[Tecnica] Il rodaggio dei freni a disco

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Bici nuova, usciamo felici dal negozio, presi dall’entusiasmo ci lanciamo sui pedali e alla prima frenata…panico! La bici non frena!

Assolutamente normale, che poi non è che proprio non frena, diciamo rallenta con parsimonia.

Come donare allora munifica generosità al nostro impianto a disco? Semplice, basta eseguire correttamente il rodaggio.

E’ una bici non un motore, non servono 1000 km ma solo pochi minuti, purché ben spesi.

Ma perché serve rodare l’impianto?

Non a occhio nudo non lo vediamo, ma i rotori sono costellati di microsolchi. Il materiale delle pastiglie dovrà riempire con delicatezza questi solchi, così da ottenere il perfetto accoppiamento rotore/pastiglia.

Delicatezza significa agire all’inizio senza foga, pena il surriscaldamento e la conseguente vetrificazione, con inevitabile perdita di efficacia.

Il rodaggio va eseguito anche quando sostituiamo le pastiglie; e già che ci siamo puliamo i rotori, sempre, e lubrifichiamo i pistoncini che male non fa.

In questo articolo illustro come pulire i rotori.

In questo articolo illustro come lubrificare i pistoncini.

Però attenzione.

Se come detto prima lo scopo del rodaggio è far si che il materiale delle pastiglie si depositi dei microsolchi del rotore, allora dobbiamo distinguere.

Per semplicità divido le pastiglie freno in due famiglie: organiche (resina) e metalliche.

Se abbiamo usato pastiglie organiche e decidiamo di passare alle metalliche, allora dobbiamo cambiare anche il rotore. E viceversa.

Altrimenti in fase di riempimento la nuova pastiglia incontrerà i solchi già saturi ma con materiale diverso. In questo caso il matrimonio è destinato a fallire.

Se cambiamo le pastiglie con altre di identica composizione, basta una pulita. Mai usare abrasivi sui rotori, spianerebbero i microsolchi e l’impianto perderebbe prestanza.

Sram impone sempre il cambio di rotore a ogni cambio di composizione delle pastiglie, e io condivido.

Shimano serve approfondire. La casa giapponese ha in catalogo rotori che funzionano solo con pastiglie in resina, altri che possono gestire sia resina che metalliche.

Sulla confezione dei rotori è riportato con delle piccole icone.

Bella forza, ho la bici nuova, mica mi danno le confezioni! Giusto, ma a parte che se cambi le pastiglie la bici non è più nuova e una ricerca sul sito Shimano ti fornirà le specifiche, se sul rotore non troviamo alcuna dicitura che si riferisce al materiale, allora possono usare entrambe le mescole.

Si, perché nel caso dei rotori destinati alle sole pastiglie in resina è chiaramente specificato sul corpo stesso: Resin pad only.

 

Campagnolo non fornisce indicazioni.

Chiarito questo, vediamo in estrema sintesi come eseguire il rodaggio, nel video a fondo pagina è tutto (ben, spero) spiegato. 

Pianura, velocità moderata, meglio se non c’è traffico a infastidire: per una decina di volte freniamo, senza inchiodare. Non serve fermarsi da dover mettere il piede a terra, basta quel momento di surplace. 

Aumentiamo la velocità e facciamo la stessa, cosa, sempre una decina di volte. Se tra una frenata e l’altra, in tutte e due i casi, riusciamo a percorrere la stessa distanza/velocità, bene. Sennò bene lo stesso, basta non frenare dopo 10 metri che si è ripartiti, sarebbe inutile.

Tre quarti del rodaggio sono fatti già così

Scegliamo la “zona” di rodaggio, se possibile, con una leggera discesa a portata di mano.

Velocità moderata e diamo leggeri colpetti ai freni, distanziati per dar modo all’impianto di non scaldarsi troppo.

Bastano poche centinaia di metri e abbiamo finito.

Attenzione: mai e poi mai scendere a freni tirati. Significa surriscaldare l’impianto, rovinare il rodaggio e il lavoro fin qui svolto.

Ecco, pochi minuti, rodaggio perfetto, l’impianto frenante può dispiegare tutte le sue potenzialità.

Nel video a seguire oltre le nozioni teoriche c’è la parte pratica, ossia come agire materialmente sui freni.

Se volete vederlo direttamente sulla piattaforma YouTube (e io lo consiglio, potete allargare l’immagine) dovete cliccare a questo link.

Se preferite la miniatura, eccolo.

Buone pedalate.

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