Usare (bene) una e-bike

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Chiacchierata informale, pensieri a ruota libera.

Del resto il fatto abbia inserito questo articolo nella sezione dedicata ai pensieri in libertà basta da solo a chiarire che le valutazioni non sono tecniche.

Sapete tutti che quello delle e-bike non è il mondo, mi si ci sono avvicinato da poco per curiosità e perché è un settore troppo importante, in continua espansione, e sarebbe sbagliato trascurarlo.

Io sono un semplice appassionato, non mi definisco ciclista né tantomeno vero ciclista. Mi piace pedalare, divertirmi in bici. E mi piace conoscere, provare a capire. 

Per farlo devo mettere avere tra le mani ciò che provo a capire. Così ho deciso che era il momento di studiare questo mondo a pedali assistiti.

Ho iniziato dalle basi, la scorsa estate presi una e-bike di fascia economica, con sensore di pedalata e motore al mozzo, da usare per le commissioni alla casa di vacanza durante i torridi mesi estivi. La presi a mia moglie che a causa di un problema di salute ha difficoltà a esercitare pressione sui pedali, ho finito con l’usarla spesso anche io apprezzandone la praticità.

Un cestino sul portapacchi, una piccola borsa al manubrio, la spesa al borgo semplice routine, senza tornare a casa sudati.

Ma il sensore di pedalata è cosa assai diversa dal sensore di coppia, di fatto col primo hai una sorta di monopattino elettrico a pedali quando innesti l’assistenza. Fa tutto il motore, è noiosa da usare seppure assai pratica, soprattutto col caldo e in città.

No, dovevo passare a qualcosa di più e così ho chiesto in prova una e-bike sempre a motore a mozzo ma con sensore di coppia, tra l’altro di eccellente livello.

La Trek FX+2, di cui potete leggere il test completo a questo link.

Pedalata fluida, senti il lavoro del motore ma senti il lavoro tuo. Un altro mondo rispetto alla mia olandesina con sensore di pedalata.

Più la provavo, soprattutto i giorni dedicati alle prove di autonomia, più mi rendevo conto come usare una e-bike non fosse del tutto intuitivo e semplice: serve usare bene la gamma rapporti. Esattamente come fossimo su una bici senza assistenza.

Nessuno di noi si sogna di ingaggiare una salita al 9% con la catena sul 50/11: troppi su una e-bike invece commettono l’errore di andar via con rapporti duri e sforzare motore e batteria.

E mentre annotavo diligentemente i dati dell’autonomia, si formava nella mia testa l’idea di questo paradosso: una e-bike, da trekking, turismo, non specialistica insomma, si rivolge naturalmente a un pubblico privo di esperienza ciclistica, per usarla bene devi avere confidenza con il cambio, con i pignoni, col come sfruttare la trasmissione.

Nulla di difficile, sia chiaro. Non fosse che l’esperienza di tutti questi anni passati in bici mi ha mostrato e mi mostra ancora ciclisti con bici da fior di quattrini che pedalano male. Troppo agili o troppo duri, sbagliano sistematicamente rapporto e cadenza anche se sono anni che hanno una bicicletta.

Figuriamoci chi in bici non c’è mai stato, pensavo…

Ho sottostimato i potenziali utilizzatori di e-bike non specialistiche? Forse.

Però se un grande costruttore come Shimano ha messo a punto una tecnologia, la Link Glide di cui vi ho parlato in questo articolo, proprio per venire incontro a chi usa il cambio in maniera non ortodossa, un nocciolo di verità c’è.

Usando correttamente la gamma rapporti ho scoperto come una e-bike, di qualità e con sensore di coppia, diventi facile, divertente e con vantaggi sull’autonomia.

E’ come pedalare in giornata di grazia con vento a favore, ma sempre pedali. 

Senti la bici, non so come altro descriverlo.

So che per i più esperti sto dicendo nulla di nuovo ma io sono un novellino del settore a pedalata assistita, ogni giorno è nuova scoperta.

Gli esperti sanno che non si parte col 10 innestato e il boost a far tutto; ma quanti di quelli che acquistano una e-bike hanno conoscenza di come usare una trasmissione? 

Se ancora vediamo per strada ciclisti andare in piano incrociando il 34/11 o salire con rapporti durissimi a cadenza prossima allo zero nella errata convinzione che così diventano più potenti e tonici, cosa aspettarsi da chi in bici non c’è mai andato e ha un motore che mette una pezza sugli errori?

Una e-bike con sensore di coppia, e lo stesso vale per quelle a unità centrale, va usata esattamente come una normale bici.

Salita? Rapporti agili. Pianura? Rapporti più duri. Discesa? Quello che uno vuole tanto a 25km/h l’assistenza stacca a chi si è visto si è visto.

Perché ho capito ancora poco del mondo e-bike ma in questo poco ci metto che usata bene anche una bici a pedalata assistita è piacevole, tecnica e divertente. E può intrigare noi appassionati.

Più o meno le stesse considerazioni le ho riversate anche in video per chi preferisce questo differente sistema di comunicazione.

Questo il link al video

Ma sempre vi rivolgo la solita raccomandazione che non tutti i video sono “lanciati” anche qui sul blog, quindi la cosa migliore, se volete essere aggiornati sulle loro pubblicazioni, è iscriversi al canale You Tube del blog.     

Buone pedalate

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