Scarpe Triban RoadC 500

La prova su strada

Tempo di lettura: 7 minuti

La prova su strada 

Decathlon non è azienda specializzata in una unica disciplina sportiva: ha fatto dell’offrire a prezzi accessibili l’attrezzatura per quasi ogni attività la sua missione.

Questo per me, per noi, significa dover valutare non solo l’oggetto ma valutarlo sempre tenendo conto del prezzo, che è mediamente più basso.

Il rapporto qualità prezzo più che la qualità in sé.

Per questo in ogni prova, in questa come in quelle che seguiranno e vedranno protagonisti sempre abbigliamento francese, ogni mio giudizio terrà conto della cifra richiesta.

Che è bassa, oggettivamente: appena 50 euro. Al solito, come tutti i prezzi Decathlon, con (l’irritante, per me) centesimo in meno. 

Cosa possiamo chiedere in cambio di una cifra assai modesta? Che sia efficace e di buona qualità altrimenti saranno pure pochi ma sarebbero soldi buttati; e a nostra volta dobbiamo capire se ci sono compromessi da accettare e quali.

Quindi non resta che salire in sella. Prima però indossiamo le nostre Triban RoadC 500.

La calzata è assai confortevole, pianta larga, molto spazio per le dita e una soletta morbida che si fa apprezzare.

La chiusura a lacci è in sintonia con il tipo di calzatura.

Gli occhielli sono in giusta quantità e sopratutto correttamente spaziati. Così riusciamo a stringere la scarpa ma scaricando la pressione in modo omogeneo. Nessuna zona del piede avverte pressione superiore.

Il collo invece è diverso. La scarpa è altina e anche l’occhiello si trova di conseguenza in posizione più rialzata. Se ne accorgono i ciclisti con caviglia più sottile. 

Questo si riverbera al tallone che, grazie sempre al taglio abbondante, finisce col ballare.

La soluzione è sfruttare gli altri occhielli, quelli posti più in basso. Una regolata alla lunghezza dei lacci e tutto torna a posto.

Ma un limite nella calzata c’è: mancano le mezze misure. E considerando il salto tra una taglia e la successiva (per esempio il 41 è 26,5cm e il 42 27,5 contro i 27,3 soliti) e visto che al netto del prezzo è comunque una scarpa tecnica ed efficace, beh, sarebbe da prendere in considerazione per mamma Deca ampliare la scelta.

Allacciata la scarpa non resta che sfruttare la pratica fascia elastica per bloccare in sicurezza il fiocco e possiamo partire.

L’aggancio è immediato usando pedali Spd nudi.

Le tacchette marchiate Decathlon e che ho usato in questo test hanno lavorazione precisa, si adattano perfettamente all’attacco Shimano e mantengono presa salda. Lo sgancio è meno veloce, o forse semplicemente erano nuove e all’inizio, lo sappiamo, anche loro vogliono un minimo di rodaggio.

Più complicato usare pedali doppia funzione. Ne ho già fatto cenno nel paragrafo precedente, vi torno adesso.

Il pedale doppia funzione, riassumo per i ciclisti alle prime armi, hanno un lato flat e l’altro con attacco Spd.

Ma la forma è quella di un pedale flat ovviamente. Quindi la “torretta” di aggancio si trova a condividere la linea con quella del pedale.

Spesso, molto spesso, questo è un problema usando scarpe da Mtb con suola generosamente tassellata.

Qui non abbiamo una suola da Mtb ma le due barriere laterali sono parecchio sviluppate. Urtando contro la superficie del pedale creano quella minima distanza in più che complica l’aggancio: serve premere forte.

E fin qui alla fine nulla di che.

Diventa però seccante in fase di sgancio, perché ruotando il tallone verso l’esterno il battistrada laterale offre resistenza sempre contro il corpo del pedale e questo rallenta l’azione.

Non attribuisco la responsabilità alla scarpa ma al pedale. Semplicemente perché accade lo stesso anche con scarpe da Mtb, più specialistiche e di prezzo assai superiore.

Mi ricordo durante una uscita in off road in compagnia di un amico come fummo costretti a fermarci e rimuovere la gabbia esterna dei suoi pedali per consentirgli di agganciare e sganciare in sicurezza. E indossava scarpe che costavano 3 volte tanto queste Triban RoadC 500.

