[Test] Aleck Punks, sistema di comunicazione (e non solo) per ciclisti

La prova su strada

Tempo di lettura: 6 minuti

La prova su strada

Test davvero semplice perché non mi è servito pedalare chissà quanto, e con tutti i problemi alle ginocchia è stato un bene.

L’unica difficoltà è stata memorizzare i tap e la durata per comandare le diverse funzioni ma dopo una settima di utilizzo ci sono riuscito persino io. Che, come mi rimprovera mia figlia, nemmeno mi ricordo la sua data di nascita.

Ho stampato un sottile promemoria e fissato all’orizzontale della bici; non la posizione più sicura ma come detto, è bastata una settimana.

Per verificare le qualità audio e la nitidezza della comunicazione ho scelto giornate molto ventose, alcune con raffiche superiori ai 30 nodi, ovviamente pedalando controvento per “raccoglierlo” tutto.

Le onde che si infrangono sulla scogliera del lungomare della mia città testimoniano le condizioni particolari.

La foto sopra l’ho scattata quando ho chiesto a voi che mi seguite sul mio profilo personale FB un responso sulla nitidezza della mia voce; in un breve video in diretta dove ho sfruttato i Punks come microfono. E mi avete confermato che l’audio era eccellente.

Alcune delle foto in esterno che accompagnano queste articolo sono pure loro state scattate con un vento fortissimo, come si vede dal mio coprirmi il più possibile, dalla mareggiata sullo sfondo e dai rami piegati dal vento. Avrei tirato lo scaldacollo ben più su se non fosse stato necessario per esigenze di scena lasciare i Punks in vista…

Ma credetemi, quella mattina non potevo nemmeno fare una curva che lo sterzo chiudeva subito sotto la spinta del vento.   

Testiamo rapidamente le funzioni, poi ulteriori considerazioni le trovate nel paragrafo conclusivo. 

Parto da quella più semplice: ascoltare la musica.

Gradita quando, come me in questo periodo, sei obbligato alle “vasche” in pianura per tentare la riabilitazione alle ginocchia. E poi durante alcuni test semplici a cui sto lavorando.

Su questo uso “personale” una breve parentesi. Quando dimentico il notes a casa sopperisco con appunti vocali sul telefono. Ho spesso usato i Punks anche per questo. Non credo sia sempre possibile, io ho penato per far capire alla app di registrazione che dovesse sfruttare un microfono esterno, quindi forse alcuni telefoni potrebbero non permettere questa opzione.

Torniamo al test.

Il suono è nitido, fin troppo forte sfruttando al massimo il volume dello smartphone. I bassi sono corposi, gli alti non sfarfallano, insomma l’audio è di altissimo livello.

Se troppo forte ricordo che possiamo comandare il volume dal pulsante posto sul dispositivo sinistro.

Possiamo gestire la nostra playlist direttamente dagli Aleck Punks, in questo caso tutto dal pulsante posto sul dispositivo destro; traccia precedente/successiva e play/pausa, a seconda di quanti tap esercitiamo.

Una volta connessi, gli Aleck Punks possono gestire le telefonate. Se montiamo lo smartphone a vista sul manubrio, come ho fatto io durante il test sfruttando gli attacchi SP connect di cui ho pubblicato la recensione, è possibile ovviamente agire direttamente da telefono. 

Se invece lo abbiamo in tasca una sequenza di tap permette di rispondere, chiudere la chiamata, mettere in pausa.

Se in quel momento stiamo ascoltando la musica, questa all’arrivo della chiamata si ferma per poi ripartire al termine della telefonata. E’ una funzionalità del telefono, vero: ma significa anche che non dobbiamo agire noi sui Punks. 

Come per la musica, la qualità dell’audio della telefonata in ingresso è netta, nitida. Ma cosa più importante è la nostra voce che viene percepita senza interferenze e rumori di fondo.

Il lavoro svolto dai microfoni è eccellente. Pedalando controvento, cercando di catturarne il più possibile, dall’altro capo del telefono mi hanno sempre confermato la perfetta ricezione. A infastidire solo i rumori del traffico intenso, che poi è quanto accade ogni volta che telefoniamo stando in strada. 

