Ergotec: reggisella ammortizzato SP 05 e sella Relax
Manutenzione ordinaria e straordinaria
La manutenzione ordinaria e straordinaria.
Intervenire sul reggisella per conservarne la piena efficienza è semplice e non richiede né conoscenze particolari né attrezzature esoteriche: una chiave a brugola da 6mm, una pinza per anelli seeger e del grasso non acido. Tutto qui.
Vediamo come agire, partendo dalla manutenzione straordinaria; la procedura è valida anche nel caso si debba sostituire la molla interna con altra per peso maggiore. Questa di serie è per ciclisti tra i 60 e gli 80 kg, esclusa bici e bagaglio; ma a catalogo Ergotec esiste anche una molla per ciclisti da 80 e fino a 100 kg.
La prima operazione è rimuovere l’anello seeger posto alla base.
Poi toccherà alla vite di regolazione del precarico. Consiglio pratico: se avete il precarico già regolato allora prendete nota di quanti giri di chiave servono a svitarla. Al momento del rimontaggio basterà ridare gli stessi giri e non avremo perso la regolazione.
Una rondella frapposta tra la molla e la vite di regolazione è posta a protezione di questa; via anche lei e possiamo sfilare la molla.
Adesso passiamo alla parte superiore e svitiamo la ghiera di fermo. Attenzione: questa ghiera non deve essere utilizzata per regolare il precarico.
Svitata la ghiera possiamo sfilare tutta la parte superiore (c’è una rondella di protezione anche qui) ed ecco il reggisella scomposto nelle sue parti fondamentali.
La molla non ha diametro costante: la parte più sottile dovrà andare in alto.
Se necessario la possiamo sostituire con altra per peso maggiore, altrimenti proseguiamo con la nostra manutenzione.
Che è davvero semplice e si risolve nel dare grasso nuovo e non acido (al teflon va benissimo) a tutte le parti soggette a scorrimento durante il lavoro di ammortizzamento.
Quindi una spennellata di grasso sia sulla parte in nylon che sale e scende all’interno del tubo che nel tubo stesso. Inutile eccedere, l’accoppiamento è preciso e troppo grasso finirebbe per andar via durante il riassemblaggio, trascinando con se tutto quello applicato. Io ne ho dovuto dare più del necessario altrimenti in foto non era visibile, ma è troppo.
Un poco di grasso anche alla base male non fa ed è comodo perché sfruttando la sua naturale adesività aiuta a tenere in posizione la rondella superiore quando andremo a rimontare.
Infiliamo la molla.
E impuntiamo solo, giusto per tenerla in sede, la vite di regolazione precarico.
Perché impuntare solamente? Perché altrimenti la forza della molla ci impedirà di inserire e riavvitare la ghiera superiore.
Che andrà avvitata sino in fondo. Un velo di grasso sula filettatura indicata dalla freccia aiuterà quando svolgeremo nuovamente manutenzione.
Adesso possiamo richiudere la vite di precarico e reinserire l’anello seeger.
La manutenzione ordinaria è ancora più semplice perché si riduce a tenere ingrassata (sempre grasso non acido) la superfice esterna della parte superiore, quella che si inserisce nel corpo principale. Nella immagine in basso si può vedere un eccesso di grasso, come sempre ne ho messo più del necessario per esigenze fotografiche.
