Bici da supermercato: conviene?

Tempo di lettura: 2 minuti

Bici da supermercato è da sempre usato a sinonimo di paccottiglia di bassa qualità. A ragione, poco da fare.

Con la primavera/estate è facile trovare in esposizione tra frutta e scatolame anche una sfilata di bici di tutti i tipi: dalla Mtb all’olandesina alla bici per bambini, con prezzi che orbitano intorno ai 100 euro. Magari 99,99, ché funziona così.

Sono più o meno tutte simili, prodotte sempre in estremo oriente, dotazione tecnica molto scarsa.

I telai sono in acciaio dolce, pesanti e poco precisi nelle saldature. La serie sterzo è sempre da 1″, a calotte mal serrate.

Ogni componente scimmiotta quelli più evoluti ma con risultati scadenti. Per esempio i freni, V-brake ma in nylon. Oppure i caliper in lamiera stampata. Lo stesso per le leve, flettono solo a guardarle, figuriamoci a tendere il cavo.

Le Mtb attirano con forcelle ammortizzate ricavate da due tubi male accoppiati e una molla interna, a volte sfoggiano persino un ammortizzatore posteriore.

Guarnitura pessima, montata su movimenti centrali a perno quadro a calotte (pure loro male registrate), cambio sconosciuto o, se si cerca l’appeal, quello Shimano base. Che detto tra noi oltre a essere uno dei cambi più longevi e pure indistruttibile.

Ruota libera a filetto da 5 o 6 velocità, provenienza ignota.

Ruote quasi sempre da 26, tranne per qualche versione cittadina da uomo che sfrutta le 28.

Mozzi a perno filettato, mai coi QR. Sempre a coni e sfere ma stampati, non certo le raffinate lavorazioni a macchina dei mozzi a coni e sfere di alta gamma, anche perché al prezzo di un solo mozzo ti compri sei di quelle bici.

Reggisella tubo semplice con morsetto separato, sella, beh, diciamo che c’è.

Pedali flat in plastica, serrati sulle pedivelle a coppie mostruose o appena appuntati, mai la giusta via di mezzo. E che ruotano solo con molta insistenza.

Tutti i serraggi in assoluto sono sbagliati, non esiste ovviamente alcuna scelta delle taglia, non esiste alcun controllo/registrazione prevendita, non c’è personale specializzato, spesso ci si affida alla buona volontà del commesso di turno.

Mi è persino capitato di veder consegnare bici con la forcella ruotata al contrario, non per cattiveria o incuria: semplicemente il commesso non lo sapeva, come non lo sapeva l’acquirente.

Le lavorazioni sono approssimative, spesso il piantone manubrio balla nel tubo forcella, se provi a serrare l’expander la brugola si distrugge.

Le ruote sembrano dotate di cuscinetti quadrati, i freni sono un promemoria alla prudenza.

Pesanti, poco precise, spesso scomode in assenza di taglie, nessuno che ti sappia almeno consigliare l’altezza sella, perché chi compra queste bici non è ovviamente un ciclista esperto e basa l’altezza sella sulla facilità di poggiare i piedi a terra, riescono in pochi metri a smorzare ogni ardore pedalatorio.

Insomma, soldi buttati.

Eppure.

Eppure a me fanno tenerezza, non è colpa loro se le hanno fatte così male e a volte ne consiglio persino l’acquisto.

Si, una bici del supermercato per renderla non dico pedalabile ma almeno capace di muoversi necessita di un lunga revisione, bisogna mettere mano ai mozzi, ai pedali, al movimento centrale, al cambio. Conviene cambiare la ruota libera, investire qualche euro in freni decenti o cannibalizzarli da una vecchia bici di superiore qualità. 

E serve qualcuno che sappia farlo in amicizia, perché portarla in officina è fuori discussione. Anche tenendosi bassissimi sul costo orario della manodopera, i lavori portano via un tale tempo che si raddoppia o triplica il costo della bici. Un buon impianto frenante lo registri in cinque minuti perché i registri “sentono” le regolazioni. Questi finti freni che vediamo sulle bici da supermercato no, ci puoi perdere pure tre quarti d’ora per avere un qualche segno di vita. E nessun meccanico professionista onesto, giustamente, si presta a lavorare sapendo che dovrà chiedere molto più del valore della bici, senza nemmeno la garanzia di riuscire a fare un lavoro accettabile.

Una sella appena decente non costa molto, alla fine con una 30ina di euro tra ricambi appena passabili e costo della bici, senza dover pagare manodopera, si riesce a usarla.

