[Test] Aleck Punks, sistema di comunicazione (e non solo) per ciclisti

La conclusioni

Tempo di lettura: 6 minuti

La conclusioni

Molti di noi sono abituati a pedalare ascoltando la musica, tanti usano anche i piccoli auricolari Bluetooth per poter rispondere prontamente al telefono, magari ci si è ritagliati quelle due ore a zonzo sui pedali in una giornata lavorativa e dobbiamo essere reperibili.

Io per primo preferisco ascoltare la musica, soprattutto durante i test. Aiuta a concentrami.

Impegno un orecchio solo altrimenti non potrei rendermi conto di cosa accade intorno a me, su strada.

Usare ambedue gli auricolari è pericolosissimo. Non poter sentire i rumori del traffico, l’auto che arriva alle spalle e qualunque situazione potenzialmente pericolosa è profondamente sbagliato.

E qui entrano in campo gli Aleck Punks con la loro caratteristica più importante: non ti isolano.

La tecnologia near-ear lascia i padiglioni liberi, mentre pedali ascoltando la tua musica preferita o da casa ti comunicano la lista della spesa (dai, sei in giro, passa tu…) hai sempre chiaro e netto cosa accade intorno a te.

Nessun rumore è coperto, se ti arriva un’auto alle spalle (non elettrica…) la senti netta; se l’automobilista frettoloso ti spara il clacson anche se ha sei metri di corsia libera, lo senti uguale; se pedali concentrato e incroci l’amico che ti chiama a gran voce lo senti e ti eviti la brutta figura di averlo ignorato. Oppure non hai più la scusa per averlo ignorato, dipende…

Ecco, io questa la chiamo sicurezza. Al di là delle eccellenti qualità dell’audio sia in ingresso che in uscita.

Obiezione: sul mercato esistono già auricolari per lo sport che sfruttano la stessa tecnologia.

Vero.

Ma in bici, col casco, sono scomodi. Vanno bene per chi corre a piedi, chi pedala si impiccerà con l’archetto, con la virgola di sostegno che non permette di indossare il casco e così via.

Per il ciclismo non c’era niente fino all’arrivo degli Aleck Punks.

Che essendo studiati per l’uso in bici offrono più del semplice ascolto e comunicazione.

C’è la comunicazione diretta o quella di gruppo con la funzione Party che significa tenersi in costante contatto col gruppo.

In modo immediato.

Lasciamo un momento da parte l’uso ludico della comunicazione, passatemi la definizione, e andiamo di nuovo all’aspetto sicurezza.

Siamo in gruppo, sfilato: chi è in testa vede prima di tutti un pericolo, un ostacolo. Di solito gesticola, chi è in coda non lo vede o lo vede troppo tardi nel passamano lungo la colonna.

Chi è testa parla e avvisa del pericolo, ognuno riceve il messaggio in tempo reale. Solo un leggero ritardo nell’audio, poco più di un battito di ciglia.

Fuoristrada, mai pedalare troppo ravvicinati, è pericoloso e lo sappiamo. Bosco fitto, radice nascosta o ramo basso dopo la curva stretta. Urliamo, ma non è detto che il nostro compagno là dietro abbia sentito.

Coi Punks lo avvisiamo, rete permettendo.

Niente telefono da tirar fuori, a che servirebbe in questi casi? 

Ci siamo persi il gruppo? La funzione party ci mostra a mappa la posizione degli altri.

Ecco, oltre tutte le loro qualità, trovo gli Aleck Punks importanti per la sicurezza.

L’unico problema riscontrato è stato un giorno in cui, impegnato in molti test in contemporanea, avevo collegato una quantità di apparecchi nello stesso momento e sia i Punks che alcuni apparecchi hanno iniziato a perdersi. In condizioni “normali” e anche qualcosa in più (per esempio tenendo collegata anche la bici, la Domane SRL+ di cui leggeremo a breve) mai avuto noie.

In definitiva.

Offrono una qualità audio eccellente, si connettono con facilità al proprio telefono, sono facili da usare e non danno alcun fastidio una volta montati.

L’autonomia di esercizio è variabile; da un minimo di 8 ore di costante utilizzo con musica al massimo volume, a giorni interi in cui l’ho tenuto in funzione, cioè collegato, ma solo per rispondere al telefono. Dalla app è possibile vedere la percentuale di carica, comunque l’intera giornata a zonzo è garantita.

L’autonomia del telefono cala ma non in maniera preoccupante, l’app in funzione richiede risorse limitate.

