[Test] Shimano GRX Di2 2x11v

Le conclusioni

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Le conclusioni

L’ho detto in apertura, questo non sarebbe stato un test completo sulla trasmissione Shimano GRX Di2.

Il fatto abbia lavorato su bici non mia e nemmeno da test ma di un normale ciclista come voi e me mi ha creato una certa ansia.

Nei test devi essere al limite, a volte lo superi. E cadi. E rovini la bici.

Pienamente giustificato nel corso di una recensione con materiale fornito dalle aziende, se mi si spacca un telaio su strada vuol dire hanno lavorato male.

Difficile da far accettare al ciclista di turno di avergli spaccato la bici in un salto…

Insomma, ci sono andato più cauto, anche perché la trasmissione GRX Di2 non è più novità, c’è molto sull’argomento e io puntavo a verificare tre aspetti, già citati in apertura: ergonomia comandi, frenata ServoWave, salto di 17 denti alle corone.

Avrei potuto approfondire di più la gamma rapporti, magari montando una cassetta pignoni più veloce; ma già da quello che ho visto, direi che la 11/34 è la compagna migliore di questa guarnitura.

Comunque, mai dire mai, basta insinuare qualche parolina giusta e mi si presenta a casa il giovanotto con bici e pacco pignoni nuovo da montare. Che infingardo.

Scherzi a parte, è doveroso ringraziare l’amico Antonello che oltre a prestarmi la bici si è anche occupato della parte fotografica in esterno di questo test e degli altri che state leggendo in queste settimane.

Ora dedichiamoci a questo GRX Di2.

Che sappiamo essere offerto anche in versione monocorona, ma non mi interessava come configurazione perché non avrebbe risposto a uno dei miei tre dubbi.

Però quello relativo al salto dei denti non è del tutto fugato.

Una grossa, anzi decisiva mano me l’ha data la tecnologia di cambiata semi sincronizzata, perché con quel suo passarmi la catena di due pignoni (scelta mia, sappiamo possono essere da uno a tre) mi ha di fatto annullato il salto, permettendomi di conservare costanti cadenza e pressione sui pedali.

Senza ricorrere a questa opzione, su asfalto si, si sente netto il passaggio.

Ovviabile, come abbiamo sempre fatto, lavorando sul cambio e ovviamente il discorso va trasportato alla versione meccanica.

Rilevo comunque che la scala rapporti è decisamente indovinata per un uso gravel sportivo, veloce e fluido.

Se la bici è adeguata (e le gambe, vabbè) il passo è veloce, la corona da 48 permette più di ciò che i soli due denti di differenza, rispetto alla più agile guarnitura 600, lascia supporre.

E poco da fare, la senti bene sotto i pedali che è più rigida.

Funzionalità di cambio e deragliatore sono esenti da critiche, semplicemente perfetti ma non avevo motivo di dubitarne.

Sono un estimatore del Di2 seppure trovi irritante la sua perfezione, che mi impedisce di essere io in fase di regolazione a farlo rendere al meglio. Si, va calibrato al primo utilizzo, una revisione una volta l’anno ma poi il massimo che può succedere è che ti sei dimenticato di caricare la batteria.

E io come gioco?

Gli altri due aspetti che volevo conoscere a fondo erano ergonomia dei comandi ed efficacia della frenata con ServoWave.

Difficile, anche per il maggior detrattore del Di2, non innamorarsi dell’ergonomia di queste leve.

La presa sui comandi è quanto di meglio ci sia nella guida in fuoristrada, sia con piega classica che da gravel. Ovviamente se il flare c’è, ancora meglio.

Impugnarli è così naturale che nemmeno te ne rendi conto, per te dovrebbero essere così e basta, impossibile pensare qualcosa di diverso.

Si, la differenza con quelli meccanici a 10v, che uso con soddisfazione, è netta; però con questi Di2 c’è ancora più soddisfazione e mentre ci pedalavo stavo lì a chiedermi se quella mia scelta “controcorrente” di recensire il gruppo 10v fu saggia…

Le leve freno sono del tutto diverse, manca l’incavo superiore assai pronunciato ma si afferrano anche loro con naturalezza.

Nella zona superiore possono essere ingaggiate con un dito, dito che sfiora sempre, e devo per forza ripetermi, con naturalezza.

Perché poi alla fine il segreto, che segreto non è, è proprio qui: l’attento studio ergonomico svolto dai tecnici Shimano. Se una soluzione non la senti, allora è fatta bene.

Nessun fastidio, leve sempre raggiungibili qualunque sia la presa, controllo assoluto della bici.

Tanta comodità unita al perfetto controllo in presa sui comandi mi fanno ripensare al consiglio che avevo dato di installare le leve freno supplementari. Vabbè, ma io mi diverto a fargli spendere soldi, preferibilmente in cose inutili, raramente necessarie. Vedremo.

La presenza dei pulsanti Di2, anche loro sempre raggiungibili, aggiunge ulteriore piacere alla guida. Non serve alcuno sforzo, non serve azionare la leva freno per cambiare: sfiori e via, conservando salda la presa sulla piega.

E non serve nemmeno chissà che forza per frenare.

Già l’idraulica si fa carico di moltiplicare la forza impressa; aggiungi il ServoWave e ottieni frenate decise e modulabili da subito. Con un dito.

Siamo molto vicini all’efficacia dei migliori impianti da Mtb.

Si lo so, non è il test completo a cui vi ho abituato ma vi ho spiegato i motivi.

Immaginavo mentre lo pianificavo che questa sarebbe una recensione pericolosa, diciamo così.

Da un lato perché mi era impossibile garantire la completezza mia solita; dall’altro perché sapevo che una volta messe le mani su questo GRX Di2 non me lo sarei più levato dalla testa.

Ed in effetti se dovessi approntare una nuova gravel non avrei dubbi su quale trasmissione montare.

Potendomela permettere ché di sicuro questo è lo scoglio. Vale tutti i soldi richiesti, sono i soldi che mancano. Evvabbé.

A completare sarebbe interessante provare l’11v meccanico, in doppia configurazione con monocorona e guarnitura a due corone. Magari abbinando le ruote GRX.

Sarebbe, se il materiale fosse disponibile e, ora come ora, non penso proprio. Comunque io qui sto, se la roba c’è, ci sono anche io… 

Vi lascio i link, sia ufficiali che interni al blog.

Famiglia Shimano GRX

GRX Di2

Come configurare la trasmissione Shimano GRX, tutte le versioni

Unofficial FAQ Shimano GRX

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