Redshift lancia il reggisella Endurance Pro

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Nome completo: Redshift ShockStop PRO Endurance Seatpost.

Ossia una nuova versione, alleggerita e perfezionata, del noto reggisella ammortizzato della factory statunitense.

Azienda di cui sapete sono grande estimatore, da quel primo attacco manubrio ammortizzato, lo ShockStop appunto, che ho recensito molti anni fa.

E del quale sto preparando un ulteriore test, di durata. Anzi: di invecchiamento.

Perché il protagonista sarà proprio lui, lo stesso che ho con me da quella prima recensione, con gli elastomeri originali. Ma lo vedremo in un prossimo articolo, ora concentriamoci sulla novità.

Con questo nuovo modello la gamma si amplia, accontentando ogni ciclista. O almeno ogni ciclista voglia un seatpost ammortizzato di eccellente qualità.

L’Endurance Pro è progettato per ciclisti che desiderano la possibilità di regolare l’azione di smorzamento senza rinunciare a una adeguata escursione, così da avere sempre il giusto set up in base a peso e percorso.

Al momento in cui scrivo tra disponibili e in arrivo abbiamo tre modelli.

Il reggisella originale, il capostipite possiamo dire, recensito da me in questo articolo.

Il reggisella ShockStop PRO Endurance, sicuramente il più versatile con la sua ampia regolazione, la corsa di 35mm e la pronta risposta alle sollecitazioni.

Infine il modello ShockStop PRO Race, ottimizzato per competizioni strada/gravel, con veloce smorzamento ma corsa ridotta a 20mm.

Diversa la struttura interna, come evidenziato dagli esplosi in basso.

Come si intuisce la differenza fondamentale è la presenza degli elastomeri a supporto delle molle nella versione PRO.

Oltre al fatto che quest’ultimo è più leggero e con alcune finiture davvero graziose, a iniziare dalla ghiera di precarico che è davvero un peccato nasconderla.

Ah, ma questa foto da dove spunta? Beh, da circa una settimana è qui da me un set composto da reggisella e stem, a breve partirà il loro test approfondito, quindi considerato questo lancio non solo per il prodotto ma un coming soon del test a venire.

Perciò oggi sono stranamente breve per i miei standard, il test approfondirà tutto. Non solo il comportamento dinamico ma avremo un video per la sostituzione degli elastomeri (di serie è fornito un secondo elastomero di grado superiore per ciclisti più pesanti) e una comparativa tutta interna tra Endurance e Endurance PRO. Senza dimenticare lo stem PRO, ovviamente…

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Piero</cite>

    Ciao.
    Vista anche la definizione di endurance, come si concilia con il fissaggio di una borsa sotto la sella che tipicamente va stretta anche sulla parte alta del tubo sella?

    PM

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Piero, la versione Endurance (non PRO) l’ho recensita tempo fa, provandola anche sia con la normale borsa porta camera che con lunga borsa da bikepacking: nessun problema riscontrato. Lo stesso, sono sicuro, avverrà con questa versione PRO, il cui test partirà a breve e sarà online, spero, entro fine luglio.

      Fabio

      • <cite class="fn">Piero</cite>

        Grazie Fabio per la solerte risposta.
        Farò anche ulteriori verifiche ma le mie borse da bikepacking hanno una fascia, come tutte, che le stringe sul reggisella parecchio in alto e il sistema a pantografo che si deforma per ammortizzare mi sembra sicuramente interessato dal fissaggio. Sul sito ufficiale non ho trovato nessuna foto o informazione di conpatibilità con questo sistema di fissaggio delle borse.

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Nel test del modello endurance (all’epoca non si chiamava così, c’era solo lui), recensito nel 2020, trovi le immagini di due bici con la borsa montata.
          https://www.elessarbicycle.it/redshift-shockstop-suspension-seatpost/3/

          Fabio

          • <cite class="fn">Piero</cite>

            Grazie.
            Ho visto le foto.
            Peccato che non posso allegare le foto delle mie borse montate; nel senso che ne ho più di una e di marche diverse.
            Diciamo che c’è una certa variabilità nel fissaggio al tubo sella e secondo me non tutte garantiscono il fissaggio che hai testato con il tuo allestimento.
            Inoltre quella modalità di fissaggio delle foto porta la borsa a svettare notevolmente verso l’alto con evidenti difficolta per scendere da sella.
            Direi che è sempre meglio verificare la soluzione che si deve adottare e se nel caso la corretta compatibilità della borsa che si deve acquistare. Se non se ne possiede già una.

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Certo, provare caso per caso è sempre bene. Ma vista l’architettura di funzionamento problemi non dovrebbero sorgere. Del resto all’epoca del test chiesi lumi all’azienda, per capire quante prove avessero fatto loro e mi rassicurarono. Del resto i ragazzi di redshift sono anzitutto ciclisti, provano prima tutto sul campo e sono assai puntigliosi. Tranne la piega ultima, che è efficacissima ma fatico a digeririrla esteticamente, in 8 anni di test non ho mai riscontrato un solo problema su nessun loro prodotto.

              Fabio

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Aggiungo, perché ho chiesto lumi per quanto riguarda le nuove tipologie di borse che stanno uscendo in questi mesi, quelle con la conchiglia di plastica per capirci. Su questa tipologia e solo su questa può crearsi incompatibilità, sulle morbide in questi tre anni non sono arrivate segnalazioni dai ciclisti, oltre ai test fatti da loro. Io comunque sto pensando di procurarmi anche una borsa con la sede rigida, così ci togliamo pure questo dubbio.

              Fabio

  • <cite class="fn">edoardo</cite>

    Quando farai il test ricordati di specificare quanto spazio è necessario sopra l’innesto del reggisella nel piantone. Gr Questo è spesso un problema con i telaio dal profilo tradizionale. Grazie

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Si, certamente. Anche se visto il sistema di funzionamento è problema relativo. Piuttosto conta la lunghezza del meccanismo in sé.
      Comunque, per semplificare, il 350 ha inserimento massimo compreso tra 260 e 310 mm a seconda del diametro; i valori poi cambiano a seconda delle lunghezze scelte e del diametro, ma già questo aiuta a capire quanto margine si ha. Del resto se il telaio ha geometria classica, con l’orizzontale veramente orizzontale, e la sella arriva a sfiorarlo, allora la taglia è sbagliata…

      Fabio

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