Quindi non un limite oggettivo della scarpa; ma in ogni caso qualcosa di cui il ciclista deve tener conto, se usa doppia funzione, nella scelta della scarpa. Che sia questa o un qualunque altro modello.

Concluse tutte le fasi preliminari possiamo finalmente dare i primi giri di pedali.

E fermarci; cioè, io mi sono fermato: che scarpa è?

Taglio, forma e chiusura la classificano tra le scarpe turistiche.

Poi premi sui pedali e subito scopri una suola rigida che trasmette in modo assai efficace la spinta; senza avvertire la pressione della tacchetta come avviene con scarpe con analoga destinazione d’uso.

Ritorni a pedalare, cioè sempre io vabbè, scendendo vieppiù di pignone per aumentare il carico e niente, nessuna flessione della suola.

Allora ti alzi sui pedali pestando con tutto il peso e niente, manco stavolta evidente flessione della suola.

Ma non era una scarpa turistica?

Ok, allora cara Triban RoadC 500 sicuramente fra un po inizierai a essere scomoda, a premere, a darmi fastidio: perché io ora ti pesto forte e voglio vedere se non cedi.

Chi ha ceduto prima? Bravi, io.

Frustrante. Così mi sono fermato, preso l’inseparabile notes dove annoto diligente le manovre da eseguire e nella colonna a lato la mia valutazione con personale scala di valori; e aggiunto voci che non avevo precedentemente considerato.

Ossia quelle dedicate alla guida sportiva. 

Già, guida sportiva. Che puoi affrontare anche usando pedali Spd.

Vero, non vantano superficie analoga a pedali stradali ma il pedale da solo conta fino a un certo punto.

Puoi avere il miglior pedale del mondo: se lo fai lavorare con una scarpa morbida serve a nulla.

E qui abbiamo una suola rigida e perfettamente sagomata per fare corpo unico di piede, scarpa e pedale.

Nulla di strano se stessi recensendo uno scarpino stradale tre fori. Non mi aspettavo l’avrei scritto parlando di queste Triban RoadC 500 che l’azienda colloca in gamma cicloturismo.

Mai fidarsi delle apparenze…

Ora chiariamo: non abbiamo la solidità, e nemmeno la leggerezza devo dire, di uno scarpino racing con suola in carbonio, ovvio.

Ma la trasmissione dell’energia c’è tutta così come il controllo quando in discesa carichi tutto il peso sul pedale per piantare la bici al suolo.

“Senti” la bici coi piedi e non è prerogativa di scarpe turistiche questa…

L’ampia libertà garantita dal taglio basso alla caviglia permette una efficace pedalata rotonda, non senti mai pressione al tallone in fase di risalita.

Come altrettanto ampia è la libertà di rotazione pedalando in piedi, quando in salita spostiamo il corpo in avanti variando di conseguenza gli angoli di incidenza sul pedale rispetto a quando restiamo seduti.

Insomma, il comportamento è quello di una scarpa sportiva.

Traspira bene e soprattutto arriva un buon flusso d’aria dalla zona frontale, a rete.

Che però non impedisce più di tanto all’acqua di entrare e questo, in ottica turistica, è un limite.

Le puoi indossare a lungo queste scarpe, non costringono il piede, non ti fanno sentire la pressione della tacchetta e mantengono freschi.

Solo dopo diverse ore in sella o con temperature assai elevate (le ultime rifinite a questo test le ho svolte durante l’ondata di caldo di fine giugno, 38 gradi alle 11 del mattino quando ho abdicato anelando un tuffo in piscina…) si avverte calore alla pianta.

La suola non ha feritoie o canalizzazioni, come sempre su questo tipo di scarpe, e col caldo torrido l’unica è trovare una fontana e bagnarsi con generosità.

Ma si è trattato di condizioni climatiche eccezionali, effettivamente pedalare prossimi ai 40 gradi non è né saggio né consigliabile. Se non avessi accumulato tanto ritardo coi test, non sarei uscito.

Sforzo e caldo che portano inevitabilmente il piede a ingrossare.

I lacci obbligano a fermarsi per regolare, se necessario. Non trovo sia un limite, non è scarpino da gara.

E comunque la cedevolezza della patta aiuta a lasciare la zampetta libera di espandersi, ci si deve fermare solo se al mattino si è preferito stringere forte.

