Selle Royal Respiro Soft Athletic

Come è fatta

Tempo di lettura: 9 minuti

Come è fatta

La selle è proposta su una base in cartoncino rigido sul quale sono stampate le indicazioni fondamentali.

Vediamole in dettaglio; prima quelle riportate in alto a sinistra.

Come si può vedere la sella in prova è Unisex e, come detto in apertura, è proposta in tre varianti: Athletic, Moderate e Relaxed. Differiscono tra loro per forma e dimensione in modo da adattarsi a tre diverse angolazioni della schiena in assetto di pedalata: 45, 60 e 90 gradi.

Io ho scelto la versione Athletic, che misura 277×163 mm ed è adatta a bici con un basso o quasi nullo dislivello sella/manubrio.

Le altre sono la Moderate, più larga con i suoi 277x182mm, dotata di elastomeri per lo smorzamento e disponibile in versione uomo o donna, che è indirizzata a chi ha una bici col manubrio a filo ma vicino o lievemente più alto del piano di seduta; e infine la Relaxed, più corta delle sorelle e ancor più larga coi suoi 256x227mm, anch’essa dotata di elastomeri e in versione unisex, che è dedicata a bici da guidare a busto dritto, per esempio tante bici tipo R e similari. I pesi differiscono ovviamente: si parte dai 429 grammi della versione più sportiva per arrivare agli 825 della versione più rilassata, passando per i 535 della versione intermedia. Il divario sostanzioso di peso è dovuto oltre che alle dimensioni a un diverso tipo di elastomeri con conseguente modifica al carrello. Il peso da me rilevato sulla sella in prova è stato di 430 grammi, quindi coincidente a quando dichiarato dalla casa.

Aggiungo; sulle prime due è possibile montare la copertura in gel. Che io non ho provato, quindi non posso pronunciarmi né su efficacia né su quanto blocchi la ventilazione. Però è comodo sapere che esiste 😀

In alto a sinistra della confezione il lancio delle prerogative di questa sella.

Le icone viste così dicono poco; basta però tirare la linguetta e avremo la loro sintetica descrizione.

Poche altre indicazioni presenti.

Va bene così, nessuno compra una sella leggendo semplicemente cosa riporta la confezione. C’è chi visita i siti dei produttori, chi consulta i forum a tema e chi si imbatte in un blog dove trova una recensione completa come questa… 😀 😀

Il fattore forma è quello di una sella moderatamente sportiva, snella ma non sottile. La sua destinazione non è infatti il ciclismo da corsa bensì turismo, diporto e commuting in generale. Nella vista dall’alto si nota anche l’ampia apertura centrale, col duplice scopo di togliere pressione durante la seduta e permettere lo sfogo dell’aria fresca incanalata dalla presa anteriore. Nelle viste laterali e di tre quarti si apprezzano le dimensioni dei cuscini in gel.

La punta appare più massiccia di quanto realmente è, a causa della presa d’aria.

Le dimensioni le ho già citate e ricordo sono 277mm in lunghezza e 163mm in larghezza massima; ne fornisco altre due con l’immagine in basso per darvi meglio una idea delle proporzioni.

 

Ma è con la doppia vista anteriore e posteriore che meglio apprezziamo estensione e volume del piano di appoggio in gel (sulla cui tecnologia ci soffermeremo più avanti) nonché la profondità del solco centrale di aerazione/scarico della pressione.

Prima di analizzare le diverse tecnologie presenti su questa sella Respiro voglio continuare a mostrare come è fatta, capovolgendola.

Nella vista da sotto vediamo la struttura dello scafo: il guscio avvitato è il tunnel creato per l’aerazione. L’ho smontato per mostrarlo meglio.

Il carrello è in acciaio, con la serigrafia per regolare l’arretramento.

Nella parte posteriore abbiamo un’unghia in plastica con stampato il nome del produttore.

In realtà è uno sportellino removibile che chiude l’alloggiamento per agganciare alcuni accessori specifici, quali una borsetta sottosella o una luce a led; che vedremo in dettaglio nel paragrafo dedicato agli accessori.

Bene, fin qui abbiamo visto come è fatta, ora possiamo dedicarci alle diverse tecnologie presenti su questa sella. Partiamo da quella che le da il nome: il sistema di ventilazione, chiamato dalla casa Air ventilation system.

Una presa frontale posta sotto il naso della sella e protetta da una fitta rete metallica assicura l’ingresso dell’aria fresca.

Questa viene convogliata e indirizzata al soprasella, trovando la sua naturale uscita nella apertura centrale, anch’essa protetta da rete metallica.

Togliendo il guscio che funge da tunnel di convogliamento ho notato che la rete sembra avvitata; il che potrebbe far intuire una sua facile sostituzione. Non so però se sia smontabile e nel caso sia disponibile come ricambio.

