[Test] Trek Isospeed “stradale”

Come è fatto e come si comporta

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Come è fatto e come si comporta

Paragrafo unico per mostrare, con l’ausilio di foto e video ufficiali, come è fatto l’Isospeed; a seguire le impressioni di guida in un confronto tra i due sistemi previsti al posteriore. Per considerazioni complete e dettagliate, solo per l’Isospeed fisso, faremo riferimento alla prova su strada della Trek domane SL, che sarà online fra qualche settimana. Anche se al momento in cui leggete la bici test è già rientrata in azienda, mi serve tempo per riordinare gli appunti.

Qui, in questo articolo, mi interessa soprattutto capire se o come possa essere preferibile un sistema rispetto all’altro. Seppure c’è da fare i conti con la differente fibra di carbonio usata tra i telai serie SL e SLR.

Se poi consideriamo che le due bici usate per queste impressioni di guida hanno in comune solo la trasmissione (Shimano Ultegra Di2) ma sono diverse in tutto, dalla ruota alla sella alle gomme al cockpit, potete comprendere che una vera e propria comparativa non sarebbe stata realizzabile. O almeno non realizzabile col mio metodo di lavoro che cerca di eliminare ogni variabile. Motivo per cui parlo di impressioni di guida e non di test.

Comunque dati ne ho raccolti a sufficienza per farmi una idea, alcune differenze sono nette, altre più sfumate ma ci sono. Differenze sempre con riferimento all’Isospeed montato dietro. Quello al tubo sterzo è analogo tra SL e SLR, quindi avrà qui poche righe, il focus è sul regolabile vs fisso.

Quindi mi tolgo subito il pensiero e parto con l’Isospeed anteriore.

Che è proprio una gran cosa.

Lascio la parola agli ingegneri di casa Trek.

Uno degli elementi costanti del riscontro che abbiamo ottenuto dai ciclisti che hanno utilizzato l’IsoSpeed ​​posteriore è che, nonostante una migliore capacità rispetto al passato di superare indisturbati i fondi più sconnessi, era ancora possibile percepire sulle braccia le asperità della strada trasmesse dalla ruota anteriore. La nostra soluzione è stata quella di prendere il meglio di IsoSpeed ​​e diffonderlo su tutta la bici. La stessa tecnologia che offre grande elasticità alla sella ora svolge la stessa funzione anche nella parte anteriore. L’IsoSpeed anteriore, situato nella parte superiore della serie sterzo, converge in una tazza a bilanciere simile a quella dell’IsoSpeed ​​posteriore. Ciò garantisce allo sterzo un certo grado di flessione, offrendo un’elasticità superiore alla parte anteriore del mezzo. La tazza a bilanciere nella parte superiore del cannotto forcella ha un movimento laterale nullo, consentendo di guidare e curvare con precisione la bici.”

La tazza a bilanciere a cui fanno riferimento è questa in basso, di fatto il fulcro della tecnologia Isospeed anteriore.

Un breve video, anch’esso frutto dell’azienda, mostra in dettaglio i componenti interni.

L’Isospeed posteriore è declinato come detto nel paragrafo precedente in due versioni: fissa e regolabile. 

La versione fissa ricalca lo schema che abbiamo conosciuto quando parlammo della Trek Procaliber, sempre ovviamente con gli adattamenti per la differente destinazione d’uso.

Quindi troviamo i due cuscinetti laterali, la lunga boccola e tutti gli elementi che servono a chiudere il sistema.

L’Isospeed regolabile è diverso in zona confluenza obliquo/reggisella, presenta in più la slitta di regolazione e il “dumper” posto dietro.

Nascosta da questa piastra sotto l’obliquo.

Un ulteriore immagine ne svela i dettagli interni.

Come si può vedere, il dumper è posto dietro e non nella zona di incontro dei tubi.

Il sistema di regolazione è molto semplice, servono pochi attrezzi e, vi assicuro perché l’ho fatto, puoi tranquillamente lavorarci a bordo strada.

Altro video ufficiale.

Prima, sui modelli precedenti, il sistema Isospeed era collocato nel piantone; facile anche qui lavorarci, unica noia se era montato il portaborraccia posteriore. E a volte, per strada, capitava di avere un poco di difficoltà, chiedere a un amico di tener fermo mentre si avvitavano le brugole poste davanti poteva essere una buona idea.

Video, ancora dal canale Trek.

