[Test] Continental Terra Hardpack TR
Le conclusioni
Le conclusioni
Come vi ho detto, era da tempo che tenevo sotto controllo le news di Continental, aspettavo le eredi delle SpeedKing, contavo sarebbe uscita una nuova versione a tecnologia tubeless.
In effetti così è stato ma c’è di più, perché ridurre le Hardpack a semplice evoluzione non rende pieno merito a questo copertoncini.
Molto simili, è vero, eppure diverse e non solo per la sezione abbondante e, per ora unica. L’altra misura è una 27,5 e una mezza idea mi sta venendo, forse testerò una bici da trekking con ruote in questo diametro e secondo me le Hardpack lì troverebbero collocazione ideale. Dubito ci starò coi tempi però.
Perché anche se l’azienda le indica gravel con predisposizione per il bikepacking, le Hardpack sono di più.
Anzitutto vantano un elevatissimo comfort che non si spiega solo con la dimensione: la carcassa è eccellente, per elasticità e tenuta sui fianchi.
Il volume d’aria aiuta ma senza una carcassa capace di gestirla bene ci saremmo trovati una gomma cedevole, poco precisa. E così non è, anzi.
Poi sono leggere, i 530g rilevati sono pochi per una 700×50. E una gomma leggera è sempre un plus nella guida, spesso piuttosto che cambiare ruote basta sostituire le gomme e abbiamo un’altra bici, quindi non è dato da trascurare.
Scorrono una bellezza, planano sull’asfalto e “poggiano” in fuoristrada, sempre con grip eccellente.
Sono sincere, sia sull’asciutto che sul bagnato, perché hanno la capacità di informare in modo costante il ciclista del lavoro svolto in tempo reale.
Hanno ottima tenuta laterale, soprattutto in fuoristrada; su asfalto e solo nelle pieghe più accentuate, avverti un lieve tentennamento, come se la gomma faticasse a trovare la porzione giusta su cui lavorare.
Per inciso, vi sconsiglio di andarvi a cercare questo limite su strada, devi piegare tanto e una bici non è una moto.
Riescono ad assorbire ogni malformazione dell’asfalto senza che nemmeno te ne accorgi e lo stesso fanno in fuoristrada.
Mantengono le ruote ben salde in frenata, i bloccaggi e conseguenti derapate solo al posteriore e solo se cercate.
Gestiscono gli improvvisi cambi di direzione, quelli per evitare l’ostacolo all’ultimo metro, con sufficiente prontezza e solo un lieve ritardo all’anteriore, perché il profilo è abbastanza piatto e serve lavorare di manubrio.
Non subiscono alcuna influenza dal carico supplementare del bagaglio; anzi, se i pesi sono ben distribuiti (e durante il test non sempre lo erano…) il comportamento globale migliora, risolvendo anche la leggera divergenza nella traiettoria tra anteriore e posteriore nelle curve strette in fuoristrada, quando la ruota motrice a bici scarica tende ad allargare un poco.
Hanno efficace protezione antiforatura, seppure sul punto è sempre difficile offrire certezze. Ho forato alla prima uscita con ottimi copertoncini, poi mai più durante tutto il test, con altri mai forato, stamattina una delle mie bici aveva la gomma a terra anche se ferma da una settimana. Insomma, entrano in ballo tanti fattori, la dea bendata in primis (ma la sfiga di solito vince…) che un verdetto univoco è impossibile.
La durata sembra promettente, a fine test il battistrada dimostra di poter lavorare ancora per molti chilometri e questo fa piacere, soprattutto se la durata non va a discapito delle prestazioni globali.
Costano poco, in un periodo in cui un set di gomme performanti costano più di quattro gomme per una utilitaria, la forbice che ho trovato online li colloca tra i 25 e i 30 euro. Rapporto qualità prezzo eccellente.
L’unico limite è commerciale: una sola misura per diametro è troppo poco. Considerando che la 700 è offerta solo in sezione 50, una larghezza che non tutte le gravel accettano, la fantasia dei ciclisti è tarpata.
Anche se compensata dalla 27,5, sempre da 50, una 40 o 45 sarebbe auspicabile.
Chiudo con una nota sul montaggio tubeless, perché sempre mi chiedete se è difficile.
No, non lo è, vanno su a mano, basta usare la giusta tecnica; che vi ho raccontato fino alla noia, quindi vi rimando alla sezione officina e al canale YouTube del blog, dove trovate tutto.
E’ stato un test divertente, tutto il trittico dedicato alle gomme gravel lo è stato devo dire.
Spero di non aver annoiato voi.
Qualche link
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Mi sono arrivate poco prima di partire per le vacanze, le ho scelte dopo lunghe ricerche, son contento che anche tu le ritenga ottime, pagate 25€ l’una, a questo prezzo penso siano imbattibili.
Comprate! Le ho trovate a un prezzaccio e andranno a sostituire le Pirelli Gravel H in sezione 45 che all’alba dei 9000 km (80 asfalto 20 off) cominciano a essere ‘stanche’ anche se l’anteriore ne potrebbe ancora fare un po’ di strada…
Sarò contento di descrivere come mi sono trovato dopo aver goduto delle più che ottime Pirelli!
9000 km????? mazzete, io a 3000 ero alle tele…
Fabio
Fatti circa 500km…tutto come da test, soprattutto ho goduto della scorrevolezza maggiore rispetto a quelle che montavo ( gravel H Pirelli, eccellenti), ma c’è da dire che io faccio più asfalto che strade bianche e quindi queste mi soddisfano di più come, appunto, scorrevolezza; poi per il resto vedremo. Certo è che con questa sezione si sta proprio ‘comodosi’ soprattutto per me che sono pesante per la bici, e sessantaseienne…
Ottimo! Io continuo a usarli ma poco, ora sono sulla bici da trekking che uso in città, un poco sprecati lo so ma sono troppo comodi…
Fabio