[Officina] Installare deragliatore e cambio

Montare il cambio

Tempo di lettura: 4 minuti

Montare il cambio

Il cambio andrà avvitato usando l’apposito foro filettato che può essere parte integrante del telaio o un forcellino separato e imbullonato al telaio stesso.

Qui in basso un forcellino integrato.

forcellino cambio

E qui uno removibile.

forcellino cambio removibile

 

Modelli più vecchi o telai molto economici ne sono sprovvisti: in questo caso dovremo usare un cambio con supporto integrato, da montare sfruttando il forcellino posteriore, a battuta su di esso.
Se sono ben fatti, in genere su bici anziane ma di qualità, è presente una vite di fermo nella parte posteriore della staffa di supporto; altrimenti il compito di tenere il cambio in sede è affidato al dado di chiusura della ruota. Ma qui siamo davvero al cospetto di bici piuttosto scarse.

 

Apro una finestra da “officina”. Il forcellino cambio, soprattutto quello separato, è facilmente soggetto a piegarsi. Ed è un bene, perché vuol dire che ha assorbito l’urto e quindi i danni, lasciando il telaio intonso. A volte lo scostamento è talmente piccolo che a occhio non si vede ma si impazzisce dietro a quel salto di catena sul pignone o quella imprecisione di cambiata che nessuna regolazione riesce ad ovviare.

Per scoprire se il problema è nel forcellino c’è una utile dima da avvitare al foro del cambio e far ruotare usando la ruota come riferimento fisso per valutare se ci sono danni.

Uno strumento che ha qualunque buona officina meccanica e, grazie a una donazione molto gradita, anche la microfficina. Grazie Ernesto.

utensile forcellino cambio

 

Una volta avvitata la dima al posto del cambio è sufficiente farla ruotare usando la pista frenate come riferimento, in pratica lo stesso principio di un centraruote. Non su tutta la circonferenza, solo una parte. Il forcellino non è il centro della ruota, quindi è bene verificare su più zone spostando l’altezza del riferimento.

utensile forcellino cambio raddrizzare

Torniamo alla installazione del cambio.

Il cambio ha un bullone da avvitare nella sede del forcellino e che solitamente è governato da una vite incassata, con ingaggio a brugola o Torx.

Poiché qui stiamo ancora nella fase del solo montaggio, come per il deragliatore lasciamo i registri di fine corsa tutti aperti (ossia svitati; però senza esagerare altrimenti le viti scappano via e chi le trova più?) e anche la vite B-tension, almeno sui cambi dove è presente (tutti tranne le versioni basiche) la possiamo mantenere completamente svitata.

Un velo di grasso sul bullone e avvitiamo con decisione, assicurandoci che il fermo antirotazione si bocchi in corrispondenza del dentino presente sul forcellino.

montare cambio bici

A ruota posteriore installata e con i pignoni montati, spostiamolo a mano in modo da assicurarci che abbia corsa libera e diamo, volendo, anche una prima sommaria regolazione delle viti finecorsa. 

Limitiamoci a verificare che la puleggia sia in linea con pignone minimo e massimo.

regolare cambio bici

Se la puleggia impatta contro i pignoni vuol dire che il cambio è troppo vicino.

Ogni cambio ha un suo sistema di regolazione per allontanare la gabbia dal pacco pignoni.

Non esiste un valore assoluto tra distanza della puleggia superiore e pignone minimo. Diciamo che meno è meglio è. Pur lasciando il cambio libero di scorrere.

In questa fase teniamoci con una regolazione sommaria, non abbiamo sulla bici la catena.

In basso due esempi; Campagnolo per alcuni suoi cambi usa una cremagliera mossa dalla vie B-tension; Shimano e Sram la più classica brugola.

cambio bici b-tension cambio bici b-tension

Basta così, al momento non serve altro.

Bene, anche il cambio è in sede, il passaggio ulteriore è il taglio alla giusta lunghezza delle guaine.

Argomento di per sé semplice, ma che è meglio trattare a parte, con un suo breve articolo. Giusto per non perderlo tra le altre informazioni.

Buone pedalate


Tutti gli articoli della sezione Tecnica e Officina


COMMENTS

  • <cite class="fn">clau</cite>

    Non ho ancora terminato la lettura ma ti faccio i miei complimenti. Tutto chiaro. Terminerò questa sera.
    Bello il passaggio sulla lunghezza delle guaine in zona sterzo: rende bene le fisime di chi è, visceralmente, innamorato del mezzo “bicicletta”. Particolari che i più non immaginano ne concepiscono.
    Grazie ancora.

    • <cite class="fn">elessar bicycle</cite>

      Ciao Claudio, sai che non ritengo la bici un mezzo di trasporto (orrore!) e che deve essere bella quando pedali ma pure quando è ferma.
      Tanti i componenti e le parti, curarne i dettagli significa creare un insieme armonico dove nulla è preponderante rispetto ad altro ma tutto concorre a una idea, personale, di bellezza.
      Forse esagero, ma curo anche la clampatura dei capifilo, due pressioni angolate e a uguale distanza. Ho modificato apposta una piccola tronchese. Qualcuno lo noterà mai? Dubito, ma io so che c’è, le vedo e mi piacciono.
      E tanto mi basta perché ogni cosa che faccio la faccio per mio piacere, non perché devo mostrare qualcosa a qualcuno.
      Le guaine, soprattutto se completamente esterne, possono rivestire un ruolo estetico se ben curate, come tutto sulla bici. In fin dei conti uso con piacere quei minuti in più durante l’assemblaggio per godermi poi meglio la bici nel tempo.
      Buon prosieguo di lettura, ho meglio specificato la procedura per la sostituzione dei cavetti su telai a passaggio interno, mi è stato fatto notare che lì sono stato frettoloso, dando per scontato che fosse sistema a conoscenza di tutti.

      Fabio

Commenta anche tu!