Selle Royal Respiro Soft Athletic

Gli accessori

Tempo di lettura: 9 minuti

Gli accessori.

Abbiamo visto nel paragrafo precedente come nella zona posteriore ci sia un piccolo sportellino removibile, a chiusura del sistema brevettato da Selle Royal per l’aggancio/sgancio rapido di alcuni accessori. Che sono un pratico borsino sottosella o una utile lucetta posteriore a led.

Partiamo dal borsino.

Anche qui abbiamo una base in cartoncino con il lancio delle caratteristiche fondamentali.

Ossia: attacco a clip specifico per Selle Royal, impermeabilità, parte posteriore con grafica riflettente, capienza da 0,5l e taschino interno.

La forma è quella classica per questa tipologia di borse.

 

Vi fornisco le dimensioni esterne, non precise al millimetro perché è pur sempre una borsetta semirigida.

Il sistema a clip è rivettato sul borsino e una levetta a molla ne comanda aggancio e sgancio; un click sonoro ci assicura che ha fatto presa nel suo alloggiamento al sellino.

In dettaglio possiamo vedere il fermo che ha fatto presa.

L’inclinazione è regolabile agendo sulla piccola brugola posta alla base (chiave da 3, fornita in dotazione) in modo da avere sempre la posizione ottimale.

 

Una piccola tasca a rete è posta dietro il guscio di apertura.

Guscio che non si apre completamente: due soffietti alla base fermano la corsa.

Da un lato è un sistema comodo per evitare di far cascare tutto ogni volta che apriamo il borsino; dall’altro rende più difficoltoso l’inserimento di oggetti più voluminosi.

Una volta agganciato, il borsino resta ben distante dal sellino, evitando fastidiosi contatti.

Efficace la finitura riflettente: in bici più siamo visibili meglio è. Spero di riuscire a rendere l’effetto riflettente malgrado le mie scarse capacità di fotografo.

La capienza di 0,5l è più che sufficiente per portare con noi il necessario e aggiungere qualcosa di superfluo. Per esigenze fotografiche l’ho riempito per metà della capacità altrimenti non si capiva che ci stavo ficcando dentro e ho lasciato gli oggetti bene in vista, senza sfruttare la profondità. Comunque con una camera d’aria da 700×35, un minitool abbondante, una pompetta minimale e una scatola di pezze autoadesive resta spazio per aggiungere, se si vuole, una altra camera, una bomboletta di Co2 con relativo erogatore, un paio di barrette, le chiavi di casa e ancora ne avanza. Il taschino a rete è subito fruibile e va benissimo per piccoli oggetti o qualche banconota, tanto i soffietti impediranno caschino a ogni apertura.

Il borsino non l’avevo chiesto subito, insieme alla sella. Mi è venuto in mente dopo, mentre elaboravo la scaletta dei futuri articoli. Uno di questi sarà dedicato a cosa è necessario portare con sé e come usarlo e quando ho segnato il punto interrogativo alla nota su quale borsa usare e che avesse un sistema di sgancio rapido (perché l’impostazione sarà anche per i percorsi urbani; e in città, quando parcheggiamo, non lasciamo la borsa sulla bici: rimuoverla in un click diventa importante) mi sono reso che avevo già la sella, la sua borsa sarebbe stata perfetta. Una mail a Selle Royal, due giorni dopo borsa e luce erano sulla mia scrivania. Ottimo.

Una asola per applicare una lucetta a clip sarebbe stata il complemento ideale; perché è vero che Selle Royal ha una sua luce, ma questa impegna lo stesso alloggiamento del borsino. Quindi o usi l’una o l’altro.

Ho già citato due volte la luce dedicata e non l’ho ancora mostrata; giornalisticamente è un errore. Rimedio.

Eccola qui, nella sua confezione. E’ protetta da un blister che ho rimosso per scattare le foto, troppi riflessi.

Sono indicate le funzioni, ossia luce fissa o lampeggiante, e la batteria necessaria: una CR 2032, in dotazione.

Ed ecco la lucetta con la sua forma da astronave (che dire, son cresciuto con Goldrake…) e in primo piano la linguetta di innesto al sellino. Il diametro è circa 40mm.