Con clima più umano ho chiuso il test di durata, che da tempo ho stabilito in sette ore per uniformarmi ai fondelli da lunghe distanze, senza alcun formicolio o dolore. Niente alla pianta, niente in zona metatarso né in punta, dove sono le dita le prime ad avvisare se la circolazione sta risentendo di pressione eccessiva o strette dannose.   

Credevo stessi chiedendo troppo alle Triban RoadC 500 e invece…

Però non esiste solo la strada, sono scarpe che possono e devono accompagnarci anche in off road.

Vanno bene in ambito gravel? Certo, direi benissimo.

La suola rigida permette pedalata robusta, la suola tacchettata aiuta quando serve la zampata così come quando siamo costretti a scendere di sella per un passaggio inadatto alla bici.

Però serve strada libera.

Che significa? Significa che affrontando lo stretto o un passaggio, cioè situazioni dove è meglio andare sganciati, farlo è quasi impossibile.

O si sceglie un doppia funzione con tutti i limiti visti sopra oppure a poggiare la pianta su un pedale Spd nudo non se ne parla proprio.

La suola è liscia e scivolosa, non c’è alcuna presa.

Un piccolo inserto in gomma morbida risolverebbe questo problema, che seppure in misura minore, si avverte anche su strada. 

Alla fine è scarpa votata al turismo, ci sta che arrivi in bici sino all’affollato sagrato in liscio porfido dell’abbazia che sei venuto a visitare e devi pedalare sganciato per sicurezza; e ci sta che in fuoristrada tu preferisca avere piede libero in quel passaggio ostico.

Data la vocazione allroad è limite che si sente; su uno scarpino sportivo no, è giusto così. Con le Triban RoadC 500 invece…

Comunque è facile rimediare; basta un pezzo di gomma per guarnizioni idrauliche, forbici e colla. E si può sfruttare l’incavo nella suola, dove c’è la scritta Triban per capirci e il gioco è fatto.

Manca un ultimo test: camminare. 

Sono scarpe a vocazione turistica, sfoggiano decisa tacchettatura proprio per consentirci di passeggiare nel luogo raggiunto, quindi è verifica che dovevo fare.

Si passeggia, non tanto ma si può fare.

Diciamo che il caffè e un giro per il borgo sono alla loro portata.

Oltre no. Tacchette o meno, la suola è rigida.

Efficace nella pedalata, non altrettanto a piedi e mi sembra giusto così.

Le Triban RoadC 500 sono pensate per stare in sella, non per le vasche sul lungomare.

Bene, non c’è altro da rilevare, possiamo voltare pagina e andare alle conclusioni.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Mattia</cite>

    Bel test, una recensione approfondita di questa tipologia di scarpa , nel web, mancava. Una curiosità, perché hai scelto queste e non la versione superiore in cuoio?( Tra l’altro ora in offerta a 50€) Grazie e complimenti per il blog!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Mattia, questione di budget. L’idea è riuscire a vestirsi da capo a piedi tenendosi entro un certo limite (e al momento della selezione le scarpe a cui ti riferisci erano a prezzo pieno). Infatti durante tutto luglio vedremo anche maglia, pantaloncino, casco e le scarpe sportive con suola in carbonio, tutto proposto Decathlon.
      E, aggiungo, c’è anche una esigenza personale. La differenza non è solo nel materiale e nella chiusura: hanno sia attacco spd che attacco tre fori. Questo significa, per come svolgo io i test, che avrei dovuto svolgere doppio lavoro, prima con pedali spd e poi con pedali stradali. Non avevo il tempo di raddoppiare le uscite.

      Fabio

      • <cite class="fn">Mattia</cite>

        In realtà credo abbiano solo le viti per la tacchetta SPD (https://www.decathlon.it/scarpe-ciclismo-roadc-520-id_8510113.html). Comunque ho capito perfettamente la tua scelta. Pochi testano a fondo questo tipo di materiale dandogli la stessa “dignità” del top gi gamma.
        Stai facendo un ottimo lavoro, specialmente per i neofiti come me!

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Mattia, bel mistero…
          Prima di scegliere sono stato in negozio per verificare le taglie e la suola era diversa e con doppio attacco.
          Forse una vecchia versione rimasta lì? Non so, magari Giulio può aiutarci visto che conosce bene i prodotti Deca.