Forse anche qui potrebbe dipendere dal mio telefono, ma dall’atro capo della chiamata mi hanno confermato un audio migliore coi Punks rispetto al microfono integrato del telefono. Immagino sia per la miglior qualità dei filtri antirumore degli Aleck.

Infatti a prova invertita, ossia con altro tester piazzato nel caos infernale di questa città, ho potuto constatare che i rumori erano assai meno fastidiosi rispetto all’uso del telefono libero, senza Punks per capirci.

Insomma, per musica e telefonate si comportano come auricolari bluetooth di alta gamma. Con una differenza importante, che approfondirò nel prossimo paragrafo.

Ora dedichiamoci alle funzioni originali degli Aleck Punks: la comunicazione diretta e quella Party.

Nel primo caso dialoghiamo direttamente con il nostro compagno che ha i suoi Aleck Punks, anche se si trova in un altro continente. C’è stato chi lo ha verificato di persona, io no, mi finiva che Antonello voleva farsi spedire in Messico a mie spese…

Scherzi a parte, è una prova limite per dimostrare l’efficacia ma priva di pratica utilità. Guardiamo all’uso a noi vicino.

E’ possibile anche registrare un messaggio vocale della durata massima di 10 secondi.

In una uscita a due significa poter dialogare senza dover tirar fuori il telefono per chiedere che fine uno ha fatto, se ha avuto problemi; o semplicemente informarsi a che punto della salita è, giusto per capire quanto tocca attendere…

Non ho potuto provare la funzione Party a più persone oltre le due, sarebbe servito un ulteriore set. Ma visto che il funzionamento è identico, una volta attivata la comunicazione questa arriva a tutto il gruppo in quel momento connesso. Già stando in due e in funzione party in effetti è così, quindi non c’è motivo di pensare che aggiungendo qualcuno le cose cambino.

Una volta che abbiamo creato il nostro gruppo possiamo comunicare contemporaneamente con ogni componente. Oppure scegliere di contattarne solo uno direttamente. 

Il pulsante per aprire/chiudere la comunicazione o silenziare il microfono è quello posto sul dispositivo sinistro. Ma c’è anche sulla app, comodo per chi fissa lo smartphone alla piega.

I dialoghi non passano attraverso lo smartphone, nel senso che non è come la telefonata che è soggetta alla ricezione effettiva in quel momento del telefono.

Passa si attraverso il collegamento del telefono, in questo caso la rete internet, ma vuoi perché uso un provider efficiente, vuoi perché in zone molto affollate mi ha sempre funzionato meglio la connessione dati che quella telefonica, ho trovato una qualità della comunicazione ancora migliore rispetto alle telefonate.

Uno dirà: ok, ma uno volta che sono lì sui cinturini, tanto vale uso gli Aleck Punks per telefonare, a che mi serve questa comunicazione diretta? 

Serve per non dover pescare il telefono, cercare il numero e così via mentre stai pedalando. 

Un bel vantaggio per la sicurezza.

Inoltre le funzioni chiamata diretta/Party hanno questa bellissima caratteristica di permetterti la visualizzazione a mappa degli altri dispositivi.

Quante volte è capitato che in una uscita in compagnia vuoi per un incrocio sbagliato, una noia meccanica, una pausa per catturare la foto bella qualche compagno di pedalata è stato dichiarato disperso?

Vedere subito dove si trova è qualcosa che mi è piaciuto moltissimo. Soprattutto per la sicurezza.

Già, perché se ho scelto di testare i Punks è stato proprio in nome della sicurezza. 

Che significa?

Lo spiego nelle conclusioni.