Capovolgendola possiamo accedere allo sportellino che custodisce la batteria. Innesto a baionetta, basta una moneta per aprirlo.

Una volta montata si integra bene nella linea della sella (sarebbe stato strano il contrario, in effetti): l’unica accortezza è sincerarsi che l’incastro abbia preso, perché diversamente dal borsino non c’è un click a darci conferma.

La luce è ben visibile anche a distanza, sia in modalità fissa che lampeggiante.

La sua forma e la collocazione dei led garantiscono anche una buona visibilità laterale.

Per accenderla, spegnerla e selezionare il tipo di funzionamento basta premere sullo schermo trasparente.

Abbiamo visto la sella, abbiamo visto gli accessori: dobbiamo solo pedalare. In sella, è il caso di dire, e partiamo con la prova su strada.

COMMENTS

  • <cite class="fn">alfaluna</cite>

    ottimo test come sempre e come sai non ti ho mai nascosto la mia curiosità sulla scentia

    …..che speravo fosse lei nel test 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, ti dico la verità ci avevo pensato. Ho desistito perché volevo proporre una sella più universale e meno specialistica.
      Con Scientia mi sarei trovato, da tester, ad affrontare un problema pratico: viste configurazioni e personalizzazioni, quanto sarebbe stato utile un mio test? La sella è sempre difficile da provare, può anche essere ottima ma se non è adatta alla tua conformazione è inutile. Con una Scientia avrei dovuto provare un modello adatto solo a me, mentre la Respiro, pur nelle sue diverse configurazioni, resta una sella che si adatta facilmente a una quantità di ciclisti.
      Ma non è detto in futuro non la proporrò, se l’azienda sarà d’accordo a fornirmene un esemplare in prova.

      Fabio

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Bel prodotto…e visitando il sito bei prodotti!! Certamente la mia prossima sella sarà una di loro. 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Si, ottimi prodotti ma attenzione alla bici su cui sono destinate. Per le bdc hanno la linea a marchio Fizik, che è sempre gruppo Selle Royal, perché le selle a marchio Royal non si adattano alla posizione in bici da corsa.

      Fabio

  • <cite class="fn">Gian</cite>

    Io la uso da 2 anni mai avuto una sella migloore

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gian, mi fa piacere il tuo intervento. Due anni son tanti, se qualcosa va storto in tutti questi mesi emerge per forza. Io non posso, ovviamente, fare test spalmati su un periodo così lungo (ciao Fabio, ti abbiamo spedito quanto richiesto, quando pubblichi? Fra due anni…Eh???????) e quindi i vostri riscontri sono importantissimi.
      Soprattutto mi fa piacere vedere dalle statistiche che l’articolo è molto letto; ero titubante quando pianificai la cosa, non sapevo fino a che punto questa mia volontà di uscire dai canoni del ciclismo sportivo proponendo test di materiale meno specialistico sarebbe stata seguita. Ma sembra ci abbia visto giusto, una volta tanto 😀

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    ciao a Tutti,
    mi accingo metter giù una prima impressione sulla sella che Fabio ha impeccabilmente recensito.
    La Respiro attualmente è montata su una bici ben diversa da quella per cui è stata concepita ovvero una ciclocross Kinesis crosslight 2 pro che presenta un dislivello sella manubrio di circa 8 cm. Con questa bici, per la quale ho un “kit touring” tra stem rialzato, tripla 26-36-46 ed accessori vari, ho intenzione di intraprendere il mio primo breve cicloviaggio per la penisola istriana l’anno prossimo quindi inizio fin d’ora a cercare il comfort adeguato.
    Oggi, in configurazione ciclocross pura, poco meno di 80 km a circa 22km/h di media. Sterrati ed argini dell’Isonzo per 25km circa, ciclabili di brecciolino ed asfalto.
    Sella in bolla ed arretramento inferiore di circa mezzo cm rispetto a quanto tengo sulle altre bici dato che mi sentivo un po’ più indietro del solito.
    Nonostante la schiena ben al di sotto dei 45° non ho avvertito compressioni fastidiose. La sella è un filtro perfetto per le asperità e sugli sterrati ogni colpo è attutito. il gel è ottimo e non cedevole.
    Ho riscontrato due note al momento dolenti: male alle ossa ischiatiche, non forte per intenderci ma c’è, ed arrossamento bilaterale tra la fine dei glutei e le cosce come se la sella fosse troppo larga.
    Il prossimo giro ho intenzione di farlo in assetto turistico per quanto riguarda lo stem che riduce il dislivello a circa 4 cm per capire se nel mio caso la variazione di postura possa permettere un appoggio più confortevole ed una riduzione degli sfregamenti.
    per ora è tutto.
    a presto

