Ergotec: reggisella ammortizzato SP 05 e sella Relax
Reggisella Ergotec SP-5.0
Reggisella ammortizzato Ergotec SP-5.0.
Ho scelto la versione SP-5.0 per diversi motivi. Mi serviva a off-set zero perché avrei sfruttato la PlanetX London Road per il test; volevo una buona escursione per gestire facilmente comparazioni modificando la taratura, anche andando contro le indicazioni del produttore (nei test davvero le provo tutte…); doveva avere una manutenzione semplice, alla portata di tutti e senza attrezzi particolari; mi interessava con un basso prezzo d’acquisto, una cifra che avrebbe convinto a sperimentare anche chi al reggisella ammortizzato non ci pensa proprio.
Last but not least doveva essere già pronto all’uso per il mio peso secondo la tabella Safety Level, compreso l’eventuale plus del bagaglio, senza dover sostituire la molla interna; operazione tra l’altro molto semplice, come vedremo.
Il principio di funzionamento è molto semplice: una molla all’interno, regolabile nel precarico tramite un “tappo” filettato, assicura l’ammortizzamento. E’ tutto meccanico, non c’è idraulica a complicare la vita. Vediamo in dettaglio.
Forma classica con il doppio spessore dei settori neri e argento a far sospettare che un segreto sia celato: infatti all’interno c’è il sistema ammortizzante. Il “4” accanto il logo del marchio fa riferimento appunto al Safety Level
Sul retro sia la scala graduata per non perdere il riferimento della regolazione dell’altezza che l’avviso di sicurezza sull’inserimento minimo.
Le serigrafie sono molto tenaci e questo è un bene, perché è quasi certo che, almeno nel primo periodo, sarà necessario sfilare e reinfilare spesso il reggisella. Infatti il sistema di precarico dell’ammortizzatore è posto al suo interno e quindi per regolarlo dobbiamo rimuoverlo dalla bici.
La tecnologia per portare la sella in bolla è quella a doppio bullone, la mia preferita perché consente una regolazione molto precisa.
Utile e a prova di errore l’incisione che ricorda il verso di montaggio della piastra superiore di ritenuta del sellino.
La superfice del tubo da inserire nel telaio è rugosa, per assicurare una perfetta tenuta; il piccolo adesivo che indica il diametro salta dopo pochi inserimenti ma possiamo tranquillamente farne a meno, serve giusto per scegliere la versione esatta dallo scaffale.
Alla base del reggisella troviamo la vite di compressione della molla, facilmente regolabile con una chiave a brugola seguendo le intuitive indicazioni “+ e “–“.
Nella zona di innesto tra la parte fissa e quella mobile del reggisella abbiamo una piccola guarnizione in gomma a protezione da acqua e polvere.
Fin qui il reggisella; adesso vediamo come regolare altezza sella e compressione.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Direi che per me è ok nel senso gradisco queste modifiche. Ho letto l articolo con lo smartphone credo sia la stessa cosa da PC. La formattazione è perfetta. L unica cosa non riesci a fare un unica pagina anziché 7 pagine? Cliccando sui vari punti il cursore può andare automaticamente all’ inizio del paragrafo corrispondente. Parliamo di inezie… Va bene così. Ciao
Ciao, per me va bene così , si legge che é un piacere. Bravo
Ciao ai pedalatori. Sono un ciclista scarso che spesso sta in sella – a volte – molte ore per portare a termine percorsi che altri terminano in più breve tempo. Ho provato diverse selle e diversi fondelli (e diverse posizioni sulla bici) e ho trovato un buon compromesso di comodità sulla mia MTB con la quale faccio tour di più giorni con anche 10 ore in sella. Ho dovuto faticare ma alla fine sto “abbastanza” bene. Mi piace anche la bici da strada e per questo ho una biciclettina-ina-ina (Triban 520) da 3 anni, scelta per le sue geometrie “comode” e per provare la strada (in mtb vado da 20 anni) senza spendere troppo all’inizio. Pur usando stessa sella della MTB, stessi fondelli di buona qualità, pur cercando posizione ottimale niente da fare: dopo 3 ore ne scendo come se mi avessero menato e con le parti sopra sella doloranti. Spesso la sera “gironzolo” nel blog per rileggere vecchi articoli (per leggerli li ho letti tutti) e ho ritrovato il test di questa sella che avevo dimenticato. Detto fatto, presa. Ovviamente ho ordinato la Relax M e mi hanno consegnato la Relax L ma questo lo davo per scontato! Poco male alla fine. La monto sulla mia biciclettina-ina-ina da strada (definirla da corsa sarebbe buffo, specialmente con me sopra) e mi faccio un giro di poco superiore ai 100 km verso i castelli romani (vivo a Ostia). Dopo 5 ore in sella (più veloce non ce la faccio purtroppo!!!!) devo dire che è veramente COMODA! Mi faceva male la schiena, il collo e i polsi ma ciò che poggio sulla sella no! Per cui, secondo la mia personale esperienza e pur sapendo tutti quanto sia individuale la risposta a questi accessori, devo dire che la Relax L ha funzionato benissimo e non vedo l’ora di “esportarla” anche sulla MTB!
