Met Manta

Conclusioni

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Conclusioni

Provare questo casco è stato divertente per due motivi: è stato facile e averlo in testa è stato sempre piacevole.

E’ stato facile perché migliore è un prodotto più semplice il mio lavoro. Il Manta è uno dei top di gamma al momento in cui scrivo. In arrivo al vertice c’è il Trenta 3K Carbon (il nome in onore del trentennale dell’azienda, sarà ufficialmente presentato al prossimo Eurobike) ed è inutile dire che subito mi sono messo in lista per provarlo 😀

Il livello di finitura di questo Manta è eccellente, la calzata precisa e confortevole, il sistema di aerazione efficace: insomma, nulla mi ha deluso o fatto dannare. E’ il primo test in assoluto in cui ho la colonna dei difetti vuota. Solo un appunto sul gel pad e il fatto non trattenga il sudore, che non è difetto perché quello è il materiale.

E’ stato piacevole perché molto leggero, efficacemente ventilato e, poiché in bici torno bambinone, mi sono sentito tanto Cavendish pure io 😀

Un chiaro segnale della efficacia del sistema di aerazione è il leggero sibilo ad alta velocità proveniente dalle prese d’aria laterali. Te ne accorgi solo nel silenzio assoluto e a velocità superiore ai 45-50 km/h. Non fossi uscito per campagne e monti solitari alle 5 del mattino per evitare il gran caldo (già dato, grazie…) non me ne sarei nemmeno accorto. Del rumore intendo, l’aria la senti entrare a rinfrescarti.

Il prezzo di vendita è 199 euro, assolutamente rapportato alla qualità offerta. Profittando di saldi e promozioni varie ormai sempre presenti in reta è ancor più conveniente. Se oltre la qualità metto sul piatto della bilancia, è il caso di dire, la sua estrema leggerezza allora diventa un affare in confronto ad altri caschi posti nella stessa fascia di prezzo.

La potenziale platea è meno ampia di quella dello Strale della stessa casa ma più vasta di quanto credevo prima di ricevere il casco in prova. I ciclisti sportivi il target di riferimento, ovvio. Escludo i turisti: per quanto efficace sia la ventilazione, alle basse andature serve una ampia presa frontale, poco da aggiungere.

Ma non tutti i ciclisti sportivi sono uguali: per preparazione atletica e prestazioni. Non è un casco indirizzato solo a chi fa della velocità in pianura la propria cifra del ciclismo. Qualunque ciclista ami pedalare in modo sportivo si troverà a proprio agio con questo casco. Serve il caldo torrido per avvertire la mancanza della apertura frontale, altrimenti si pedala bene come con un casco tutto aperto. Qualunque ciclista ami curare ogni dettaglio, della bici come dell’abbigliamento, apprezzerà il notevole studio aerodinamico svolto dai tecnici della Met Helmets.

Se poi a tutto questo aggiungiamo il risparmio in termini di watts, che io non so quantificare ma la galleria del vento ha dimostrato c’è, ancora meglio.

Ma che sia un casco aerodinamico o uno tutto aperto, quello che conta veramente è che sia di qualità e che noi lo indossiamo. Questo o un altro non importa: casco in testa, sempre.

Chiudo con un paio di link.

Questa la pagina ufficiale del Met Manta.

Questa la pagina dove trovare il rivenditore più vicino.

Buone pedalate.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Damiano</cite>

    Come sempre ottima recensione. Posso fare un appunto solo grafico/di impaginazione? Si riuscirebbe a mettere dei tasti di avanzamento di pagina a fondo pagina? Un “NEXT” o simile bello grande? Soprattutto per la navigazione da mobile è piuttosto difficile andare a beccare il numeretto della pagina successiva senza scorrere tutta la pagina a ritroso per andare all’elenco in alto…

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Damiano, hai ragione. Comunque oltre i numeri di pagina trovi poco più sotto il titolo del paragrafo successivo che è cliccabile. Dopo il box autore per capirci.
      La paginazione lavora grazie a un apposito software e le frecce next e previous sono attivate ma per ragioni che ancora non ho compreso non sono visibili. Avverto anche io la necessità di avere una navigazione più fruibile e ci sto lavorando. E l’unico modo per capire se una modifica funziona è attivarla e vedere come va. Preferisco evitare di mettere il blog offline mentre testo i pkugin. Un poco di pazienza, sono praticamente da solo a occuparmi di tutto…

      Fabio

  • <cite class="fn">Francesco</cite>

    Salve! Ma quante ore effettive di ricarica occorrono? Grazie!

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Ciao Fabio, ho comprato da un pò questo splendido casco per sostituire il mio vecchio Viper MX della Casco, quest’ultimo non proprio un casco da corsa su strada su strada però fatto molto bene.Con l’arrivo del gran caldo e le pedalate al tramonto mi sono accorto però di una cosa. Il Viper era dotato di una retina interna che impediva agli insetti entrati dalle fessure di aereazione di dar noia. purtroppo il MET non ha lo stesso accorgimento e proprio ieri mi sono dovuto fermare più di una volta causa ingresso di insetti nel casco con non pochi fastidi. Sai se anche loro hanno a disposizone come accessorio una qualche protezione interna oppure se devo indossare per forza qualcosa sotto tipo bandana, cappellino ect?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Giovanni, purtroppo la retina non è prevista nemmeno come optional.
      Dico purtroppo perché ho rilevato la cosa nel test del Crossover che la usa e nel test di prossima pubblicazione del Rivale che non la usa.
      E’ politica di Met dotarne solo i caschi gamma Active, la Strada no.
      Ma il moschillo mica lo sa se un casco è sportivo o no…

      Comunque non è difficile creare una protezione a rete, basta un ferramenta ben fornito. Si taglia una pelle di rete e si incolla all’imbottitura removibile (mai all’EPS) e il gioco è fatto.

      Fabio

  • <cite class="fn">Giovanni74</cite>

    Buongiorno a tutti. Voglio sfruttare questo spazio stamattina per ringraziare pubblicamente la MET. Ieri il mio Manta mi ha letteralmente salvato la vita. Pedalavo di buon ora su tratto rettilineo ad una bella velocità mentre godevo l’aria fresca del mattino.All’improvviso in maniera inattesa un cane spuntava da dietro un muro assalendomi sulla ruota posteriore.Fra lo spavento ed il tentativo di evitare l’aggressione ho perso il controllo della mia Dogma, rovinando a terra sul fianco sinistro e sbattendo violentemente la tempia sull’asfalto. Le urla hanno fatto scappare l’animale e dopo attimi di intenso dolore mi sono messo seduto, per poi pian piano riuscire a rimettermi in sella e fare i pochi chilometri verso casa. Proprio li fra le tante escoriazioni ed i dolori lancinanti alla spalla ed al torace, mi sono accorto del terribile impatto sul casco. Esso ha assorbito alla perfezione, lesionandosi si, ma salvandomi letteralmente. Grazie ancora MET.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      E porca pupazza! Si, vale sempre che uno dice “meno male che puoi raccontarlo”.
      Io invece penso sempre che sarebbe meglio non doverle proprio raccontare queste cose.
      Comunque, spero che una importante testimonianza come la tua, purtroppo diretta, aiuti a far capire che il casco in bici serve, sempre.
      Quale che sia purché sia buono.
      In gamba Giovanni

      Fabio

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