C’è un dettaglio che mi è piaciuto molto: il piccolo logo della casa ricavato tra le traversine di irrigidimento dell’apertura centrale.

Svolge la stessa funzione dei listelli posti per tutta la lunghezza e si sarebbe potuto continuare con loro; scegliere di dargli la formo del logo, tra l’altro in un punto praticamente celato alla vista, è una di quelle cose che denota la cura per i particolari che io ho sempre apprezzato. Chi conosce le mie bici o pedala su una bici costruita da me sa quanto impegno metto anche nei dettagli nascosti, ovvio quindi che li rilevi quando li trovo altrove.

Il prezzo estetico per avere l’Air ventilation system è una punta dall’aspetto più pieno.

Le immagini ravvicinate enfatizzano questo aspetto; in realtà abbiamo il guscio in plastica che accoglie la presa di ingresso che sì, rende il naso più sviluppato verso il basso. Ma è uno sviluppo che non incide sulla pedalata trovandosi in zona neutra; e il nero su nero, quasi senza stacco, lo fa sembrare ancora più grosso.

La ventilazione è sicuramente un tratto distintivo di questa sella che ha però anche altri punti di forza nella ricerca del massimo comfort di marcia: uno di questo è il RoyalGel di cui è imbottito il piano di seduta e della cui presenza ci avvisa una discreta serigrafia su uno dei due cuscini posteriore.

Non usato il termine cuscino a caso: in queste immagini possiamo notare il loro notevole sviluppo; e quando ci sediamo l’effetto è proprio quello di un comodo cuscino.

Il RoyalGel è un materiale messo a punto e brevettato dall’azienda; assorbe i colpi senza trasmetterli al corpo del ciclista e garantisce morbidezza di seduta ma non cedevolezza, che alla lunga si tradurrebbe in scomodità. L’azienda quantifica in un 40% la riduzione della pressione in zona ischiatica.

Siccome non posso certo sezionare la sella per mostravi come è fatta dentro, vi propongo questo breve video prelevato dal canale ufficiale di Selle Royal.

Le due strisce lucide che vediamo ai lati non hanno semplice funzione estetica: forniscono grip in seduta, evitando di scivolare.

Anche il rivestimento è stato studiato pensando al comfort. E’ denominato CoolXsenium e oltre a garantire una certa freschezza da seduti respinge parzialmente i raggi solari quando parcheggiamo la bici. Non troviamo la sella rovente per capirci.

Due piccole unghie in plastica, una per lato, proteggono la sella quando poggiamo la bici al muro. Buona idea.

Da ferma questa sella non ha più segreti per noi. Diamo prima una occhiata agli accessori e poi passeremo alla prova su strada.

COMMENTS

  • <cite class="fn">alfaluna</cite>

    ottimo test come sempre e come sai non ti ho mai nascosto la mia curiosità sulla scentia

    …..che speravo fosse lei nel test 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, ti dico la verità ci avevo pensato. Ho desistito perché volevo proporre una sella più universale e meno specialistica.
      Con Scientia mi sarei trovato, da tester, ad affrontare un problema pratico: viste configurazioni e personalizzazioni, quanto sarebbe stato utile un mio test? La sella è sempre difficile da provare, può anche essere ottima ma se non è adatta alla tua conformazione è inutile. Con una Scientia avrei dovuto provare un modello adatto solo a me, mentre la Respiro, pur nelle sue diverse configurazioni, resta una sella che si adatta facilmente a una quantità di ciclisti.
      Ma non è detto in futuro non la proporrò, se l’azienda sarà d’accordo a fornirmene un esemplare in prova.

      Fabio

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Bel prodotto…e visitando il sito bei prodotti!! Certamente la mia prossima sella sarà una di loro. 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Si, ottimi prodotti ma attenzione alla bici su cui sono destinate. Per le bdc hanno la linea a marchio Fizik, che è sempre gruppo Selle Royal, perché le selle a marchio Royal non si adattano alla posizione in bici da corsa.

      Fabio

  • <cite class="fn">Gian</cite>

    Io la uso da 2 anni mai avuto una sella migloore

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gian, mi fa piacere il tuo intervento. Due anni son tanti, se qualcosa va storto in tutti questi mesi emerge per forza. Io non posso, ovviamente, fare test spalmati su un periodo così lungo (ciao Fabio, ti abbiamo spedito quanto richiesto, quando pubblichi? Fra due anni…Eh???????) e quindi i vostri riscontri sono importantissimi.
      Soprattutto mi fa piacere vedere dalle statistiche che l’articolo è molto letto; ero titubante quando pianificai la cosa, non sapevo fino a che punto questa mia volontà di uscire dai canoni del ciclismo sportivo proponendo test di materiale meno specialistico sarebbe stata seguita. Ma sembra ci abbia visto giusto, una volta tanto 😀