          Fabio

          • <cite class="fn">giulio</cite>

            io quelle scarpe non le ho trovate. Prova a fare un giro a Casoria e magari chiedi che modello sono perchè nel catalogo non ce n’è traccia. Tanto i colleghi di Napoli ormai ti conoscono e ti vogliono bene 😉

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Non stessi a oltre 120km dal negozio l’avrei già fatto.
              Questa cosa mi sta mandando al manicomio. Le ho pure provate, avevo pensato di prenderle per me per usarle proprio con tacchette 3 fori in uscite più turistiche.
              Sul sito però non le vedo, tu non le conosci a questo punto devo prendere in considerazione la possibilità che ho fumato strano…

              Fabio

  • <cite class="fn">Giulio</cite>

    Ho la versione in cuoio. Pesa qualcosa in più ed è meno traspirante. Risolve però il problema della caviglia con quella fascia che ti permette di stringere un po’ di più.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giulio, visto che le usi e che sei uno che pedala per davvero, che ne dici di aggiungere qualche nota su questo modello?
      Anche se credo sia in fine serie; ma forse proprio per questo, visto lo sconto, potrebbe essere interessante.

      Fabio

  • <cite class="fn">Daniele Salvati</cite>

    Quando ho visto l’articolo sono corso a leggerlo perchè le ho comprate qualche settimana fa (in versione arancione sono bellissime) sperando che anche tu dicessi che dopo qualche ora di utilizzo i piedi cominciassero a formicolare. Probabilmente allora non è colpa delle scarpe, grazie per avermi tolto il dubbio

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Daniele, il formicolio può avere tante cause, anche le scarpe.
      Io non ne ho sofferto, è vero, ma questo non significa che invece nel tuo caso la scarpa sia innocente.
      Per esempio una taglia errata, troppo stretta.
      Oppure assolvendo la scarpa c’è da capire se la pressione della tacchetta lavori in un punto sbagliato e/o per te sensibile.
      Purtroppo a distanza la causa del tuo formicolio è impossibile da decifrare.
      Posso solo dirti che in 7h, cioè il tempo standard che ormai uso a parametro nei test, grazie a rigidità della suola e forma perfetta per il mio piede non ho avuto problemi. Però forma perfetta per il mio piede, attenzione. Per un altro non so, posso cambiare gomme o ruote durante i test: per il resto non sono attrezzato… 😀 😀

      Fabio

      • <cite class="fn">Daniele</cite>

        Devo controllare se le viti delle tacchette sporgono un po’ e magari mi provocano questo fastidio, poi proverò a fare qualche modifica alla tacchetta. Questo blog è veramente una fonte di informazioni incredibili per chi come me si avvicina solo ora a questo mondo, GRAZIE!
        P:S. Però per completezza dovresti attrezzarti con qualche altra coppia di piedi per rendere le recensioni più accurate 😀

        • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

          Ma allora serve anche qualche fondoschiena in più per i test delle selle… 😀

          • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

            Beh, a questo già lavoro da tempo…
            No, fermo, che hai capito? Quando è possibile affido i componenti in prova anche ad altri ciclisti per raccogliere più informazioni e soprattutto differenti punti di vista.

            Fabio

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          O forse non allineate bene; o semplicemente a te la pressione in quel punto infastidisce; o forse il pedale; o forse…
          Purtroppo Daniele a distanza, senza vederti pedalare, fare una diagnosi sarebbe solo un atto di presunzione da parte mia. Ci sono troppe variabili e solo l’occhio può valutare. Nessun software e nessun guru da forum…

