Sp Connect, sistema di attacchi per smartphone

Sp Connect Bike Bundle

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Sp Connect Bike Bundle

Facile intuire dal titolo, questo kit comprende tutto il necessario per montare il proprio smartphone sulla bici, e anche molto in più.

E’ proposto in due versioni, varia l’offerta di attacchi; questo che vedremo è il tipo uno, anche se sul sito lo trovate senza numerazione. Però siccome l’altro è indicato come bike bundle 2, allora… 😀

Sempre in formato bundle c’è il Road bike, specifico per chi usa la piega da corsa. 

Tranquilli, tanto gli attacchi del tipo 2 li ho a parte e pure quello per la piega, quindi sarò completo. E secondo voi me ne uscivo così, due righe e via? Mi conoscete…

Ogni bundle è previsto con cover specifiche per alcuni modelli di smartphone, tutti di fascia alta; altrimenti bisogna ricorrere alle cover universal o terza o applicare un kit attacco.

Noi vedremo, qui e in ogni altro paragrafo, sempre la cover specifica per un dato telefono. In questo caso quella per Samsung S8+/S9+, che condividono analoghe misure. Cambia la posizione delle fotocamere posteriori, problema risolto con una unica finestra quadrata, ampia, capace di lasciare campo libero a tutti e due i modelli.

Ma più che la specificità conta se la cover sia ben fatta, perché l’attacco potrà essere tenacissimo ma se poi il telefono vola via dalla cover, dell’attacco ce ne facciamo nulla.

E devo dire che la cover Sp Connect è davvero di gran qualità. Oltre copiare perfettamente le forme dello smartphone ha un perimetro rialzato, che avvolge bene a scanso di impreviste fuoriuscite. E considerando che lo schermo Edge del telefono usato è rognoso sotto questo punto di vista, direi che possiamo sentirci tranquilli. Posso vabbè, il telefono è mio, sacrificarlo per un test mi sarebbe dispiaciuto.

Voltando la cover facciamo conoscenza col sistema Sp Connect: il disco con le asole, che andrà a fissarsi sul supporto dedicato al manubrio.

E’ un classico sistema a baionetta, con rotazione di 90 gradi per il bloccaggio. Funziona come quelli a cui siamo abituati per tanti ciclocomputer: inserisci, ruoti ed è fatta.

Qui però, oltre al disegno differente rispetto ai ciclocomputer (disegno brevettato) c’è da fare i conti con il peso superiore degli smartphone.

Quindi servono robustezza e materiali di qualità; le foto già fanno capire che anche in questo caso non c’è di che lamentarsi.

Essendo cover dedicata, ha le necessarie aperture e pulsanti ciechi per il modello di smartphone specifico.

Abbiamo la cover, abbiamo visto che ha un sistema di attacco, ora serve l’attacco.

Parto col primo dei due presenti in questo bundle e che, alla prova dei fatti, è potenzialmente in grado di accontentare tutti. Restano fuori solo i ciclisti sportivi, con assetto piuttosto allungato.

Infatti questo attacco si presenta come un supporto in solido nylon da fissare al manubrio o allo stem mediante fascetta regolabile.

Su cui è necessario fissare l’apposito riduttore.

Vediamolo su un manubrio dritto.

 

Lo assicuriamo con la fascetta, governata da una brugola in plastica con ingaggio da 4 (una chiave è fornita nella confezione con doppia misura 4 e 5) e inseriamo il riduttore, a slitta.

In dettaglio i denti dell’attacco, a misura delle asole presenti sul retro della cover

Inseriamo, rotazione di 90 gradi e lo smartphone è saldo in posizione.

Breve video per l’aggancio.

La basetta è regolabile a 360 gradi. Basta agire sulla brugola che vediamo al centro.

Possiamo ruotarla di soli 90 gradi, così da avere il telefono in orizzontale una volta fissato; o con angolo inferiore, magari per adattare la posizione alla curvatura del manubrio, per esempio uno da trekking o città che piega all’indietro.

Io qui ho scelto una rotazione di 90 gradi.

E infatti mi trovo il telefono in orizzontale; volendo metto un film… No, scherzo, concentrati alla guida vi voglio!

Questo attacco può essere fissato anche allo stem; èmostrato nel paragrafo conclusivo, qui c’è già tanto da vedere.

E infatti passiamo al secondo attacco, quello che sostituisce il tappo della serie sterzo.

E’ adatto essenzialmente a forcelle con standard 1 e 1/8, su quelle da 1″ tiene uguale ma sporge. Ha base in metallo, così da offrire necessaria rigidità per regolare serie sterzo.

Montiamo.

Prima operazione rimuovere il nostro tappo serie sterzo e poi avvitare l’attacco Sp Connect.

Mio consiglio: allentate anche le viti dello stem, così otterrete la regolazione precisa del gioco della serie sterzo.

Avvitiamo, inseriamo il riduttore (lo stesso visto prima) e il gioco è fatto.

Telefono in posizione, stesso sistema di aggancio e rotazione per bloccare.

In questo bundle c’è anche nutrita serie di accessori, vediamo prima gli attacchi.