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gianni, la Respiro è molto comoda ma poco adatta a una postura diversa da quella indicata dalla casa. In un certo senso la potrei definire una sella specialistica malgrado si rivolga a una vasta platea proprio perché la sua forma è studiata per un dato assetto. Quando ci si scosta si perde molto del suo comfort. Oltre questo c’è da lavorare un poco sull’arretramento, nella guida più aggressiva è meglio tenerla un pelo dietro di come si fa di solito con altre selle. La punta è corposa come hai visto e offre solido appoggio ma avrai anche notato come inizia ad allargare presto dietro; credo sia qui la causa del tuo problema.
      Dolori a me mai comparsi, nemmeno dopo tante ore pedalate con pantaloni “civili”; ma anche qui credo sia un problema di postura.
      Fammi sapere cambiando assetto come ti troverai.

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    Ciao Fabio,
    sono del tuo stesso avviso rispetto alla sua specificità. oggi, cosa che mi ha positivamente stupito, ho anche viaggiato in presa bassa per qualche chilometro tra i 30 ed i 35 orari senza particolari problemi. ovvio, non è la max flite gel flow che monto di solito sulla cx e sulla bdc ma tutto sommato mi ha permesso qual che non immaginavo. Piuttosto, giusto per curiosità, ritieni che vada arretrata nella guida più aggressiva, per compensare la tendenza ad avanzare data la svasatura importante?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gianni, esattamente, per compensare. Poi certo, ognuno di noi è diverso e ciò che funziona con uno non è detto serva ad un altro, a maggior ragione parlando di selle. Comunque fai una prova, forse potrebbe aiutarti a risolvere

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    Ciao Fabio,
    purtroppo le giornate che si accorciano ed il lavoro mi lasciano sempre meno tempo alla bici. sono però riuscito a far poco meno di due ore in assetto turismo montando un attacco ben più angolato ed effettivamente la sella presenta un appoggio molto più confortevole. Diciamo che con questo assetto inizia ad aver la sua giusta collocazione.
    Sorvolo sulla “strana” guidabilità dellal mia cx con tale assetto che sulle prime mi ha sconcertato non poco per via di un avantreno che sento adesso molto leggero ma al quale dopo un po’, nel corso del giro, mi sono abituato. La colonna vertebrale molto meno inclinata rispetto alla postura che assumo sulla bdc e sulla mtb mi ha fatto sentire la pedalata diversa, molto meno votata allo sport e più incline a farmi godere il paesaggio. dovrò vedere come mi gestirò con questo assetto in salita.
    ma torniamo alla sella. Le impressioni di questo assaggio sono state sicuramente per buona parte positive.
    L’appoggio è più naturale e ho potuto procedere alla regolazione dell’arretramento che uso di solito. Pressioni sui tessuti molli minime, sfregamenti del retro coscia praticamente adesso assenti.
    Di contro avverto sempre una leggera pressione ischiatica ed il naso, importante, al momento lo avverto mentre pedalo.
    Ovviamente è ancora presto per dare un giudizio accurato ma penso di aver imboccato la strada giusta per poter convolare a giuste nozze.
    Ci aggiorniamo presto
    Gianni

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ottimo Gianni, mi fa piacere stai trovando la regolazione.
      Selle Royal suggerisce a chi avverte troppo la pressione del naso di puntarlo leggermente in basso; non in bolla perfetta quindi. Potrebbe essere il tassello che ti manca

