[Officina] Installare deragliatore e cambio

Montare il deragliatore

Tempo di lettura: 4 minuti

Montare il deragliatore

I deragliatore possono essere del tipo a saldare (Braze on) o a fascetta integrata.

In quest’ultimo caso abbiamo tre misure standard per la fascetta, espresse in mm: 28,6, 31,8 e 34,9

Aiutiamoci con qualche immagine.

deragliatore a saldare braze on deragliatore a fascetta

A sinistra dello schermo un deragliatore a saldare, a destra quello a fascetta integrata.

I deragliatori a saldare vanno montati sulla piastra fissata al tubo piantone, che una volta era saldata (da qui il nome) mentre al giorno d’oggi, con i telai in alluminio e in fibra, è spesso rivettata o imbullonata.

I deragliatori a saldare possono essere montati anche in assenza di piastrina al telaio.

In questo caso si ricorre a collarini specifici, disponibili nelle tre misure standard di 28,6, 31,8 e 34,9 mm.

fascetta deragliatore

I deragliatori a saldare sono una comoda opzione di montaggio perché cambiando telaio basta cambiare solo il collarino e non tutto il deragliatore se il tubo piantone del telaio nuovo ha diametro diverso.

Qualche problema può sorgere se il telaio ha la piastrina sua e si vuole installare una guarnitura supercompact. Può succedere infatti che non si riesca a far scendere abbastanza il deragliatore.

In questo caso serve un adattatore, una piastrina aggiuntiva che permette di guadagnare altra “corsa”.

adattatore deragliatore guarnitura super compact

Anche un deragliatore a fascetta può andare incontro a problemi di montaggio passando da un telaio all’altro, quando il diametro del tubo piantone cambia.

Un comodo sistema per non sostituire tutto il pezzo è ricorrere a un collarino che fa da spessore.

adattatore fascetta deragliatore

Ovviamente questo permette a un deragliatore a fascetta integrata di essere installato su un tubo piantone più piccino della sua fascetta e non il contrario.

Se cioè abbiamo una fascetta integrata da 34,9, allora potremo montare su telai che vogliono il 31,8 o il 28,6.

Ma se abbiamo una fascetta integrata da 28,6 non possiamo montare su telai con piantone superiore.

Un altro sistema di aggancio del deragliatore è il Direct Mount.

deragliatore direct mount

Se non è presente la piastrina di attacco allora si ricorre anche qui a una fascetta, di foggia adeguata. Cambia non solo la forma ma, importante, è disponibile in differenti spessori per potersi conformare alla linea catena necessaria.

fascetta deragliatore direct mount

Bene, ora che sappiamo cosa serve per rendere solidale al telaio il nostro deragliatore, vediamo come fissarlo e regolarlo. Non registrarlo, quella è operazione differente e che ha un suo articolo.

Qui di seguito userò un deragliatore a saldare con fascetta a parte. Per comodità espositiva faremo finta che è un deragliatore a fascetta integrata, tanto cambia nulla per i nostri fini.

La prima operazione quindi è assicurare il tutto al telaio, stringendo ma non troppo forte. Deve avere un minimo di gioco, tale che possa essere spostato ma che resti fermo in posizione.

Due i parametri da rispettare durante l’installazione: altezza rispetto alla corona maggiore e parallelismo della gabbia sempre rispetto alla corona maggiore o quella media, dipende.

Tutti i deragliatori tranne quelli estremamente economici hanno sull’esterno della gabbia un adesivo trasparente con la serigrafia dei denti della corona. E’ sufficiente quindi far combaciare i denti con il profilo disegnato sull’adesivo che avremo la giusta altezza.

altezza deragliatore regolazione

Nel caso manchi l’adesivo o lo abbiamo perso, la distanza del profilo inferiore del lato esterno della gabbia dovrà essere mantenuto tra 1 e 3 mm dai denti.