Il prezzo può apparire elevato ma bisogna tener conto dell’eccellente qualità, dell’ottimo lavoro fatto con la app dedicata, delle molte funzioni e infine del fatto che sono gli unici espressamente studiati per il ciclismo. Ci sono anche per gli sciatori ma non è il mio campo…

Gli Aleck Punks non posso definirli indispensabili, una di quelle cose che se non hai pedali male.

Ma non sono un semplice gadget. Chi ama pedalare in sicurezza a suon di musica e vuole tenersi in contatto costante coi propri compagni ha trovato ciò che fa per lui.

Aleck Punks

Buone pedalate

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Per chi volesse c’è anche il video test

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Marco Soardi</cite>

    Complimenti,un accessorio proposto veramente interessante.
    Noi in tandem,soprattutto quando c’è vento ci sgoliamo in continuazione,anche perchè in tandem continuare a parlare è d’obbligo,fosse pure per dei sociopatici come noi.
    Attenzione alla buca,si gira a dx,sx,rallenta,cambio rapporto,macchine che arrivano nel retrovisore,esco fuori sella,bevo e tutto il resto di un’infinita sequela.
    Direi che ci mancava un plus del genere.
    In questi giorni invece stavo pensando a degli interfoni da utilizzare durante il lavoro,sono arboricoltore,in pianta,chi lavora a terra deve avere la possibilità di comunicare con chi sta in quota imbragato a 30 mt.
    Secondo te potrei mutuare il sistema anche sul lavoro?
    Comunque portiamo i caschi e qui nessun problema,non mi è chiaro se anche chi è in quota debba avere con se lo smartphone,oppure in un raggio di 30 mt l’applicazione potrebbe comunque funzionare.
    Altra cosa che non mi è chiara è se il sistema funziona egualmente anche con una coppia sola dei dispositivi,possiamo cioè dividerci un dx e un sx a testa e comunicare comunque?
    Oppure dobbiamo averne in via obbligata due paia ciascuno?
    Ultima cosa,poi verifico anche io nelle specifiche sul sito di riferimento,quale è il valore IP?
    Grazie mille come sempre per tutto il lavoro che porti avanti.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Marco, in ordine.
      Puoi usare i punks dove e come ti pare a patto di rispettare due requisiti: smartphone collegato alla rete e punks vicino le orecchie. Funzionano near ear e tramite rete internet, non sono walkie talkie.
      Non puoi usare un singolo punks, serve la coppia per ognuno altrimenti non dialogano tra loro (non puoi associare un singolo e poi associare l’altro a diverso utente).
      Una volta connessi non conta la distanza, funzionano pure se tu sei qui e il tuo compagno negli USA, è tutto tramite rete internet. Senza lei, non vanno.

      Fabio

  • <cite class="fn">Max</cite>

    Ciao Fabio, complimenti per l’articolo interessantissimo come al solito.
    Volevo però segnalare che pur rileggendolo un paio di volte non ho trovato indicazione del prezzo (a parte l’indicazione che non costino poco) è una cosa voluta o una semplice svista?
    In ogni caso una breve ricerca su internet mi dice che la singola confezione viene circa 140 Euro mentre la doppia circa 290, confermi i prezzi ?
    inoltre ho scoperto, anche per rispondere anche a Marco che lo chiedeva nel suo commento, che sono classificati IP65 (ma non mi sarei aspettato nulla di meno considerato l’uso al quale sono destinati), confermi?

    Vorrei poi proporti una mia riflessione che poi è un confronto con un paio di prodotti pensati per lo stesso uso: io ho usato per tanto tempo quei collari Bluetooth e mi ci sono sempre trovato bene, a prima vista possono sembrare scomodi per l’uso in bici (e in effetti non sono stati progettati per quello) ma in realtà funzionano piuttosto bene in particolare per la dimensione dei driver.
    Però ne ho fatto fuori uno per una caduta (non mia fortunatamente, solo del collare) e un altro con un acquazzone e quindi sono passato ad un auricolare BT a conduzione ossea.
    Anche questo non va male ma, come dici anche tu, un pò interferisce con il casco e i cinghietti…
    Entrambe queste soluzioni però sono pratiche e hanno il vantaggio di costare davvero poco ( a partire da circa 30 euro) ma, al di la di zero funzioni di chat o localizzazione di gruppo, hanno il grosso limite che comunque ascoltare musica in giornate ventose e/o a partire dai 25/30 km/h diventa spesso impraticabile per via del rumore del vento nelle orecchie…. non hai avuto questo problema con questi auricolari? il suono è così forte e chiaro da sovrastare anche quello del vento della corsa ?