          Fabio

  • <cite class="fn">giulio</cite>

    Ho avuto per 3 mesi le 500 (il modello in finta pelle) e da due mesi invece uso le 520. Le differenze, come già dicevo, sono la fibbia, presente sulla 520 e non sulla 500, il materiale della tomaia e una maggiore traspirazione “apparente” della 500 rispetto alla 520. Dalle foto si vede benissimo che la parte superiore della tomaia della 500 presenta un inserto in materiale traforato che ha appunto l’obiettivo di aumentare la traspirabilità della scarpa. Questo particolare manca nella 520 che ha la tomaia al 100% in cuoio, senza nessun inserto traspirante, eccezion fatta per i fori laterali già notati da Fabio. Non ho usato però il termine “apparente” a caso in quanto la settimana scorsa ho usato le 520 con 40 gradi (aihmè, a volte posso uscire solo in pausa pranzo) e non ho avvertito particolari problemi di traspirazione.
    Sinceramente non me la sento di suggerire un modello rispetto all’altro: le differenze ci sono ma non sono enormi. La fibbia della 520 rende la calzata più stretta tuttavia l’etto abbondante in più del modello in cuoio non è proprio pochissimo. Il mio consiglio, come sempre, è provatele, con calma. La politica di Decathlon (società per cui lavoro, lo preciso sempre) viene molto incontro al cliente: anche se il negozio della vostra città non dovesse avere le scarpe avete la possibilità di ordinarle, e nel caso in cui il prodotto non vi soddisfacesse, di restituirle entro un mese.
    Io ho scelto la 520 perchè sentivo la 500 eccessivamente larga. Come diceva Fabio, la calzata infatti è molto larga, forse troppo. La fibbia mi da la sensazione di stabilizzare di più il piede e, di conseguenza, di disperdere meno energia nella spinta.
    Entrambe però sono ottime scarpe: uniscono sportività e comodità in maniera eccezionale. Da anni uso gli spd (gli attacchi tradizionalmente usati nell mtb, per intenderci) sulla bici da corsa. Se si trova una scarpa sufficientemente rigida,ed entrambi i modelli qui presi in esame lo sono, l’efficacia della pedalata è simile a quella degli attacchi tradizionali da corsa. Vuoi mettere però la possibilità di scendere di bici e non rischiare la vita ad ogni passo?
    Quelli che ne sanno dicono che qualche watt lo perdi. Io però sono laureato in storia, mica in fisica. Cosa saranno poi ‘sti watt…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Cosa saranno poi ‘sti watt…

      Wattela pesca…

      Fabio

    • <cite class="fn">Mattia</cite>

      Ciao Giulio!
      Ho letto che sei dipendente Decathlon in un negozio di BG. Se non ricordo male ci siamo conosciuti durante un bike test a Curno (primavera 19). Un tuo collega aveva bucato un tubolare.

      Se eravate voi, vi ho trovato entrambi molto competenti, passerò a trovarvi.

      Mattia

  • <cite class="fn">Michele</cite>

    visto che la mia intenzione è quella di utilizzare i pedali doppia funzione con queste scarpe e bicicletta, secondo voi quelli da mtb rockrider 540 andrebbero meglio?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Michele, non mai usato le rockrider 540 e la mia politica editoriale è parlare solo di ciò che ho toccato con mano. Che sia per un test da pubblicare o per tenermi costantemente aggiornato.
      Mi spiace non poterti aiutare ma preferisco sempre parlare con cognizione di causa che parlare e basta.
      Sono sicuro puoi comprendermi.

      Fabio

  • <cite class="fn">Daniele</cite>

    Buonasera, queste scarpe possono essere usate sia con che senza placchette SPD? Sono alle prime armi e sto valutando se acquistare una scarpa con attacchi SPD (tipo quelli recensiti) per un uso “stradale” ma, avendo acquistato una Triban RC500, vorrei non essere in difficoltà nel momento in cui potrei fare percorsi gravel, cosa può consigliarmi? Grazie.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Daniele, no, senza tacchette non hai presa.
      La suola non garantisce grip, per pedalare sganciati servono scarpe apposite.
      Mio personale consiglio: all’inizio tutti siamo intimoriti dall’aggancio. Poi iniziamo a usarlo e non possiamo più farne a meno.
      Quindi prima inizi a usare pedali con attacco, meglio è.
      Un pedale spd e relativa scarpa vanno benissimo per l’utilizzo che indichi.

      Fabio

      • <cite class="fn">Daniele</cite>

        Ok molto chiaro, mi consigli di andare in un negozio fisico per farmi fare la giusta misura di posizionamento tacchette o posso provare autonomamente? P.s. Complimenti per il blog!