(e poi costa dù spicci…). 🙂
GRAZIE Fabbio (2b)
Ciao Adriano, ogni tanto prendo in considerazione l’idea di cancellare gli articoli troppo vecchi, lo spazio del database sta terminando e qualcosa servirebbe sacrificare.
Poi arriva un commento come il tuo, per un test di quasi tre anni fa che però, sembra, ti è stato assai utile.
E quindi dovrò attingere al contocorrente e comprare altro spazio. E vabbè.
😀 😀
Fabio
Ho letto questa recensione molto volentieri,spiegazioni molto semplici da capire,complimenti veramente.
Grazie Fabio per il chiaro articolo e per il servizio.
Ho appena acquistato questo reggisella, ma ho notato subito che la molla non lavorava. Ho pensato fosse troppo compressa e ho diminuito la tensione arrivando fino a toccare l’anello seeger. A questo si comprime, tuttavia non in modo fluido e solo se “cado” sulla sella: cioè se mi adagio normalmente non vedo nessuna compressione. Come dicevo solo una forte pressione lo fa comprimere ma in modo scattoso, quasi ci fosse un forte attrito statico a impedirne la discesa.
Si tratta di un pezzo difettoso? Oppure rigidità iniziale? O anche necessità di grasso?
Grazie
Francesco
Ciao Francesco, una certa rigidità inziale c’è. E’ dovuta al montaggio per interferenza dei cuscinetti.
Puoi velocizzare la resa svitando e riavvitando le brugole delle biellette, questo gli toglie parecchia tensione di montaggio.
Comunque per la piena funzionalità servono un paio d’ore di utilizzo.
Ricorda che la tensione corretta della molla è quando salendo in sella il reggisella si comprime per circa 5mm
Fabio
Grazie Fabio della celere risposta.
Credo però che per errore tu stia parlando dell’altro modello Ergotec da te testato. Io mi riferivo al modello SP 5.0 senza biellette.
Grazie ancora
Ciao Francesco, devi perdonarmi ma da telefono non vedo il titolo completo dell’articolo (apro da pannello amministratore, non gli articoli) e pensavo fosse l’ultimo test pubblicato.
Ok, ora capito. Questo è reggisella a molla, senza leveraggi. All’interno c’è una boccola piena che funge da battuta per la molla. Ha una piccola scanalatura se non ricordo male (passati troppi anni da questo test), a volte si sposta o necessita di una buona lubrificazione.
Di solito il problema è li.
Fammi sapere, aprirlo è facile
Fabio
Ciao Fabio,
ho optato per tentare inizialmente con la strada più immediata: cioè usarlo. A quanto pare in effetti esigeva qualche ora di peso delle terga in sella per cominciare a fare il suo lavoro! Ora pare funzionare a dovere.
Grazie ancora,
Un caro saluto
Francesco
Bene così!
Fabio