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Per chi volesse c’è anche il video test

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Marco Soardi</cite>

    Complimenti,un accessorio proposto veramente interessante.
    Noi in tandem,soprattutto quando c’è vento ci sgoliamo in continuazione,anche perchè in tandem continuare a parlare è d’obbligo,fosse pure per dei sociopatici come noi.
    Attenzione alla buca,si gira a dx,sx,rallenta,cambio rapporto,macchine che arrivano nel retrovisore,esco fuori sella,bevo e tutto il resto di un’infinita sequela.
    Direi che ci mancava un plus del genere.
    In questi giorni invece stavo pensando a degli interfoni da utilizzare durante il lavoro,sono arboricoltore,in pianta,chi lavora a terra deve avere la possibilità di comunicare con chi sta in quota imbragato a 30 mt.
    Secondo te potrei mutuare il sistema anche sul lavoro?
    Comunque portiamo i caschi e qui nessun problema,non mi è chiaro se anche chi è in quota debba avere con se lo smartphone,oppure in un raggio di 30 mt l’applicazione potrebbe comunque funzionare.
    Altra cosa che non mi è chiara è se il sistema funziona egualmente anche con una coppia sola dei dispositivi,possiamo cioè dividerci un dx e un sx a testa e comunicare comunque?
    Oppure dobbiamo averne in via obbligata due paia ciascuno?
    Ultima cosa,poi verifico anche io nelle specifiche sul sito di riferimento,quale è il valore IP?
    Grazie mille come sempre per tutto il lavoro che porti avanti.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Marco, in ordine.
      Puoi usare i punks dove e come ti pare a patto di rispettare due requisiti: smartphone collegato alla rete e punks vicino le orecchie. Funzionano near ear e tramite rete internet, non sono walkie talkie.
      Non puoi usare un singolo punks, serve la coppia per ognuno altrimenti non dialogano tra loro (non puoi associare un singolo e poi associare l’altro a diverso utente).
      Una volta connessi non conta la distanza, funzionano pure se tu sei qui e il tuo compagno negli USA, è tutto tramite rete internet. Senza lei, non vanno.

      Fabio

  • <cite class="fn">Max</cite>

    Ciao Fabio, complimenti per l’articolo interessantissimo come al solito.
    Volevo però segnalare che pur rileggendolo un paio di volte non ho trovato indicazione del prezzo (a parte l’indicazione che non costino poco) è una cosa voluta o una semplice svista?
    In ogni caso una breve ricerca su internet mi dice che la singola confezione viene circa 140 Euro mentre la doppia circa 290, confermi i prezzi ?
    inoltre ho scoperto, anche per rispondere anche a Marco che lo chiedeva nel suo commento, che sono classificati IP65 (ma non mi sarei aspettato nulla di meno considerato l’uso al quale sono destinati), confermi?

    Vorrei poi proporti una mia riflessione che poi è un confronto con un paio di prodotti pensati per lo stesso uso: io ho usato per tanto tempo quei collari Bluetooth e mi ci sono sempre trovato bene, a prima vista possono sembrare scomodi per l’uso in bici (e in effetti non sono stati progettati per quello) ma in realtà funzionano piuttosto bene in particolare per la dimensione dei driver.
    Però ne ho fatto fuori uno per una caduta (non mia fortunatamente, solo del collare) e un altro con un acquazzone e quindi sono passato ad un auricolare BT a conduzione ossea.
    Anche questo non va male ma, come dici anche tu, un pò interferisce con il casco e i cinghietti…
    Entrambe queste soluzioni però sono pratiche e hanno il vantaggio di costare davvero poco ( a partire da circa 30 euro) ma, al di la di zero funzioni di chat o localizzazione di gruppo, hanno il grosso limite che comunque ascoltare musica in giornate ventose e/o a partire dai 25/30 km/h diventa spesso impraticabile per via del rumore del vento nelle orecchie…. non hai avuto questo problema con questi auricolari? il suono è così forte e chiaro da sovrastare anche quello del vento della corsa ?

    In ultimo una richiesta: esistono caschi Bluetooth con integrati altoparlanti nella calotta e addirittura luci posteriori (con funzione di frecce con comando remoto sul manubrio e stop governato da un accelerometro integrato) che a loro volta sfruttano funzioni di comunicazione e localizzazione di gruppo come quelle che hai testato con la app di Aleck ma non mi pare di aver trovato nulla di simile nelle tue recensioni, sbaglio?
    Alcuni di questi si trovano, anche su Amazon (con tutti i vantaggi in fatto di assistenza e garanzia) a prezzi di 100 Euro o poco più, che ne pensi di queste soluzioni? Hai per caso in previsione una prova e relativa recensione?

    Grazie ancora e scusa la lunghezza dell’intervento ma come tuo lettore ho seguito la linea editoriale mi sono lasciato andare un pochino….