La foggia lascia pochi dubbi, distinguiamo chiaramente quelli per la action cam (che possono rivelarsi utili anche per lo smartphone, come vedremo a breve), una seconda slitta (quadrata) e un paio che non sono legati direttamente alla bici ma fanno comodo.

Vediamoli.

Il primo è un riduttore adesivo, per applicare il telefono ovunque ci pare.

Il secondo è un supporto da tavolo, per mantenere obliquo il telefono, solo per lungo. 

La presenza di due attacchi nel bundle permette di installare in contemporanea sia il telefono che la action cam.

A titolo di esempio, qui sfrutto l’attacco per tappo serie sterzo.

La vite è di serie.

C’è però un ulteriore attacco, per il telefono (o il faretto dedicato).

Sempre a titolo di esempio, l’ho sfruttato per alzare il telefono; e torna utile il sistema a vite per inclinarlo rapidamente secondo necessità, magari in caso di riflessi.

Comunque, gli accessori ci sono e possono essere sfruttati in tanti modi, ognuno troverà l’uso a lui più congeniale.

Sempre compresa nel bundle è la cover impermeabile.

Ha perfetta trasparenza e non blocca il touch screen.

Copre completamente il telefono, con la cover Sp Connect in sede ovviamente e grazie al bordino inferiore che rientra, praticamente lo sigilla. Anche perché è privo di aperture.

 

Un raffronto senza e con cover impermeabile.

Superfluo indicare che lo spessore complessivo sale, ma quello che conta è che la visibilità dello schermo resta ottima.

Adesso alcune valutazioni pratiche, di comportamento; che, per gli elementi comuni, varranno anche per i paragrafi successivi.

Ogni singolo componente di questo bundle denota una qualità costruttiva, per precisione e materiali, di assoluto livello. E questo giustifica pienamente il prezzo richiesto, che nel caso nostro sfiora i 60 euro. 

Possono sembrare tanti, ma se guardiamo alla dotazione ci accorgiamo non è così. 

Tralasciando le cover da pochi spiccioli, sappiamo che una ben fatta viaggia tra i 15 e i 20 euro almeno. Qui in più abbiamo quella impermeabile, due diversi attacchi, accessori vari, quindi ci siamo.

Chiarito questo, rispondo alle due domande che sicuramente vi siete posti, che riassumo in una sola: mi perdo il telefono per strada?

No, rispondo; e aggiungo che non vola via nemmeno in fuoristrada.

Anzitutto grazie alla cover, che blocca saldamente lo smartphone e non lo abbandona nemmeno sul pavè peggiore o su sentieri martoriati.

E poi grazie al sistema di attacco, davvero tenace. Considerando che lo smartphone usato non è né dei più piccini né dei più leggeri, la cover ha un suo peso (superiore giocoforza a una semplice cover in silicone) perché ingloba il sistema di attacco e quindi non possiamo paragonare ai ciclocomputer, posso dire che nelle settimane di uso non ho mai avuto un solo cedimento. O accenno di cedimento.

Tutto sempre saldo.

La cover impermeabile svolge pienamente lo scopo per cui è studiata. Mezz’ora sotto una pioggia non battente ma comunque gagliarda, e nessuna infiltrazione. Non si perde la funzionalità del touch, poi è ovvio che quando è bagnata vedi nulla, l’acqua copre.

Una minima perdita nel volume della suoneria (come della musica, mi trovavo, un poco di colonna sonora ci stava…) perché la cover impermeabile è completamente chiusa e quindi ostruisce l’altoparlante.

Né con cover principale né con quella impermeabile ho avvertito cali nelle altre funzionalità; dalla ricezione del telefono a quella della rete mobile al Gps.

Gli attacchi a manubrio/stem e tappo serie sterzo sono molto robusti anche se non in metallo.

Sono di fatto universali, li colleghi ovunque.

Nel caso dell’attacco a manubrio è adatto a qualunque bici a manubrio dritto, che sia una trekking o una mtb o una urban. Basta che l’assetto sia a schiena abbastanza dritta e il telefono sarà sempre sotto gli occhi.

Usando una piega da corsa ovviamente c’è meno visibilità.

L’attacco al tappo serie sterzo è ugualmente adatto a qualunque bici a manubrio dritto, ma con qualche limite. Bici con geometrie compatte, di derivazione sportiva e di conseguenza orizzontale più corto (pensate alla differenza tra una Mtb e una gravel per lo stesso ciclista) si troveranno con il telefono troppo arretrato per una veloce consultazione, serve distogliere gli occhi dalla strada per troppo tempo.

Non è un limite, è una condizione d’uso diciamo così. Infatti per chi usa la piega o ha comunque assetto più disteso, c’è un altro tipo di attacco che più avanti vedremo.       

Queste mie note servono a non farvi sbagliare modello.

Nel caso di attacco al tappo serie sterzo, si avverte la mancanza di un sistema di regolazione dell’inclinazione, ma risolvibile grazie agli accessori, come visto sopra.

Bene, ora conosciamo la confezione bundle, dedichiamoci ad altri attacchi. Che possono essere acquistati a parte o con differenti bundle.

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