    In ultimo una richiesta: esistono caschi Bluetooth con integrati altoparlanti nella calotta e addirittura luci posteriori (con funzione di frecce con comando remoto sul manubrio e stop governato da un accelerometro integrato) che a loro volta sfruttano funzioni di comunicazione e localizzazione di gruppo come quelle che hai testato con la app di Aleck ma non mi pare di aver trovato nulla di simile nelle tue recensioni, sbaglio?
    Alcuni di questi si trovano, anche su Amazon (con tutti i vantaggi in fatto di assistenza e garanzia) a prezzi di 100 Euro o poco più, che ne pensi di queste soluzioni? Hai per caso in previsione una prova e relativa recensione?

    Grazie ancora e scusa la lunghezza dell’intervento ma come tuo lettore ho seguito la linea editoriale mi sono lasciato andare un pochino….

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Max, per quanto riguarda il prezzo non l’ho indicato, come di solito faccio quando c’è lo shop ufficiale del produttore. Basta il link, così se ci sono variazioni non devo correggere il testo.
      I punks sono più di semplici auricolari per ascoltare musica o rispondere al telefono, per quello volendo si può ricorrere a un normale auricolare BT (uno solo, mai tutti e due per sicurezza), e lo stesso vale per i “collarini”, che trovo scomodi.
      No, i punks hanno il loro punto di forza nella comunicazione diretta tra i compagni di uscite, credimi una comodità incredibile oltre che un importante presidio di sicurezza.
      Nella giornata delle immagini in esterno li avevamo sia io che il fotografo, tutti e due in bici come facciamo sempre. A parte la comodità di chiacchierare durante le riprese (parti! Gira largo!) che effettivamente riguardano solo noi due, tenerci in costante contatto anche quando eravamo lontani o fuorivista è stato comodissimo.
      Non ho provato la telefonata/comunicazione a velocità elevata, ossia sui 60km/h (in discesa, ovviamente) perché dovevo essere concentrato; ho provato la musica a quella velocità ed è stata eccellente. A 30km/h, fiatone a parte, parlavo e ascoltavo tranquillamente.
      C’è qualcosa, Livall e Sena i primi che mi vengono in mente, Osbe aveva ma credo abbia tolto da catalogo. Però io non li ho provati e dubito li proverò (non rientra tra le loro politiche svolgere test indipendenti) e quindi non posso dare giudizi.

      Fabio

      • <cite class="fn">Max</cite>

        Grazie Fabio, effettivamente immagino che l’integrazione della possibilità di chat vocale sia un bel valore aggiunto; ci sono diverse app che permettono di fare più o meno la stessa cosa (ovvero emulare un walkie talkie) però bisogna sempre premere un pulsante (software) sul cellulare oppure utilizzare, se compatibile, una pulsantiera fisica da mettere sul manubrio.
        La stessa cosa accade per i caschi Livall che hanno la loro app con le stesse funzioni (e anche la possibilità di inviare un SOS ad un contatto predefinito, sia in manuale sia in automatico se viene rilevata una caduta) e un dispositivo da mettere sul manubrio per governare questa funzione oltre a quelle legate al telefono, alla riproduzione audio, e naturalmente alle frecce per le svolte.
        Sicuramente li conoscerai meglio di me ma lo lascio scritto per eventuali altri utenti che potrebbero essere interessati in futuro a soluzioni del genere.
        Personalmente, visto che esco il 99% delle volte in solitaria e quindi mi interessa quasi esclusivamente la riproduzione audio, credo che in futuro proverò proprio un casco Livall (o simile) per capire se può fare al mio caso.

        Grazie e alla prossima!

        • <cite class="fn">gulluwing</cite>

          ero interessato anch io ai livall ma ho letto che l audio è pessimo sia come livello che qualità

          • <cite class="fn">Max</cite>

            Anche io ho provato ad informarmi cercando recensioni e affini ma non ho trovato moltissimo, e per di più con pareri contrastanti: in un video youtube un americano diceva che in effetti l’audio era pessimo ma poi aggiungeva che per le telefonate, il navigatore e i podcast era accettabile mentre per ascoltare la musica era assolutamente inadatto.
            In altri invece non si lamentavano più di tanto dell’aspetto quindi mi sono fatto l’idea che molto, com’è ovvio, dipende dalla sensibilità e dalle aspettative.
            Io lo userei per ascoltare principalmente podcast (quindi essenzialmente del parlato che non richiede qualità audio particolari) al posto degli auricolari a conduzione ossea che uso attualmente e quindi mi accontenterei abbastanza da questo punto di vista: mi basterebbe che abbia un audio sufficientemente alto per ascoltare con un minimo di chiarezza le parole almeno fino ai 25/30 km orari…
            Il casco in questione l’ho visto in vendita anche su Amazon a poco più di 100 Euro con tutte le garanzie del caso per l’eventuale restituzione qualora si rivelasse una ciofeca e quindi ci sto pensando a fare la prova.

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