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Max, per quanto riguarda il prezzo non l’ho indicato, come di solito faccio quando c’è lo shop ufficiale del produttore. Basta il link, così se ci sono variazioni non devo correggere il testo.
      I punks sono più di semplici auricolari per ascoltare musica o rispondere al telefono, per quello volendo si può ricorrere a un normale auricolare BT (uno solo, mai tutti e due per sicurezza), e lo stesso vale per i “collarini”, che trovo scomodi.
      No, i punks hanno il loro punto di forza nella comunicazione diretta tra i compagni di uscite, credimi una comodità incredibile oltre che un importante presidio di sicurezza.
      Nella giornata delle immagini in esterno li avevamo sia io che il fotografo, tutti e due in bici come facciamo sempre. A parte la comodità di chiacchierare durante le riprese (parti! Gira largo!) che effettivamente riguardano solo noi due, tenerci in costante contatto anche quando eravamo lontani o fuorivista è stato comodissimo.
      Non ho provato la telefonata/comunicazione a velocità elevata, ossia sui 60km/h (in discesa, ovviamente) perché dovevo essere concentrato; ho provato la musica a quella velocità ed è stata eccellente. A 30km/h, fiatone a parte, parlavo e ascoltavo tranquillamente.
      C’è qualcosa, Livall e Sena i primi che mi vengono in mente, Osbe aveva ma credo abbia tolto da catalogo. Però io non li ho provati e dubito li proverò (non rientra tra le loro politiche svolgere test indipendenti) e quindi non posso dare giudizi.

      Fabio

      • <cite class="fn">Max</cite>

        Grazie Fabio, effettivamente immagino che l’integrazione della possibilità di chat vocale sia un bel valore aggiunto; ci sono diverse app che permettono di fare più o meno la stessa cosa (ovvero emulare un walkie talkie) però bisogna sempre premere un pulsante (software) sul cellulare oppure utilizzare, se compatibile, una pulsantiera fisica da mettere sul manubrio.
        La stessa cosa accade per i caschi Livall che hanno la loro app con le stesse funzioni (e anche la possibilità di inviare un SOS ad un contatto predefinito, sia in manuale sia in automatico se viene rilevata una caduta) e un dispositivo da mettere sul manubrio per governare questa funzione oltre a quelle legate al telefono, alla riproduzione audio, e naturalmente alle frecce per le svolte.
        Sicuramente li conoscerai meglio di me ma lo lascio scritto per eventuali altri utenti che potrebbero essere interessati in futuro a soluzioni del genere.
        Personalmente, visto che esco il 99% delle volte in solitaria e quindi mi interessa quasi esclusivamente la riproduzione audio, credo che in futuro proverò proprio un casco Livall (o simile) per capire se può fare al mio caso.

        Grazie e alla prossima!

        • <cite class="fn">gulluwing</cite>

          ero interessato anch io ai livall ma ho letto che l audio è pessimo sia come livello che qualità

          • <cite class="fn">Max</cite>

            Anche io ho provato ad informarmi cercando recensioni e affini ma non ho trovato moltissimo, e per di più con pareri contrastanti: in un video youtube un americano diceva che in effetti l’audio era pessimo ma poi aggiungeva che per le telefonate, il navigatore e i podcast era accettabile mentre per ascoltare la musica era assolutamente inadatto.
            In altri invece non si lamentavano più di tanto dell’aspetto quindi mi sono fatto l’idea che molto, com’è ovvio, dipende dalla sensibilità e dalle aspettative.
            Io lo userei per ascoltare principalmente podcast (quindi essenzialmente del parlato che non richiede qualità audio particolari) al posto degli auricolari a conduzione ossea che uso attualmente e quindi mi accontenterei abbastanza da questo punto di vista: mi basterebbe che abbia un audio sufficientemente alto per ascoltare con un minimo di chiarezza le parole almeno fino ai 25/30 km orari…
            Il casco in questione l’ho visto in vendita anche su Amazon a poco più di 100 Euro con tutte le garanzie del caso per l’eventuale restituzione qualora si rivelasse una ciofeca e quindi ci sto pensando a fare la prova.

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