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    ciao a Tutti,
    mi accingo metter giù una prima impressione sulla sella che Fabio ha impeccabilmente recensito.
    La Respiro attualmente è montata su una bici ben diversa da quella per cui è stata concepita ovvero una ciclocross Kinesis crosslight 2 pro che presenta un dislivello sella manubrio di circa 8 cm. Con questa bici, per la quale ho un “kit touring” tra stem rialzato, tripla 26-36-46 ed accessori vari, ho intenzione di intraprendere il mio primo breve cicloviaggio per la penisola istriana l’anno prossimo quindi inizio fin d’ora a cercare il comfort adeguato.
    Oggi, in configurazione ciclocross pura, poco meno di 80 km a circa 22km/h di media. Sterrati ed argini dell’Isonzo per 25km circa, ciclabili di brecciolino ed asfalto.
    Sella in bolla ed arretramento inferiore di circa mezzo cm rispetto a quanto tengo sulle altre bici dato che mi sentivo un po’ più indietro del solito.
    Nonostante la schiena ben al di sotto dei 45° non ho avvertito compressioni fastidiose. La sella è un filtro perfetto per le asperità e sugli sterrati ogni colpo è attutito. il gel è ottimo e non cedevole.
    Ho riscontrato due note al momento dolenti: male alle ossa ischiatiche, non forte per intenderci ma c’è, ed arrossamento bilaterale tra la fine dei glutei e le cosce come se la sella fosse troppo larga.
    Il prossimo giro ho intenzione di farlo in assetto turistico per quanto riguarda lo stem che riduce il dislivello a circa 4 cm per capire se nel mio caso la variazione di postura possa permettere un appoggio più confortevole ed una riduzione degli sfregamenti.
    per ora è tutto.
    a presto

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gianni, la Respiro è molto comoda ma poco adatta a una postura diversa da quella indicata dalla casa. In un certo senso la potrei definire una sella specialistica malgrado si rivolga a una vasta platea proprio perché la sua forma è studiata per un dato assetto. Quando ci si scosta si perde molto del suo comfort. Oltre questo c’è da lavorare un poco sull’arretramento, nella guida più aggressiva è meglio tenerla un pelo dietro di come si fa di solito con altre selle. La punta è corposa come hai visto e offre solido appoggio ma avrai anche notato come inizia ad allargare presto dietro; credo sia qui la causa del tuo problema.
      Dolori a me mai comparsi, nemmeno dopo tante ore pedalate con pantaloni “civili”; ma anche qui credo sia un problema di postura.
      Fammi sapere cambiando assetto come ti troverai.

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    Ciao Fabio,
    sono del tuo stesso avviso rispetto alla sua specificità. oggi, cosa che mi ha positivamente stupito, ho anche viaggiato in presa bassa per qualche chilometro tra i 30 ed i 35 orari senza particolari problemi. ovvio, non è la max flite gel flow che monto di solito sulla cx e sulla bdc ma tutto sommato mi ha permesso qual che non immaginavo. Piuttosto, giusto per curiosità, ritieni che vada arretrata nella guida più aggressiva, per compensare la tendenza ad avanzare data la svasatura importante?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gianni, esattamente, per compensare. Poi certo, ognuno di noi è diverso e ciò che funziona con uno non è detto serva ad un altro, a maggior ragione parlando di selle. Comunque fai una prova, forse potrebbe aiutarti a risolvere

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    Ciao Fabio,
    purtroppo le giornate che si accorciano ed il lavoro mi lasciano sempre meno tempo alla bici. sono però riuscito a far poco meno di due ore in assetto turismo montando un attacco ben più angolato ed effettivamente la sella presenta un appoggio molto più confortevole. Diciamo che con questo assetto inizia ad aver la sua giusta collocazione.
    Sorvolo sulla “strana” guidabilità dellal mia cx con tale assetto che sulle prime mi ha sconcertato non poco per via di un avantreno che sento adesso molto leggero ma al quale dopo un po’, nel corso del giro, mi sono abituato. La colonna vertebrale molto meno inclinata rispetto alla postura che assumo sulla bdc e sulla mtb mi ha fatto sentire la pedalata diversa, molto meno votata allo sport e più incline a farmi godere il paesaggio. dovrò vedere come mi gestirò con questo assetto in salita.
    ma torniamo alla sella. Le impressioni di questo assaggio sono state sicuramente per buona parte positive.
    L’appoggio è più naturale e ho potuto procedere alla regolazione dell’arretramento che uso di solito. Pressioni sui tessuti molli minime, sfregamenti del retro coscia praticamente adesso assenti.
    Di contro avverto sempre una leggera pressione ischiatica ed il naso, importante, al momento lo avverto mentre pedalo.
    Ovviamente è ancora presto per dare un giudizio accurato ma penso di aver imboccato la strada giusta per poter convolare a giuste nozze.
    Ci aggiorniamo presto
    Gianni

