[Test] Trek Domane+ SRL6
Le conclusioni
Le conclusioni
Una bici molto particolare la Trek Domane+, definirla una ebike è riduttivo.
Si, c’è l’assistenza ed è il motivo per cui ho voluto questo test e mi sarebbe piaciuto farlo in estate: col brutto tempo, l’influenza che mi ha bloccato e strade a volte troppo umide per scendere veloce mi resta in sottofondo la sensazione di aver trascurato qualcosa.
Forse perché una cosa c’è che non ho sviscerato: l’autonomia.
Mi sono accorto subito quanto fosse influenzata da mille variabili, quando mi sono messo a tavolino a stilare il programma di uscite per verificarla in maniera se non attendibile almeno che si avvicinasse, ho capito che la bici sarebbe dovuta rimanere qui almeno fino alla primavera…
Voi state leggendo adesso, la signorina è rientrata in sede a fine gennaio. Si, mi serviva tempo per elaborare.
Non solo i dati e le sensazioni, anche il lato sentimentale.
Sono e resto un appassionato, ogni bici che lascia la redazione/officina alla fine del suo test mi porta il magone. Ne passiamo tante insieme, non ci risparmiamo né io né loro, e anche se a volte mi lamento che i test spesso diventano noiosi con mille verifiche da fare, mentirei se dicessi che non è una bellissima esperienza.
Non è lei la bici su cui ho lasciato il cuore fra quelle testate ma a podio ci va. E non chiedetemi chi occupa il gradino più alto…
Ma senza divagare, dicevo dell’autonomia che non ho verificato, che per me significa non aver verificato in modo certosino, non che l’abbia snobbata.
Posso dire che su un lungo amatoriale, sui 150km e con salite abbordabili (tra il 5 e il 10%) si chiude tranquillamente con almeno un terzo di autonomia residua. Al primo livello di assistenza.
Usando una assistenza superiore le distanze si accorciano ma questa non è bici, anzi ebike, da usare solo e sempre di motore.
L’assistenza è residuale. Già, proprio così: la attivi raramente perché di suo la Domane+ è una gran bici, è una vera Domane e ti fa essere veloce.
Mi serviva questo test perché volevo capire una e-road di alta gamma come si sarebbe comportata, quanto cioè l’assistenza fosse preponderante.
E’ ovvio che se non ti interessa il motore prendi la Domane classica, non è questo il punto.
Il punto era ed è: mi toglie gusto salire aiutato dall’unità? E poi ancora: come si guida una bici così? Avrei perso l’equilibrio, il feeling che mi ha sempre rimandato la Domane?
Le risposte sono in ordine: no, benissimo, no.
Ero curioso di provare, è vero, ma nemmeno nascondo che ho voluto questo test per ragioni personali. L’ortopedico mi aveva proibito la bici fino a gennaio imponendomi il nuoto, io ho fieramente contrattato la piscina con una ebike, ché a fare le vasche proprio non mi ci riesco.
Tenendomi generico, mica avevo specificato il modello. Mi ha chiesto solo se fosse una Mtb e io pronto: ma no, lo sai che a me non piace, prendo una cosa tranquilla, solo strada…
No, perché se mi torni qui un’altra volta mezzo rotto io non ti opero alle ginocchia, ti mando a operarti al cervello…
Vabbé, si preoccupa.
Rientrato a casa immediatamente ho implorato mamma Trek e quando ho ricevuto l’ok al test mi sono sfregato le mani. E preoccupato: ma chi le conosce queste e-road, non è che vado e impelagarmi?
E vabbè, ma tanto alla fine è una bici, che sarà mai…
Ingenuo…
E’ una bici notevole, il motore non è barare e non è una moto come si ostinano a ripetere alcuni “veri ciclisti” sulle pagine social.
Se prendi una Domane+ perché vuoi fare i kom, allora quello sbagliato sei tu, non la bici.
L’assistenza non è mai invadente, la puoi personalizzare, non hai trascinamento né attriti indesiderati. L’aggravio di peso è trascurabile, usiamo bici gravel che pesano di più ed è più leggera della bomboniera acciaio e cromature che è la mia Elessar.
Il peso concentrato in basso rende la bici stabilissima, in ogni situazione.
Il telaio è comodissimo e risponde pronto alla guida, in discesa a velocità moderata non è necessario caricare troppo sui pedali per tenere la bici a terra, provvedono il baricentro e il carro lungo.
La forcella è precisa, aiutata da ruote a medio profilo che mantengono la stabilità anche con vento laterale.
La piega ha quote che assicurano ottima presa.
I pulsanti satelliti dietro i copricomandi permettono di gestire l’assistenza senza distrarsi dalla strada.
La trasmissione non fallisce un colpo ed ha spaziatura eccellente.
La sella è comodissima, anche nelle pedalate senza fondello.
E poi c’è la piccola unità TQ: silenziosa, neutra, discreta.
Come ho detto: pedali sempre col vento a favore.
I link
Infine come avete visto a ogni fondo pagina per chi volesse ci sono i video.
Questo dedicato alla presentazione statica.
Questo dedicato alla prova su strada
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Fantastica evoluzione di un concetto di ciclismo sempre più affascinante!
Allargando l’inquadratura: le due ‘anime’ delle E-bike (motore la mozzo, motore sul mc)mi attirano entrambe; sicuramente più ‘evolute’ ed efficienti quelle con motore sul mc, ma quelle ‘al mozzo’ mi intrigano per una semplicità- magari apparente- del sistema. Teoricamente, sostituendo la ruota posteriore e togliendo la batteria si arriverebbe a una bicicletta tradizionale (come pesi e feeling). Certo è che le caratteristiche e la prova di questa bici scompiglia le carte viste le sue caratteristiche straordinarie. Chissà se una delle due filosofia prevarrà sull’ altra, forse il problema dei costi polarizzerà le due opzioni in media e alta gamma. Una cosa è certa: ne vedremo delle belle e pedaleremo su bici sempre più fantastiche!
Ciao Adriano, di ebike capisco poco e si vede…
Comunque, per come sta evolvendo la tecnologia, il motore al mozzo (anche quelli raffinati) è sempre più rivolto a bici dal costo inferiore. Che non significa bici “economiche” (poi si, ci sono pure quelle) ma bici dal costo inferiore e utilizzabili con gusto anche senza assistenza. Giusto per restare in casa Trek penso alla FX+ che ho recensito un anno fa più o meno.
Qui invece siamo in altro ambito ancora, definire questa Domane+ una ebike può sembrare corretto ma non colpisce l’obiettivo.
Hai pienamente ragione nella tua chiosa, queste sono vere e proprie bici e costi a parte possono davvero attrarre anche gli appassionati, quelli da barcollo ma non mollo…
Fabio