Zona 30, il boomerang di Salvini
“There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about”.
Tradotto suona più o meno: “C’è solo una cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è non far parlare di sé”.
Noi abbiamo parafrasato col tempo questa citazione tratta da Il ritratto di Dorian Gray con il più sintetico “nel bene o nel male purché se ne parli”, che è divenuto un caposaldo della comunicazione pubblicitaria.
Se di una cosa non si parla in giro, non esiste.
La Zona 30 esiste da molti anni, è applicata con successo in molte Nazioni, i molti studi indipendenti hanno dimostrato la sua efficacia per abbattere mortalità stradale, smog e spesso aiutare a fluidificare il traffico.
Insomma, una realtà sotto gli occhi di tutti che per la sua normalità fino ad oggi è passata praticamente sotto silenzio, argomento buono solo per chi si occupa di questi temi.
Poi arriva Bologna, poco più di un trafiletto nella cronaca locale, all’inizio; giusto un lancio nazionale perché la città è quella che è.
Qualche mugugno, fisiologico.
Fino a che un ministro in perenne overdose di propaganda fiuta il mezzo punto percentuale da accalappiare per le prossime elezioni e inizia la sua battaglia contro le Zone 30.
La stampa a seguire e rinfocolare, con le opposte tifoserie pronte a darsi battaglia.
E di conseguenza il clamore, gli studi presentati, gli articoli pro o contro, la gente che inizia a interrogarsi, a informarsi.
Scavalcando il facile sensazionalismo dei primi giorni comprende le ragioni delle Zone 30, la loro utilità, la loro normalità.
I detrattori in continua minoranza costretti ogni giorno a urlare più forte per non farsi sommergere dal silenzio della maggioranza che approva, una volta conosciuto e compreso il fenomeno.
Nel suo essere contro le Zone 30 il ministro ha lanciato l’ennesimo boomerang, l’effetto opposto a quanto desiderato. Da quella estate al Papeete sembra aver imparato nulla.
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Scusa Fabio, hai qualche riferimento da condividere su questa maggioranza che approva? Vorrei approfondire e migliorare lo stato di anima. Grazie!
Beh, insomma, quasi quasi viva… No, mi fermo. Perchè forse la serietà dovrebbe contare più delle sparate e delle onde che queste creano nel lago delle opinioni. Ma forse vivo idealmente in un altro mondo, e in tempi più civilizzati…