Già, ma per cosa? Non per fare ciclismo, per quanto le sistemi la base è troppo scadente per godersi davvero una pedalata.

Ma proprio il costo ridicolo fa si che le bici da supermercato possano rivelarsi utili nei brevi spostamenti urbani, quando è necessario legarla al palo anche diverse ore; oppure trascorrere la giornata nel parcheggio della stazione. Insomma, quando in caso di furto non rimpiangiamo troppo la perdita economica.

Oppure come mezzo di fortuna per la casa di vacanza, qualcosa da tener lì per le commissioni e nulla più.

Non pensiamo che per potersi divertire in bici serva affrontare spese folli, nemmeno in questo momento di mercato fuori di senno.

A saper scegliere una valida bici da diporto la si trova sui 400 euro. Buoni telai in alluminio, ruote decenti, soluzioni tecniche più attuali, ruote che girano e freni che ti fermano. Non leggerissime ma certo non cancelli che smontano ogni velleità. Ci fai il giretto spensierato, la pedalata sul lago, il sentiero, la ciclabile, magari con una borsa pure il picnic. E soprattutto puoi scegliere la taglia, la bici sente le regolazioni, hai l’aiuto di un meccanico in negozio.

Però, francamente, lasciarla al palo o in stazione no, è appetibile; e anche se il malfattore non lo sa e prende qualunque cosa, il danno è ben più importante.

Il paradosso delle bici del supermercato è che grazie al loro prezzo irrisorio possono diventare valida alternativa come mezzo di trasporto per brevi tratte senza ci si debba preoccupare troppo in caso di furto; a causa del loro prezzo basso il montaggio è pessimo, serve qualcuno esperto per sistemarla e l’esperto non è mai il pubblico di riferimento di queste bici.

Certo, io consiglio sempre un buon usato, nel senso di bici vecchia ma che ai suoi tempi era buona cosa; sistemarla e poi godersela, è sempre meglio della bici del supermercato. Però diventa sempre più difficile trovarle, una volta le prendevo per me, spesso a meno di 50 euro, se riuscivo a non farmela rubare nei primi due mesi era comunque un attivo rispetto all’abbonamento ai mezzi pubblici. Ho ancora una vecchia Mtb Bianchi, acquistata una decina di anni fa a 40 euro, che uso per gli spostamenti quando so dovrò lasciarla al palo anche diverse ore.

Ora chiunque ha una vecchia bici, pure pessima già da nuova, crede di avere il tesoro di Zio Paperone e spara cifre assurde.

E così torna attuale la bici da supermercato. Che è scarsa, però se si ha capacità o si conosce qualcuno che ne abbia e si accontenta di una birra, beh, persino lei può tornare utile. Non per fare ciclismo, diciamo come alternativa all’autobus e ai piedi. Se si ha questa consapevolezza, allora va bene.

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">fenix</cite>

    ho comprato molti anni fa una bici in ipermercato campano mi sembra città mercato. se ricordo bene e ancora oggi in mio possesso e ho cambiato solo la sella e il piantone l’ho segato un po perche urtava sul ammortizzatore centrale la pagai 159 euro

  • <cite class="fn">emiliano</cite>

    “Eppure a me fanno tenerezza, non è colpa loro se le hanno fatte così male” dentro questa frase credo si racchiuda tutta la bellezza della bicicletta. Io seguo sempre questo blog proprio perché a mio parere è l’unico che da dignità a tutte le biciclette. Ogni bicicletta, anche la più scassata, ha il diritto di esistere e soprattutto di essere riparata! La maggior parte dei blog sulle biciclette ha la puzza sotto il naso, offendono le biciclette di bassa gamma con frasi tipo “questa bici va bene per andare a fare la spesa”. E quindi? che male c’è ad utilizzare una bicicletta da supermercato per andare a fare la spesa? Sono anche le migliori su cui cimentarsi a mettere le mani per ripararle, perché sai già che se ti va male e rompi qualcosa… beh non avrai una grossa perdita. Chi ha il coraggio di mettere le mani su una bici (magari nemmeno tua ma di un tuo amico) da 3-4k euro? A me tremerebbero le mani!
    W le bici del supermercato!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Emiliano, mi fa piacere tu abbia notato questo aspetto del blog. Poi certo, non posso sostenere che sul piano tecnico e prestazionale tutte le bici sono uguali. E se una volta le bici economiche erano comunque fatte in maniera decente, ora troppo spesso non più. Ma se uno le prende senza chiedere quello che non possono offrire, allora va bene. L’importante è averne contezza.

      Fabio

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