Altre notazioni sul sistema Isospeed potete trovarle nell’articolo che parla di quello montato sulla Trek Procaliber.

Ora conosciamo se non in preciso dettaglio, almeno quanto basta di questa tecnologia.

Ma quello che preme sapere al normale ciclista come me è: funziona? E le regolazioni si sentono?

Rispondo subito si e si. E aggiungo che la “nuova versione” del regolabile si comporta meglio della precedente; versione che ho provato qualche mese fa per mio conto, per avere un quadro più completo.

Come fatto prima però, preferisco partire dall’Isospeed anteriore.

Non temevo avrei trovato uno sterzo ballerino, e così è stato.

La capacità di smorzamento, amplificata su una delle bici usate dalla piega Bontrager Pro a tecnologia IsoCore in carbonio (con pure i cuscinetti suoi montati sottonastro…) è davvero notevole. 

Non hai mai colpi netti o lo sterzo che balla tra le mani o la necessità di alleggerire la presa per compensare ammorbidendo le braccia.

Il fosso netto o la pietra sporgente (molto sporgente) presa in velocità si avverte; smorzato, diluito, ovattato se vogliamo, ma si sente.

I colpi in rapida successione no. Se pedaliamo sul pavé, sul basolato o in fuoristrada in salsa gravel, la strada è spianata.

Con una precisione e una direzionalità di avantreno degni di miglior causa. 

Tanto che nel mio fare su e giù su un tratto di antica strada consolare ho spesso messo le ruote anche nei “crateri” tra una pietra e l’altra perché una volta impostata la linea, la bici la segue e basta, incurante di cosa le stia scorrendo sotto le ruote.

Asfalto malmesso non varrebbe manco la pena parlarne, dopo i lastroni ereditati dall’Impero romano qualunque altra strada appare un biliardo.

Però è più probabile (e auspicabile…) che il normale ciclista pedali su strade malconce, ma comunque asfaltate, che tenti di ripercorrere le vie della storia.

E qui posso dire che sembra di stare in velodromo; che sia il rappezzo, il tratto mancante, il dossetto nulla scalfisce l’anteriore.

Comfort assoluto che significa, in soldoni, tanta fatica in meno per noi.

L’Isospeed posteriore è ugualmente efficace ma visto che ho deciso di provare ambedue i sistemi, qualche parola in più serve spenderla.

Con una oggettiva difficoltà: le bici avevano allestimento diverso e i telai SL e SLR utilizzano una fibra composita diversa.

Queste differenze mi hanno impedito una completa disanima, la regola (mia) regina di ogni test è far piazza pulita di ogni variabile. E quando ruote e gomme son differenti, è difficile avere certezze.

Soprattutto mi manca un elemento: il sistema fisso a quale “taratura” è assimilabile rispetto al regolabile? Qualche dato l’ho raccolto però la differente gommatura ha inciso troppo per essere sicuri. 

Comunque a fare il cricetino su e giù una idea me la sono fatta, sul funzionamento ma soprattutto su come rispondere alla domanda che qualcuno si porrà: quale telaio scelgo? 

Beh, posso dire da subito che i due sistemi, fisso e regolabile, hanno funzionamento ineccepibile.

La bici risponde pronta e reattiva, anche quando si è seduti e non solo in piedi. Sappiamo infatti da precedente articolo che l’Isospeed non si attiva quando ci alziamo sui pedali, funziona solo a terga accomodate in sella.

L’Isospeed fisso ha un comportamento omogeneo in qualunque situazione, proporzionale alla difficoltà del momento.

Bastano pochi chilometri per prenderci confidenza e impararne le reazioni.

Ma soprattutto, come ogni sistema ben fatto, dopo altrettanti pochi chilometri dimentichi che è lì.

Ti rendi conto della reale efficacia solo se ripercorri lo stesso tratto con una bici da corsa a “telaio rigido”; oppure se guardi i tempi impiegati sui quei tratti in pavé, dove sei stato incredibilmente più veloce.

Percorsi che con altre bici sportive pedali a passo d’uomo, facendo conoscenza con ogni singolo cubetto di porfido, con l’Isospeed scorrono via in un attimo.

Comfort e trazione perfetti, sempre.

La versione regolabile deve essere provata con cura, nel senso che serve percorrere lo stesso tratto più volte, e a ogni passaggio usare una posizione differente del cursore.

La regolazione è sensibile, nel senso che le modifiche sono ben percepibili. 