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ottimo Gianni, mi fa piacere stai trovando la regolazione.
      Selle Royal suggerisce a chi avverte troppo la pressione del naso di puntarlo leggermente in basso; non in bolla perfetta quindi. Potrebbe essere il tassello che ti manca

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    ad un mese dall’ultimo posto relativo alla sella purtroppo mi sa che devo sventolare bandiera bianca.
    Ho montato la sella su una bici da viaggio, una mtb con dislivello sella manubrio inesistente, manubrio prima tradizionale, poi a farfalla compensato nelle quote da uno stem di lunghezza adeguata.
    Arretramento e altezza come da indicazioni. Le ossa ischiatiche stanno ottimamente ma il naso mi ha causato una settimana di dolori da compressione. In pratica è come se l’angolo che assumo da seduto con il bacino (e la schiena) determini lo scarico di parte del mio peso sul naso e non sul foro. La variazione d inclinazione non porta ai benefici sperati poichè continuando ad inclinare la sella arrivo ad uno scivolamento con relativa compressione che vanifica l’inclinazione stessa. Nemmeno la variazione dell’arretramento anche significativa, siamo nell’ordine dei 2 cm, riesce a farmi trovare una posizione adeguata.
    Immagino che il problema non sia stato evidente sulla cx dove la posizione assunta non mi ha portato ad una rotazione solidale del bacino e della schiena cosa che avviene tendenzialmente sull’altra bici.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gianni, mi sono perso…
      Ero rimasto a una bici dove avevi la schiena reclinata il giusto per questa sella e infatti mi sembra aver capito che dopo qualche regolazione hai trovato la postura.
      Ora leggo di questa Mtb con manubrio a farfalla, mumble mumble…
      Ma è la bici sulla quale dal primo momento avevi deciso avresti montato la Respiro? Perché se è così, la versione non è quella giusta, non ti funzionerà mai bene.
      La Respiro ha il suo pregio e il suo limite in una ottima ergonomia: proprio la sua specializzazione, con tre differenti versioni a seconda della postura è appunto il pregio e il limite, perché se usi una versione inadatta diventa uno strazio.

      Fabio

  • <cite class="fn">Gianni</cite>

    e mi sa che hai perfettamente ragione circa l’ergonomia della sella: con la cx infatti ho trovato una posizione adeguata ma non perfetta. nell’altra bici che ho allestito (che ho intenzione di utilizzare come bici per mettere sia un po’ da parte l’auto per la vita quotidiana che per un viaggio in cui la cx si rileverebbe meno confortevole ) ho sperimentato con risultati deludenti la sella.
    Con una più tradizionale flx gel flow di selle italia mi sto trovando bene.

    Premetto che non sono un sostenitore del concetto di arretramento unico, fisso, immutabile e scolpito nella roccia ma una curiosità: è la prima volta che utilizzo selle sopra i 145mm di larghezza e mi chiedo se anche per selle con forme più turistiche si debba prendere in considerazione la faccenda dei 72mm o questa decada dato che con alcune di esse, flx gel flow o smp trk tanto per citarne due che ho avuto tra le mani, l’arretramento consigliato è impossibile dato che mancherebbero ancora 2 cm.
    A presto 😉

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Gianni, una prova su una bici con assetto più turistico, schiena più dritta per capirci di quanto previsto dalla casa madre per la versione Athletic, lo feci. Una mezz’ora e fu sufficiente a farmi capire che l’indicazione del produttore è giusta, non un semplice espediente. Non ho approfondito nella recensione perché sarebbe stato fuorviante per il lettore, in tanto leggono scorrendo veloci e una foto o una frase sulla sella montata su una bici con posizione non giusta sarebbe potuta essere male interpretata.

      Probabilmente nel tuo caso hai semplicemente bisogno della versione moderate, se sulla cx hai apprezzato la Respiro e vuoi continuare a usarla.

      La questione dei 72mm è una convenzione, ormai ha perso quasi del tutto la sua validità. Andava bene quando le selle, più o meno, erano quasi tutte uguali per forma e dimensioni. Adesso l’unica è cercare nella scheda tecnica per quei produttori che indicano il centro anatomico o chiedere direttamente a loro.

      Anche rilevarlo misurando dalla punta o dalla fine, a seconda, è valido fino a un certo punto. Troppe variabili, troppe forme, troppe dimensioni, troppa specializzazione che, lo abbiamo visto proprio con la tua esperienza, alla fine rischiano solo di mandare in confusione.

      Fabio

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