[Test] Trek Domane+ SRL6

La app Trek

Tempo di lettura: 9 minuti

La app Trek

La app messa a punto da Trek e disponibile sia per Android che IOS è valida non solo per la Domane+ ma anche per altre bici della casa.

Ha numerose funzionalità in più rispetto a quella TQ, che infatti permette solo di variare i parametri dell’unità. 

Questa di Trek invece può indicare la migliore pressione gomme, setup suggerito per le sospensioni (ovvio, bici che ne siano dotate), collegare dispositivi terzi come cardio e sensori vari, fungere da navigatore (anche vocale), registrare i dati dell’uscita e altre personalizzazioni.

Io non le ho sfruttate tutte, mi sono concentrato su quelle che mi servivano per il test. Fosse stata una app dedicata solo a questa bici o un test rivolto solo alla app allora ok, mi sarei spinto in profondità.

Qui che mi interessa la bici in sé e la sua assistenza, posso lasciare a voi il piacere di scoprire altro.

Al primo avvio la App Trek Central permette di inserire diversi parametri personali, quali peso, altezza e così via. Non per curiosità dell’azienda ma per gestire al meglio la nostra prestazione.

Al passaggio successivo permette di scaricare, gratuitamente, la mappa che a noi serve per il navigatore integrato. In realtà non è proprio il passaggio successivo, mi era comodo esporre così…

Ora tocca accoppiare bici e app; serve connessione BT e serve avere la bici “accesa”, ossia pressione sul pulsante posto in basso al display sull’orizzontale.

Una volta trovata la bici, sempre sul display sulla bici apparirà un pin che dovrà essere digitato sullo smartphone.

Tutto a buon fine.

Uno degli aspetti più importanti è la personalizzazione dell’unità. Per i profani c’è un rapido tutorial che spiega le funzioni fondamentali.

Ogni modifica richiede il salvataggio; se non ci piace possiamo sempre tornare alle impostazioni di fabbrica.

Io qui in basso ho modificato alcuni parametri a caso, nel senso che non è il mio setup; però permette di vedere come al variare di uno cambi anche l’autonomia calcolata. Non solo modificando la potenza ma anche l’intervento del pedale, uno più pronto richiede maggiore energia. Poca roba, nell’ultima schermata l’ho posizionato sulla massima prontezza, appena 4km di autonomia presunta in meno.

Ovviamente le cose cambiano in misura maggiore se portiamo al massimo il fattore di assistenza, che al primo livello non supera il 200%; solo al terzo possiamo arrivare fino al 300%. Anche perché se così non fosse non sapremmo che farcene dei diversi livelli…

Una volta in sella possiamo avviare il giro, il navigatore o decidere di dare un ultimo set up all’unità.

Come abbiamo visto è possibile collegare un cardio e altri dispositivi.

Una volta selezionata la modalità uscita, oltre ai soliti dati su livello assistenza, batteria residua ecc abbiamo in basso due strisce colorate.

Quella azzurra è la nostra potenza, quella rossa indica l’unità.

Come si può vedere nella seconda schermata abbiamo superato i 25km/h, l’assistenza si è disattivata e quindi compare solo quanta energia spendiamo sui pedali.

Interessante la funzione navigatore, molto precisa la mappa mentre ovviamente per la ricezione dipende dal modulo Gps del nostro smartphone.

E’ possibile attivare la funzione vocale per la navigazione, in varie lingue. Ricezione forte e chiara, io spesso avevo collegato gli Aleck Punks e non mi sono perso un suggerimento: però non li ho seguiti…

Ci sono altre funzioni da impostare, qui mostro solo alcune.

Una considerazione: l’app Trek Central è ben fatta e completa, viaggiare però con lei in funzione a schermo acceso consuma energia. Del telefono intendo. Esistono validi supporti con power bank integrata, metterne una esterna nel borsino da orizzontale come faccio spesso durante i test per garantirmi la carica dei vari dispositivi che uso (e che rimuovo di solito per le foto, non mi piace la piega affollata) non è possibile perché coprirebbe il display sull’orizzontale. 

Profittando del test in contemporanea mi sono avvalso della batteria di grande capacità della luce Trek Commuter Pro ma questo non è un invito a comprarla, ovvio. In altre occasioni ho fissato con nastro carta il cavetto sull’orizzontale e la borsa, piccola, sempre sull’orizzontale ma in zona reggisella per contenere le batterie supplementari. Brutto ma pratico. Insomma, il mio telefono dopo 3h era scarico, quindi se pensate di usare la app a schermo acceso tutto il tempo per visualizzare i parametri o il navigatore, una soluzione per garantirsi riserva energetica serve. 

Altra considerazione, generica. Molte ebike, anche di fascia economica, offrono una presa usb; di più quelle che ne sono sprovviste. Eppure ormai a uscire senza apparecchi vari siam rimasti in pochi (io sempre, tranne nei test) e mi chiedo perché non decidersi a offrirla sempre una presa di ricarica, le batterie delle bici hai voglia se hanno energia.

Chiudiamo la app e andiamo alle conclusioni.

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Per chi volesse ci sono i video.

Questo dedicato alla presentazione statica.

Questo dedicato alla prova su strada

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COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Fantastica evoluzione di un concetto di ciclismo sempre più affascinante!
    Allargando l’inquadratura: le due ‘anime’ delle E-bike (motore la mozzo, motore sul mc)mi attirano entrambe; sicuramente più ‘evolute’ ed efficienti quelle con motore sul mc, ma quelle ‘al mozzo’ mi intrigano per una semplicità- magari apparente- del sistema. Teoricamente, sostituendo la ruota posteriore e togliendo la batteria si arriverebbe a una bicicletta tradizionale (come pesi e feeling). Certo è che le caratteristiche e la prova di questa bici scompiglia le carte viste le sue caratteristiche straordinarie. Chissà se una delle due filosofia prevarrà sull’ altra, forse il problema dei costi polarizzerà le due opzioni in media e alta gamma. Una cosa è certa: ne vedremo delle belle e pedaleremo su bici sempre più fantastiche!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, di ebike capisco poco e si vede…
      Comunque, per come sta evolvendo la tecnologia, il motore al mozzo (anche quelli raffinati) è sempre più rivolto a bici dal costo inferiore. Che non significa bici “economiche” (poi si, ci sono pure quelle) ma bici dal costo inferiore e utilizzabili con gusto anche senza assistenza. Giusto per restare in casa Trek penso alla FX+ che ho recensito un anno fa più o meno.
      Qui invece siamo in altro ambito ancora, definire questa Domane+ una ebike può sembrare corretto ma non colpisce l’obiettivo.
      Hai pienamente ragione nella tua chiosa, queste sono vere e proprie bici e costi a parte possono davvero attrarre anche gli appassionati, quelli da barcollo ma non mollo…

      Fabio

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