[Test] Trek Domane+ SRL6

Tempo di lettura: 9 minuti

Ci siamo, dopo averla conosciuta in dettaglio è il momento di saltare in sella alla nostra Trek Domane+ SRL6. 

Vabbè, proprio saltare no ché tengo una età: diciamo inforcare la bici.

Bici assai particolare e chiariamo subito due punti: è una vera bici, è una Domane.

Si, con l’assistenza: ma credere che sia una normale e-bike o, peggio, pensare di usarla per fare i Kom o lo splendido passando gli altri ciclisti è profondamente sbagliato.

Ma di tutto questo parleremo nel paragrafo finale.

L’introduzione è sempre dedicata al perché di un test, alle mie chiacchiere; in fin dei conti se ho scelto di tenere un blog e non una testata giornalistica è proprio per garantirmi questa libertà.

Ho iniziato da relativamente poco a interessarmi al mondo della pedalata assistita. 

Procedendo per gradi, cercando di imparare, di fare esperienza e soprattutto provando a capire.

In verità ho capito meno di quanto sperassi, ma una cosa si: è un mondo vasto, vastissimo.

Non è possibile racchiudere le e-bike in un unico recinto, è una sciocchezza colossale quella di chi non le definisce bici.

Ovvio, c’è un abisso tra l’economica olandesina a motore sul mozzo e una trekking o una e-road come questa.

Eppure ognuna a modo suo è una bici, non qualcosa che funziona da sola.

Sono partito nel mio viaggio di scoperta dal basso, proprio con l’olandesina economica; ho conosciuto quelle da trekking e uso quotidiano, sia a motore sul mozzo che unità centrale.

I tempi erano maturi per una sportiva. Già, ma quale?

In realtà la risposta l’avevo in testa da tempo ed è questa Domane+.

Mi serviva una bici che conoscessi, seppure al netto che questa ha l’assistenza. Ho feeling con la famiglia Domane, non solo l’ho recensita a fondo, ne uso spesso una durante i test, insomma, la conosco a fondo.

Poi certo, qui oltre l’assistenza c’è un telaio per alcuni aspetti differente: ma il carattere, l’anima, resta quello della Domane, una delle bici da endurance più veloci del mondo e dalla guidabilità eccellente.

Non mi interessava e non mi interessa un paragone tra le due versioni (assistita e no), mi serviva e serve avere qualche punto fermo. Ogni test è storia a sé, io ho la fissa di isolare ma è ovvio che per ogni valutazione devi attingere al bagaglio personale di esperienza.

E sempre parlando di esperienza, ma su un piano diverso: svolgere questo test è stato un’esperienza bellissima, peccato solo il poco tempo a disposizione perché tra menisco lesionato e influenza, oltre la pioggia, ho pedalato meno di quanto avrei voluto. Infatti mancano le prove di autonomia.

Per due motivi: il primo è che ho verificato l’enorme quantità di variabili, il secondo è che proprio a causa di queste avrei dovuto tenere la bici altri tre mesi. Non che la cosa mi sarebbe dispiaciuta ma altri colleghi devono lavorarci su e le bici a parco stampa non sono infinite.

Comunque basta chiacchiere, saltia…, ehm, no, inforchiamo la bici e pedaliamo. Hai visto mai che saltando faccio la fine di Fantozzi…

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Per chi volesse ci sono i video.

Questo dedicato alla presentazione statica.

Questo dedicato alla prova su strada

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Fantastica evoluzione di un concetto di ciclismo sempre più affascinante!
    Allargando l’inquadratura: le due ‘anime’ delle E-bike (motore la mozzo, motore sul mc)mi attirano entrambe; sicuramente più ‘evolute’ ed efficienti quelle con motore sul mc, ma quelle ‘al mozzo’ mi intrigano per una semplicità- magari apparente- del sistema. Teoricamente, sostituendo la ruota posteriore e togliendo la batteria si arriverebbe a una bicicletta tradizionale (come pesi e feeling). Certo è che le caratteristiche e la prova di questa bici scompiglia le carte viste le sue caratteristiche straordinarie. Chissà se una delle due filosofia prevarrà sull’ altra, forse il problema dei costi polarizzerà le due opzioni in media e alta gamma. Una cosa è certa: ne vedremo delle belle e pedaleremo su bici sempre più fantastiche!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, di ebike capisco poco e si vede…
      Comunque, per come sta evolvendo la tecnologia, il motore al mozzo (anche quelli raffinati) è sempre più rivolto a bici dal costo inferiore. Che non significa bici “economiche” (poi si, ci sono pure quelle) ma bici dal costo inferiore e utilizzabili con gusto anche senza assistenza. Giusto per restare in casa Trek penso alla FX+ che ho recensito un anno fa più o meno.
      Qui invece siamo in altro ambito ancora, definire questa Domane+ una ebike può sembrare corretto ma non colpisce l’obiettivo.
      Hai pienamente ragione nella tua chiosa, queste sono vere e proprie bici e costi a parte possono davvero attrarre anche gli appassionati, quelli da barcollo ma non mollo…

      Fabio

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