Ovviamente lo sono ai due estremi, dove la differenza di risposta è netta. Tenendosi nella zona mediana abbiamo una risposta assimilabile all’Isospeed fisso, buona per ogni occasione.

La precedente versione regolabile, quella posizionata nel piantone e non nell’obliquo, aveva una grafica che indicava la pavimentazione e quindi dove posizionare il cursore in base al percorso.

Io preferivo non seguirla del tutto, scegliendo una taratura che prendesse a parametro il peso del ciclista; perché, oggettivamente, non puoi star lì a cambiare cinque volte durante una uscita…

Con questa “nuova” versione ho seguito lo stesso criterio, anche perché i riferimenti alla pavimentazione sono spariti.

Però rilevo che effettivamente sul basolato aver pedalato col cursore nella posizione più morbida è davvero una gran cosa; ma passando poi all’asfalto, malmesso ma sempre asfalto, tanta morbidezza si è rivelata eccessiva.

Prova e riprova mi sono tenuto nel mezzo con un lieve spostamento verso il rigido.

Ottenendo si qualche sobbalzo in più sul pavé, ma una risposta eccellente sull’asfalto molto rovinato. In discesa è come se la strada fosse appena stata rifatta, sei veloce senza doverti curare delle condizioni del manto stradale.

In assoluta sicurezza, grazie anche una ciclistica (e ruote…) di altissimo livello.

In salita, ovviamente pedalando seduti perché dobbiamo sempre ricordare che il sistema non si attiva quando ci alziamo sui pedali, non hai alcun effetto stantuffo: senti si questo telaio aprirsi e all’inizio sconcerta, ma è qualcosa a cui ti abitui presto, diventa una reazione naturale.

E soprattutto ti rendi conto che questo smorzamento non inficia assolutamente la trasmissione dell’energia. 

Nel complesso, anzi, fai molta meno fatica.

Ma questo, mi rendo conto, non ci porta a rispondere alla domanda iniziale: meglio SL o SLR?

E’ difficile, tra i due telai e le due famiglie di bici montate c’è un buon divario di prezzo. Anche perché cambia pure il materiale con cui è fatto il telaio.

Certo, potendo spingersi in alto col budget, dubbi non ne avrei.

Eppure la SL non è una rinuncia, un ripiego.

La bici nel complesso è di alto livello, l’Isospeed fisso è persino più pratico perché non devi star lì a pensarci e funziona in maniera egregia.

La regolazione è un plus, vero; ma per esperienza so che alla fine molti scelgono una taratura e lasciano quella, praticamente su ogni percorso.

Piuttosto mi viene una altra considerazione.

Fisso o regolabile che sia, il sistema Isospeed apre nuovi orizzonti nella pedalata stradale.

Altre aziende propongono sistemi di smorzamento.

Ecco, per il ciclista amatoriale questa strada, questo studiare efficaci soluzioni tecniche che spianano la strada consentendoci di usare le nostre gambe solo per pedalare e non per contrastarne le sue brutture, è la frontiera verso cui spero si spingeranno sempre più costruttori.

Non auspico una bici da corsa ammortizzata, ovvio. Non è questa la via.

Ma inserire nel tubo sterzo e al carro sistemi che riescano a farsi carico del colpi senza sacrificare la resa sportiva è ormai qualcosa che la tecnologia e le conoscenze, nonché i materiali, consentono.

Certo, i costi salgono e già siamo da tempo su livelli globali di spesa per la parte alta di listino tali da scoraggiare anche l’amatore più appassionato; o almeno scoraggiare chi è costretto come molti di noi a ritagliare una fetta dal proprio budget familiare.

Ma chissà, col tempo e una certa “standardizzazione” questi costi potrebbero ridimensionarsi.

Non lo so, io posso valutare se una certa soluzione funziona, e l’Isospeed funziona benissimo; di pratiche commerciali, costi di produzione e così via ne capisco meno di nulla e quindi oltre l’auspicio non posso andare.

Per adesso mi godo gli ultimi giorni in sella alla Trek Domane SL prima di rispedirla indietro. Per leggere il suo test però ci sarà da aspettare, ho preferito dedicare queste settimane solo alle uscite di prova, con lei ed altro materiale, riservandomi la scrittura dai primi di settembre in poi.

Link alla pagina ufficiale Trek, dove potete trovare anche la liste dei modelli dotati di tecnologia Isospeed.

https://www.trekbikes.com/it/it_IT/inside_trek/isospeed/

Nel frattempo, buone pedalate.

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