinkGlide anche su bici classiche, non assistite.

I vantaggi in termini di dolcezza di funzionamento, robustezza, durata, capacità di resistere a ogni maltrattamento rendono la LinkGlide una ottima opzione per chi vuole pedalare senza troppi pensieri e con un occhio ai costi.

Perché questi componenti in prova sono offerti a prezzi accessibili, aftermarket per chi volesse modificare la propria bici; se aggiungiamo una durata tre volte superiore direi che diventa un buon affare.

L’unico limite che posso rilevare non è addebitabile a Shimano.

Il limite cioè per chi volesse migliorare una propria e-bike con motore al mozzo e sensore di coppia, solitamente sono a 8 o 9v (anche 7 ma lì la cassetta è a filetto) e installare una LinkGlide 10 velocità come questa: la corona giusta.

Purtroppo sono guarniture a perno quadro quelle montate su queste bici e trovare un valido monocorona 10v a perno quadro non è facile. Però con le bici di qualità spesso lo spider permette di montare qualcosa di buono. 

Limite ovviamente con le 8v, già se la bici in partenza monta un 9v la catena va bene.

Nessun limite tecnico a migliorare una bici a unità centrale; anche di altra marca.

Insomma, io ce l’ho messa tutta, mi sono preso una quantità di tempo spropositata per chiudere questo test, anche perché dovevo valutare la durata e non posso fare 4000km al mese, e l’obiettivo che si è posto Shimano posso confermare è stato centrato.

Non è la soluzione definitiva né una rivoluzione, troppo spesso chiamata in causa a ogni nuovo prodotto che arriva sul mercato.

Considero le trasmissioni LinkGlide una ulteriore, validissima opzione per chi ama pedalare senza pensieri, che è sempre un’ottima filosofia per vivere la bici.

Vi lascio i link

Deore XT 11s LinkGlide

Deore 10s LinkGlide

CUES

EP6

EP8

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Ho letto un po’ di fretta (dopotutto mi tocca già impararmelo per lavoro, come funzionano ‘ste cose) giusto per sentire il tuo parere in proposito. Niente di sorprendente, funziona. Grazie Shimano 🙂
    Onestamente, il prodotto magari non sarà rivoluzionario di per sè, ma l’attenzione e il rispetto per un settore spesso percepito come secondario nell’industria o almeno nel marketing, ossia il ciclismo urbano (e in generale non competitivo), direi che sono abbastanza una novità, e un ottimo sviluppo per il futuro.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Esatto Paolo, è il fatto di investire su un ciclismo apparentemente trascurato che mi intriga.
      Però attenzione: Shimano non è una no-profit, se decide di investire è perché sa che lì c’è vasta platea…

      Fabio

      • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

        Sicuramente c’è una gran quantità di utenti che potrebbe profittare di una trasmissione specifica per bici elettriche e/o uso urbano. Direi più di quanti possono beneficiare di un dodicesimo o di un tredicesimo pignone sulla cassetta… però quelli sono arrivati prima.

        Vero che Shimano (e non solo) ha una gamma di cambi al mozzo per l’uso turistico e urbano, che pur essendo ottimi in certi contesti hanno però anche delle limitazioni. Affiancare una scelta di trasmissioni dedicate con cambio “standard” poteva farlo chiunque, ma nessuno – almeno nessuno dei principali produttori – si era degnato, fino ad ora.

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Hai perfettamente ragione; ed è anche il motivo per cui io ho accolto con gran favore la famiglia Shimano CUES.

          Fabio

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