Valore che dipende molto dal tipo di deragliatore, i documenti tecnici non mancano mai di indicare la distanza migliore. In ogni caso rispettando questo valore è difficile sbagliare.

altezza deragliatore regolazione

altezza deragliatore regolazione

altezza deragliatore regolazione

Occorre però prestare attenzione al profilo dei denti perché esistono in commercio corone ovali o con altezza dei denti differenziata. In questi casi l’altezza andrà calcolata sempre tenendo a riferimento il punto più alto o con i denti più lunghi.

La verifica della distanza deve essere fatta prendendo a riferimento la parte centrale/anteriore della gabbia stessa, quella evidenziata con la linea rossa.

altezza deragliatore regolazione

Stabilita la giusta distanza dobbiamo verificare che il profilo esterno della gabbia sia parallelo alla corona maggiore nel caso di una guarnitura doppia o quella centrale se è tripla; ma anche qui possiamo prendere a riferimento la corona maggiore, tutto sta nel valutare quale è quella più visibile. I componenti per bici sono tanti, ognuno con proprie caratteristiche. Dovendo stabilire delle regole valide per tutti l’unica è generalizzare…

Guardando dall’alto (se c’è poca illuminazione una luce radente dal basso aiuta)
la verifica si fa a vista, non esistono strumenti o attrezzi.

altezza deragliatore regolazione parallelo corona

Se notiamo uno sfasamento del deragliatore agiamo con delicatezza per non rigare la vernice, e poi verifichiamo sia il parallelismo che l’altezza perché può succedere che spostando lo abbiamo anche fatto salire o scendere dalla sua distanza regolata prima.

Una volta certi, ma davvero ben certi, sicuri, ma davvero sicuri, senza alcun dubbio, ma proprio senza alcun dubbio…ehm, ok avete capito il concetto, che il deragliatore sia nella corretta posizione, con le mani muoviamolo affinché compia la sua corsa completa: in questo modo potremo subito verificare se la gabbia impatta sui denti della corona o no.
E’ semplice, basta afferrare la parte posteriore della gabbia e spostarla verso di noi, simulando la salita di catena.

Se non riusciamo a fargli eseguire tutta la corsa, allentiamo completamente i registri di fine corsa, tanto in questa fase ancora non ci interessa la regolazione della cambiata.

Se il profilo inferiore della gabbia non riesce a superare agevolmente i denti della corona allora il deragliatore è troppo basso e quindi dobbiamo ripetere le operazioni di sopra.

Se invece, come sono sicuro, abbiamo fatto tutto bene, passiamo al cambio.


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COMMENTS

  • <cite class="fn">clau</cite>

    Non ho ancora terminato la lettura ma ti faccio i miei complimenti. Tutto chiaro. Terminerò questa sera.
    Bello il passaggio sulla lunghezza delle guaine in zona sterzo: rende bene le fisime di chi è, visceralmente, innamorato del mezzo “bicicletta”. Particolari che i più non immaginano ne concepiscono.
    Grazie ancora.

    • <cite class="fn">elessar bicycle</cite>

      Ciao Claudio, sai che non ritengo la bici un mezzo di trasporto (orrore!) e che deve essere bella quando pedali ma pure quando è ferma.
      Tanti i componenti e le parti, curarne i dettagli significa creare un insieme armonico dove nulla è preponderante rispetto ad altro ma tutto concorre a una idea, personale, di bellezza.
      Forse esagero, ma curo anche la clampatura dei capifilo, due pressioni angolate e a uguale distanza. Ho modificato apposta una piccola tronchese. Qualcuno lo noterà mai? Dubito, ma io so che c’è, le vedo e mi piacciono.
      E tanto mi basta perché ogni cosa che faccio la faccio per mio piacere, non perché devo mostrare qualcosa a qualcuno.
      Le guaine, soprattutto se completamente esterne, possono rivestire un ruolo estetico se ben curate, come tutto sulla bici. In fin dei conti uso con piacere quei minuti in più durante l’assemblaggio per godermi poi meglio la bici nel tempo.
      Buon prosieguo di lettura, ho meglio specificato la procedura per la sostituzione dei cavetti su telai a passaggio interno, mi è stato fatto notare che lì sono stato frettoloso, dando per scontato che fosse sistema a conoscenza di tutti.

      Fabio

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