Pirelli PZero Velo

Le conclusioni

Tempo di lettura: 11 minuti

Le conclusioni

Per svolgere bene un test servono sensibilità ed esperienza; la prima che sia per fortuna o altro non mi è mai mancata, la seconda la costruisci (l’ho costruita) negli anni.

Però non è qualcosa che accumuli e metti lì, pronta a essere tirata fuori all’occasione: cresce ogni giorno ed è indubbio che la mole di test che svolgo ha dato un contributo notevole. Modificando anche tante mie passate convinzioni.

E’ il progresso, baby, parafrasando la celebre frase. Beh, queste Pirelli PZero Velo hanno dato una bella scossa a uno dei miei punti fermi: con gomme invernali vado più forte in discesa, sempre.

Con le PZero 4S su discese di prova che conosco a menadito sono stato, cronometro alla mano, più veloce di qualunque altra occasione e con qualunque altra gomma. Poi è bastato un soffio di primavera, quei pochi gradi in più e mi sono mangiato altri 10 secondi su un best lap di 4,46 minuti registrato con la gomma invernale.

Allora la 4S a che serve? Serve quando fa freddo, perché con clima rigido ho chiuso appena sotto i 5 minuti, nelle pieghe più accentuate e in qualche staccata assassina la Velo perde il confronto.

E fin qui ci siamo, ha senso. Il problema è che mi ha frantumato pure il best lap ottenuto con clima favorevole con altra gomma quattro stagioni di diversa marca e con la quale sono sempre andato a tutta. Sorbole!

E ora? Io dovrei rispettare il mio ruolo da questa parte del monitor e darvi qualche risposta e invece sono qui a chiedermi che gomma lasciare sotto per le mie uscite. Che pessimo aiuto che vi offro…

Vabbè, rivestiamo i panni del serioso giornalista e tentiamo la sintesi. Anzi no, quei panni non li ho mai indossati, diciamo quelli del puntiglioso giornalista, più adatto.

L’ho definita “gomma di mezzo” nell’introduzione e del resto da uno che chiama Elessar una sua bici e il blog che per amore di quella bici nacque anche se poi si è evoluto in tante direzioni, è stato naturale il richiamo. Che non è solo geografico o geometrico, a seconda se siete cresciuti a pane e Tolkien o no.

Ve la faccio intellettuale e diamo pure un senso agli studi classici nonché qualche posa con mia figlia che sta affrontando le stesse materie: vi sparo l’etica nicomachea così, a bruciapelo. Pesante eh?

E pure avete ragione, semplifico un poco: in medio stat virtus, concetto per primo messo su carta, anzi papiro, da Aristotele. La virtù è sempre il giusto mezzo tra due estremi, privo così di difetti.

Velleità intellettuali a parte, siamo abituati in modo quasi istintivo a dare alla mediazione un connotato negativo. Quando pensiamo a qualcosa posto al centro lo identifichiamo con un ribasso, una cattiva qualità. Io no, anzi.

Riportando il tutto nel giusto alveo di un blog di biciclettine, diciamo che una bici estrema mi piace, mi appassiona, mi coinvolge: però la mia bici, quella che ho progettato e costruito, è Elessar. Cioè una bici punto di incontro di tante virtù, senza estremi se non, forse, nelle cromature.

Letta così la definizione di gomma di mezzo assume tutto un altro significato: non un limite come il sentire comune vorrebbe ma un grande pregio. Perché quando estremizzi guadagni qualcosa ma per forza perdi altrove.

Qui abbiamo l’equilibrio perfetto, tutto livellato molto in alto, ma restando in perfetta armonia.

Il pregio di un copertoncino adatto praticamente tutto l’anno; perché anche se ha mostrato qualche limite con freddo e pioggia, ma solo nel confronto diretto col compagno di gamma, non ha controindicazioni di sorta. Anzi, probabilmente se non avessi avuto e provato il PZero 4S prima di questo Velo, probabilmente avrei dato un punteggio superiore sul mio notes anche nella guida sul bagnato e col freddo. Ma tant’è, il 4S sposta l’asticella e così il Velo si ritrova un brutto compagno con cui fare i conti proprio in casa sua…

Grande comunicativa e feeling di guida in ogni situazione.

Grip di elevato livello, perfetto su asciutto e con temperature non troppo rigide; un pelo meno performante con pioggia forte e freddo rigido. Ma, ripeto, sempre nel confronto col 4S.

Notevole appoggio in curva, con discesa in piega graduale, armoniosa e soprattutto sicura: l’appoggio è quello di una gomma di sezione maggiore.

Comfort al top di categoria, superiore a quello della versione invernale; ottimo assorbimento di colpi e vibrazioni senza mai scomporre la bici.

Leggerezza, in salita è un bell’aiuto.

Scorrevolezza ottima, in piano come in salita.

Grande sincerità, perdona errori e manovre improvvise, non tradisce.

Non svolgo, lo sapete, prove di durata; da quello che ho visto al termine del test i 7000 km dovrebbero essere alla loro portata. Valutazione basata solo sull’esperienza, prendetela per quello che vale.