Per il momento sospendiamo con il reggisella e andiamo a scoprire la sella Relax M.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Direi che per me è ok nel senso gradisco queste modifiche. Ho letto l articolo con lo smartphone credo sia la stessa cosa da PC. La formattazione è perfetta. L unica cosa non riesci a fare un unica pagina anziché 7 pagine? Cliccando sui vari punti il cursore può andare automaticamente all’ inizio del paragrafo corrispondente. Parliamo di inezie… Va bene così. Ciao
Ciao, per me va bene così , si legge che é un piacere. Bravo
Ciao ai pedalatori. Sono un ciclista scarso che spesso sta in sella – a volte – molte ore per portare a termine percorsi che altri terminano in più breve tempo. Ho provato diverse selle e diversi fondelli (e diverse posizioni sulla bici) e ho trovato un buon compromesso di comodità sulla mia MTB con la quale faccio tour di più giorni con anche 10 ore in sella. Ho dovuto faticare ma alla fine sto “abbastanza” bene. Mi piace anche la bici da strada e per questo ho una biciclettina-ina-ina (Triban 520) da 3 anni, scelta per le sue geometrie “comode” e per provare la strada (in mtb vado da 20 anni) senza spendere troppo all’inizio. Pur usando stessa sella della MTB, stessi fondelli di buona qualità, pur cercando posizione ottimale niente da fare: dopo 3 ore ne scendo come se mi avessero menato e con le parti sopra sella doloranti. Spesso la sera “gironzolo” nel blog per rileggere vecchi articoli (per leggerli li ho letti tutti) e ho ritrovato il test di questa sella che avevo dimenticato. Detto fatto, presa. Ovviamente ho ordinato la Relax M e mi hanno consegnato la Relax L ma questo lo davo per scontato! Poco male alla fine. La monto sulla mia biciclettina-ina-ina da strada (definirla da corsa sarebbe buffo, specialmente con me sopra) e mi faccio un giro di poco superiore ai 100 km verso i castelli romani (vivo a Ostia). Dopo 5 ore in sella (più veloce non ce la faccio purtroppo!!!!) devo dire che è veramente COMODA! Mi faceva male la schiena, il collo e i polsi ma ciò che poggio sulla sella no! Per cui, secondo la mia personale esperienza e pur sapendo tutti quanto sia individuale la risposta a questi accessori, devo dire che la Relax L ha funzionato benissimo e non vedo l’ora di “esportarla” anche sulla MTB!
(e poi costa dù spicci…). 🙂
GRAZIE Fabbio (2b)
Ciao Adriano, ogni tanto prendo in considerazione l’idea di cancellare gli articoli troppo vecchi, lo spazio del database sta terminando e qualcosa servirebbe sacrificare.
Poi arriva un commento come il tuo, per un test di quasi tre anni fa che però, sembra, ti è stato assai utile.
E quindi dovrò attingere al contocorrente e comprare altro spazio. E vabbè.
😀 😀
Fabio
Ho letto questa recensione molto volentieri,spiegazioni molto semplici da capire,complimenti veramente.
Grazie Fabio per il chiaro articolo e per il servizio.
Ho appena acquistato questo reggisella, ma ho notato subito che la molla non lavorava. Ho pensato fosse troppo compressa e ho diminuito la tensione arrivando fino a toccare l’anello seeger. A questo si comprime, tuttavia non in modo fluido e solo se “cado” sulla sella: cioè se mi adagio normalmente non vedo nessuna compressione. Come dicevo solo una forte pressione lo fa comprimere ma in modo scattoso, quasi ci fosse un forte attrito statico a impedirne la discesa.
Si tratta di un pezzo difettoso? Oppure rigidità iniziale? O anche necessità di grasso?
Grazie
Francesco
Ciao Francesco, una certa rigidità inziale c’è. E’ dovuta al montaggio per interferenza dei cuscinetti.
Puoi velocizzare la resa svitando e riavvitando le brugole delle biellette, questo gli toglie parecchia tensione di montaggio.
Comunque per la piena funzionalità servono un paio d’ore di utilizzo.
Ricorda che la tensione corretta della molla è quando salendo in sella il reggisella si comprime per circa 5mm
Fabio
Grazie Fabio della celere risposta.
Credo però che per errore tu stia parlando dell’altro modello Ergotec da te testato. Io mi riferivo al modello SP 5.0 senza biellette.
Grazie ancora
Ciao Francesco, devi perdonarmi ma da telefono non vedo il titolo completo dell’articolo (apro da pannello amministratore, non gli articoli) e pensavo fosse l’ultimo test pubblicato.
Ok, ora capito. Questo è reggisella a molla, senza leveraggi. All’interno c’è una boccola piena che funge da battuta per la molla. Ha una piccola scanalatura se non ricordo male (passati troppi anni da questo test), a volte si sposta o necessita di una buona lubrificazione.
Di solito il problema è li.
Fammi sapere, aprirlo è facile
Fabio
Ciao Fabio,
ho optato per tentare inizialmente con la strada più immediata: cioè usarlo. A quanto pare in effetti esigeva qualche ora di peso delle terga in sella per cominciare a fare il suo lavoro! Ora pare funzionare a dovere.
Grazie ancora,
Un caro saluto
Francesco
Bene così!
Fabio