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Daniele, puoi anche farlo da solo.
          Basta applicare del nastro carta sulla scarpa, “tasti” il punto del metatarso, lo segni e avviti la tacchetta in corrispondenza.
          Tenendo presente che il primo posizionamento è sempre di massima, quindi va corretto con l’uso.
          E piede dx e sx sono differenti, quindi misura su tutti e due

          Fabio

  • <cite class="fn">Patrizio</cite>

    Ciao a tutti. Con che pedali deca hai fatto la prova delle scarpe ? Sarebbe interessante un parere anche su di loro. Grazie.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Patrizio, nessun pedale Decathlon. Ho usato Spd marchiati BTwin solo per le immagini in esterno ma per il test ho preferito usare solo pedali miei, ben conosciuti per evitare “contaminazioni”.

      Fabio

  • <cite class="fn">Patrizio</cite>

    Ancora una richiesta di chiarimento.
    Avevo preso le 520 in cuoio in taglia 42, bellissime ma fatte per un piede di forma diversa dal mio.
    Ho provato le 500 in taglia 41, che mi sembrano la mia misura, per quanto un poco di … misura.
    Cio’ che ci separa e’ un dubbio atroce. Ho letto che in fase di spinta il piede trova una buona suola rigida. Ma nella fase di risalita, quando tiri su con la gamba, la scarpa e’ solida o la senti cedere prima di trasmettere la spinta ?
    Io attualmente sto uscendo con le mie scarpe da mtb, fatte per i pedali flat, in cui l’aggancio spd e’ pensato piu’ per tenerti saldo in mezzo agli scossoni e per la pedalata a battere, piuttosto che per la pedalata in levare.
    Ma siccome vorrei esplorare quest’ultima, rimanendo comunque con le tacchette spd, mi chiedevo come si comportassero le scarpe 500 in quel frangente. Grazie in anticipo.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Patrizio, non aspettarti prestazione da scarpa sportiva con suola in fibra di carbonio; ma il loro dovere lo fanno, anche in fase di trazione hai sufficiente rigidità. Solo chi è più sensibile avvertirà qualcosina al tallone ma è davvero minima cosa.
      Sempre considerando che son scarpe turistiche, non assimilabili a quelle sportive.
      Inquadrate nel loro segmento non c’è da lamentarsi.

      Fabio

  • <cite class="fn">Luca</cite>

    Salve! Complimenti e grazie per la recensione, davvero molto utile. Sono un “ciclista” alle primissime armi. Da qualche mese (ma per vari motivi non sono ancora arrivato a superare i 400km, vabbè va non recriminiamo) possiedo la Triban RC520 ed al momento monto ancora quegli orrendi pedali flat che danno in dotazione con la bicicletta, le luci, il campanello ed il catadiottro. Da qualche tempo però sto valutando l’idea di passare ai pedali con attacco e pensavo specialmente a pedali MTB, perché – avendo io in mente un uso cicloturistico e non solo o prevalentemente sportivo – con scarpe apposite danno la possibilità di camminare con un minimo di comfort. Per caso ho trovato queste scarpe nella categoria “scarpe da strada” sull’app di Decathlon, e mi sono subito fiondato su questo blog (che ho conosciuto proprio grazie alla recensione sulla mia bici) per vedere se ne aveva parlato e leggere le sue impressioni (di cui ormai mi fido ciecamente). La sensazione immediata (ancora prima di leggere la sua recensione) è che potrebbero fare al caso mio. Domanda stupida (ma, lo ripeto, ho appena iniziato e non ho esperienza) queste scarpe sono compatibili con tutti i pedali MTB? Lei che modello di pedali ha utilizzato? Sul sito decathlon ho visto gli Shimano M520 a 35€ (si capisce che non ho un grosso budget?). Ha per caso avuto modo di conoscerli?

    La ringrazio per la sua disponibilità.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Luca, le RoadC 500 si rivelarono all’epoca di questo test buone compagne per una bici come la RC 520 che non è una bici da corsa.
      Si, ti confermo compatibilità con qualunque Spd. Nel test non montai gli Shimano 520, che però ho tra il parco pedali e ti confermo che sono buoni in rapporto al prezzo.
      Ti sconsiglio i pedali Spd marchiati decathlon.
      Per uso poliedrico puoi valutare dei pedali doppia funzione, nell’indice dei test ne trovi qualcuno per farti una prima idea.

      Fabio

      • <cite class="fn">Luca</cite>

        Grazie mille per i consigli! Avevo già pensato alla possibilità di montare pedali ibridi (è questo che intendi per doppia funzione, giusto?), ma se non sbaglio nella recensione ha scritto che questo tipo di scarpe incontra problemi con pedali ibridi.

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