Anche per questo non posso pronunciarmi su un eventuale decadimento delle prestazioni nel tempo. Lo farò se dovesse succedere, alla fine ho deciso che saranno proprio queste PZero Velo a farmi compagnia nei mesi a venire, se mai mi riuscirà di trovare il tempo per andarmene a zonzo senza notes al seguito.

Prezzo competitivo viste le tante qualità. Sullo shop ufficiale Pirelli: 42,9 euro per le misure 700×23 e 700x 25 e due euro in più la 700×28 (ottima scelta per bici Marathon) che scendono di qualcosa cercando tra i tanti store online. Un prezzo allineato alla concorrenza top di gamma, che diventa un buon prezzo se non guardiamo solo alla cifra ma alle tante prerogative di questo Pirelli PZero in versione Velo.

Pirelli è tornata a occuparsi di bici e lo ha fatto con una gamma di altissimo livello. E questo non può che far bene al nostro mondo.

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Splendido articolo Fabio. A volte serve avere più di una bicicletta con caratteristiche diverse, così la 4S o la Velò la metto sotto la Carlà e la TT sotto la Wilier Tricrono 🙂 Analisi puntuale e dettagliata che aiuta molto nella scelta mettendo in luce tutte quelle caratteristiche che possono esserci utili.
    Giovanni

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, consiglio le Velo visto uso e clima tuoi. Le TT sono molto specialistiche. Ottime ma se usate nelle loro condizioni ideali, altrimenti in un giro vario pagano dazio. Ma sulla Tricrono effettivamente…

      Fabio

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Ciao Fabio, tempo fà avevi fatto un’attenta disamina delle coperture offerta da Michelin, dopo la prova della gamma Pirelli, che differenze hai trovato, nei prodotti, dell’una o dell’altra azienda? Ci sono comportamenti che vengono esaltati/penalizzati più da una che dall’altra? Come ho già avutomodo di dire leggo con attenzione i tuoi test perchè sono fatti con una metodologia che trova la più indicata a dare delle risposte e sopratutto sono privi di interesse se non quello di consigliarci un prodotto di qualità. Grazie. Giovanni

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, è in programma un test confronto. I modelli saranno il power comp e il TT. Perché ambedue con simile destinazione d’uso e ambedue in misura 700×23. L’ufficio stampa Michelin ha dato il suo assenso, anzi ha detto che non c’era nemmeno bisogno lo chiedessi visto che ormai sanno come lavoro. Attendo risposta da ufficio stampa Pirelli. Chiedere è questione di correttezza professionale: avessi comprato io i copertoncini farei come decido; avendoli ricevuti per test singoli e non prova confronto, se la facessi e basta sarebbe una mancanza da parte mia e io non lavoro così. Una cosa è l’indipendenza nello scrivere e quella c’è tutta; altra dichiarare un test e farne uno diverso.
      Se anche Pirelli aderirà, a fine giugno avremo il test online; bici la mia x-lite allestita con kit Redshift per crono e ruote Spada Breva 2018.
      Sempre se potrò tenermi le ruote fino ad allora, ma ora come ora non avrei il tempo di lavorarci.

      Fabio

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Dopo lungo approfondimento non ultimo il dettagliato test di Fabio, ordinai e montai i Pirelli Pzero Velo nella misura 25. Sono da subito rimasto molto impressionato dalla loro resa, ma ieri ho avuto veramente un saggio di ciò che vuol dire aderenza. Come uno sciocco, perchè è una cosa che non faccio mai, ho tolto le mani dal manubrio per sistemare il casco. In quel preciso istante un grosso insetto ha deciso di colpirmi in pieno viso.La bici ha sbandato di colpo sulla destra, ho portato repentinamente le mani al manubrio cercando di riprenderla. Mi vedevo già steso per terra con la faccia a baciare l’asfalto. Le gomme hanno avuto una tenuta pazzesca, tenuto presente che ero già inclinato, permettendomi di riprendere il controllo, con un colpo di reni. La bici sembrava fosse incollata a terra, quasi inserita su un binario. Mai soldi sono stati più ben spesi. Giovanni

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, questi sono i commenti che mi piace leggere. Anzitutto perché è andato tutto; e poi, più egoisticamente, perché sono sempre contento quando un test vi ha aiutato a scegliere un prodotto valido.
      Io non provo a casaccio, seleziono. Certo, una selezione solo sulla carta perché finché non salgo in sella non posso sapere; ma lo scopo dei tanti test che pubblico è proprio la ricerca continua di quanto ci sia di valido in giro.

      Io stamattina non ho scoperto la gran tenuta dei Pirelli Velo (un set l’ho tenuto per me) ma ne ho avuto ennesima conferma. Alle 6 qualche goccia, in lontananza il Circeo sembrava se non libero da nubi almeno non oppresso, arrivato a Sabaudia si è scatenato il diluvio. Che su strade sporche ha significato asfalto viscido, strisce peggio delle saponette e rotonde pericolosissime. Coi Pirelli Velo frenavo e piagavo quasi uguale all’asciutto…

      Fabio

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