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    ad un mese dall’ultimo posto relativo alla sella purtroppo mi sa che devo sventolare bandiera bianca.
    Ho montato la sella su una bici da viaggio, una mtb con dislivello sella manubrio inesistente, manubrio prima tradizionale, poi a farfalla compensato nelle quote da uno stem di lunghezza adeguata.
    Arretramento e altezza come da indicazioni. Le ossa ischiatiche stanno ottimamente ma il naso mi ha causato una settimana di dolori da compressione. In pratica è come se l’angolo che assumo da seduto con il bacino (e la schiena) determini lo scarico di parte del mio peso sul naso e non sul foro. La variazione d inclinazione non porta ai benefici sperati poichè continuando ad inclinare la sella arrivo ad uno scivolamento con relativa compressione che vanifica l’inclinazione stessa. Nemmeno la variazione dell’arretramento anche significativa, siamo nell’ordine dei 2 cm, riesce a farmi trovare una posizione adeguata.
    Immagino che il problema non sia stato evidente sulla cx dove la posizione assunta non mi ha portato ad una rotazione solidale del bacino e della schiena cosa che avviene tendenzialmente sull’altra bici.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gianni, mi sono perso…
      Ero rimasto a una bici dove avevi la schiena reclinata il giusto per questa sella e infatti mi sembra aver capito che dopo qualche regolazione hai trovato la postura.
      Ora leggo di questa Mtb con manubrio a farfalla, mumble mumble…
      Ma è la bici sulla quale dal primo momento avevi deciso avresti montato la Respiro? Perché se è così, la versione non è quella giusta, non ti funzionerà mai bene.
      La Respiro ha il suo pregio e il suo limite in una ottima ergonomia: proprio la sua specializzazione, con tre differenti versioni a seconda della postura è appunto il pregio e il limite, perché se usi una versione inadatta diventa uno strazio.

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    e mi sa che hai perfettamente ragione circa l’ergonomia della sella: con la cx infatti ho trovato una posizione adeguata ma non perfetta. nell’altra bici che ho allestito (che ho intenzione di utilizzare come bici per mettere sia un po’ da parte l’auto per la vita quotidiana che per un viaggio in cui la cx si rileverebbe meno confortevole ) ho sperimentato con risultati deludenti la sella.
    Con una più tradizionale flx gel flow di selle italia mi sto trovando bene.

    Premetto che non sono un sostenitore del concetto di arretramento unico, fisso, immutabile e scolpito nella roccia ma una curiosità: è la prima volta che utilizzo selle sopra i 145mm di larghezza e mi chiedo se anche per selle con forme più turistiche si debba prendere in considerazione la faccenda dei 72mm o questa decada dato che con alcune di esse, flx gel flow o smp trk tanto per citarne due che ho avuto tra le mani, l’arretramento consigliato è impossibile dato che mancherebbero ancora 2 cm.
    A presto 😉

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gianni, una prova su una bici con assetto più turistico, schiena più dritta per capirci di quanto previsto dalla casa madre per la versione Athletic, lo feci. Una mezz’ora e fu sufficiente a farmi capire che l’indicazione del produttore è giusta, non un semplice espediente. Non ho approfondito nella recensione perché sarebbe stato fuorviante per il lettore, in tanto leggono scorrendo veloci e una foto o una frase sulla sella montata su una bici con posizione non giusta sarebbe potuta essere male interpretata.

      Probabilmente nel tuo caso hai semplicemente bisogno della versione moderate, se sulla cx hai apprezzato la Respiro e vuoi continuare a usarla.

      La questione dei 72mm è una convenzione, ormai ha perso quasi del tutto la sua validità. Andava bene quando le selle, più o meno, erano quasi tutte uguali per forma e dimensioni. Adesso l’unica è cercare nella scheda tecnica per quei produttori che indicano il centro anatomico o chiedere direttamente a loro.

      Anche rilevarlo misurando dalla punta o dalla fine, a seconda, è valido fino a un certo punto. Troppe variabili, troppe forme, troppe dimensioni, troppa specializzazione che, lo abbiamo visto proprio con la tua esperienza, alla fine rischiano solo di mandare in confusione.

      Fabio

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