[Test] Trek FX+ 2

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Prova su strada per la prima e-bike a comparire su questo blog: è la Trek FX+ 2, già ampiamente presentata in forma statica in questo articolo.

Uno sdoppiamento, questo tra presentazione e test, che opero in molte recensioni di bici e che con la FX+2 si è reso ancor più necessario.

Se non per voi, sicuramente per me, mi è servito a riordinare le idee.

Ho scritto spesso che non ho pregiudizi verso le e-bike, non sono per me il nemico, come invece leggo troppo spesso su forum e social.

Sono convinto della loro validità per allargare la platea di coloro che lasciano a casa l’auto.

Però, confesso, nemmeno io le avevo mai viste come “vere bici”.

Manca la fatica, mi dicevo, quella che a noi piace, la base della nostra passione, che ci faccio con una e-bike?

Col tempo, studiando il settore, mi sono accorto che il mio essere favorevole non significava non avere pregiudizi. E siccome i pregiudizi, tutti, sono sempre figli dell’ignoranza, ho bisogno di conoscere per capire.

Forse della bici non avrò capito granché, di sicuro ho capito che mi sbagliavo, e pure troppo per il mio orgoglio.

Ridurre una e-bike al suo solo motore è il primo dei miei tanti errori di valutazione.

Col passare del tempo e dei chilometri ho conosciuto un modo nuovo, diverso si ma non così tanto come si potrebbe credere, di andare in bici.

Esatto, andare in bici.

Certo, ho capito che molto dipende dal modello, dal tipo di assistenza e da come si attiva, perché il mondo delle e-bike è vasto e c’è un abisso tra quelle dove fingi di pedalare e quelle dove pedali, accompagnato d’accordo, ma pedali e fai fatica. 

Già, ho scoperto che si fatica pure in e-bike e non solo se si scarica la batteria. Poi va bene, ci sono quelli che per fare due chilometri in pianura mettono l’assistenza massima e vanno. 

Ma questo non significa che non esiste la fatica con una e-bike, significa che non sanno usarla.

Perché ho imparato un’altra cosa durante la mia convivenza con la Trek FX+ 2: usarla bene richiede tecnica, saper gestire la gamma rapporti è fondamentale. Con lei come con qualunque e-bike con sensore di coppia. Esattamente come facciamo noi pedalando senza motore.

Bella forza, mi dirà chi usa da anni una e-bike, che scoperta.

Beh, per me è stata una scoperta, continua. Sono partito dal foglio bianco, ho brancolato strappando ogni giorno una pagina all’enciclopedia della mia ignoranza e, spero per voi che leggete, di essere riuscito a portare a compimento un test interessante.

Che non si limita al solo comportamento dinamico.

E visto che manca la sezione come è fatta, sostituita dal precedente articolo, possiamo subito saltare in sella.

Andiamo.

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