Chiave dinamometrica Pro Bike Gear Team Digital

Come funziona la chiave dinamometrica Pro Bike Gear e le conclusioni

Tempo di lettura: 5 minuti

Come funziona la chiave dinamometrica Pro Bike Gear e le conclusioni

L’utilizzo della chiave dinamometrica Pro Bike Gear team Digital è semplice.

Basta inserire la batteria, accendere, impostare scala e valore di coppia a noi utili, avvitare.

Il video più in basso chiarirà meglio, per ora usiamo le immagini.

Anzitutto possiamo osservare come questo utensile abbia solida e importante impugnatura; il reggisella è un 31,6, lo dico per offrirvi le proporzioni.

Dopo aver inserito il bit a noi necessario, avviamo la chiave dinamometrica, scala impostata su N.m.

Come detto nel paragrafo precedente, la coppia gestita è da 1 a 25 N.m.

Sul punto c’è discrepanza col sito ufficiale dell’azienda, che pubblica prima da 1 a 20 N.m e poi da 2 a 25 N.m.

E siccome io verifico, posso dirvi che rileva già da zero (perché indica in tempo reale la coppia esercitata), “legge” da 1 N.m (ossia parte l’albero di natale dei led) e arriva a 25 N.m.

Se proprio devo trovare un limite a questa chiave lo cerco nel sito ufficiale Pro Bike Gear, sempre piuttosto avaro di informazioni e non aggiornato con la tempestività che si pretende da un grande marchio.

Impostiamo il valore di coppia desiderato usando i tasti freccia; io per comodità in foto e video faccio tutto con la chiave in sede ma è solo perché tra corpo nero, pannello bianco e testa luccicante riuscire a indovinare l’esposizione è stato un delirio.

Qui ho dato 6 N.m di coppia, il collarino riporta un valore tra 6 e 8 N.m; nessuna motivazione tecnica, solo una scelta “fotografica”.

Nel determinare il valore a cui impostare la chiave teniamo in conto due parametri: quanto riportato sul componente (o sul suo manuale) e l’adesivo posto all’interno della confezione, così da correggere noi il leggero sfasamento di misurazione.

Possiamo avvitare: la chiave, come già detto, legge in tempo reale la coppia applicata: significa che vediamo scorrere sul display i numeri che riportano quello che stiamo facendo.

Il che potrebbe anche rendere superfluo impostare un valore, lo leggiamo e basta. Io però lo sconsiglio.

Diversamente da una dinamometrica “meccanica” non c’è l’innesto della frizione che stacca il serraggio. E se non impostiamo un valore non abbiamo l’attivazione dei pratici led e dell’insistente allarme sonoro, irritante finché si vuole ma efficace.

Si, perché raggiunto il 90% della coppia impostata un breve e ben udibile bip con la contemporanea accensione del led verde ci avvisa che manca poco.

Al 100% della coppia impostata si accende anche il led rosso e l’allarme acustico diventa continuo.

Insistendo la chiave non stacca (non ha frizione), e nemmeno l’allarme: proseguire è masochistico.

Una bella caratteristica è che la chiave dinamometrica Pro Bike Gear Team Digital funziona in ambedue i sensi: legge la coppia sia in senso orario che antiorario.

Purtroppo, come per tutte le chiavi in questa fascia, non supera i 25 N.m, (tante si fermano a 20, però) rendendo la funzione quasi inutile sulla bici. Un pedale ci sei (perché sappiamo hanno filettatura opposta), una calotta destra BSA no. Almeno non tutte, alcuni produttori di movimenti centrali che fanno della leggerezza una bandiera indicano coppia di serraggio bassina, sotto i 25 N.m.

Diciamo che in ambito ciclistico la reversibilità della misurazione è comoda ma non sempre applicabile, dipende dal componente.

In conclusione posso dire che i pregi di questa chiave dinamometrica sono tanti, i limiti peccati veniali.

Sicuramente tra i pregi inserisco l’eccellente fattura, il corpo in acciaio è robusto, la testa potresti usarla come martello (ma non fatelo…) e il rivestimento in nylon rinforzato offre eccellente grip anche con le “mani sporche di grasso”.

La precisione di misurazione è altro pregio indiscutibile. Basta leggere l’adesivo nella confezione per notare come lo scostamento sia minimo, trascurabile soprattutto nelle misurazioni inferiori, quelle dove l’errore in percentuale può essere potenzialmente dannoso.

E’ facile da impostare e usare, non serve essere programmatori informatici per farla funzionare.

I bit a corredo sono eccellenti per fattura e materiale. Li ho seviziati con l’avvitatore elettrico per vedere se si rovinavano o rovinavano le teste delle viti e posso promuoverli a pieni voti.

I peccati veniali sono la mancanza del cavetto di ricarica inserito nella confezione per chi volesse usare batterie ricaricabili (che io preferisco, meno materiale da smaltire, un occhio a madre terra), la mancanza di informazioni sul foglio di istruzioni della misura esatta del jack da usare (è un ingresso minuscolo, se da 1,5 o 1,75 non sono riuscito a determinarlo con calibro) e la mancanza di un pulsante di spegnimento, sostituito dalla funzione automatica che disattiva la chiave dopo 5 minuti. Funzione quest’ultima assai utile ma io avrei preferito avere entrambe le opzioni.

Ed ora in video un sunto di quanto scritto e la dimostrazione pratica sul funzionamento.

Un ultimo breve paragrafo per conoscere alcuni altri utensili che ho trovato nel pacco natalizio di Pro Bike Gear.

COMMENTS

  • <cite class="fn">xilonfaber</cite>

    Interessante strumento questa chiave dinamometrica. Se mi posso permettere una domanda banale, quale ritieni sia la convenienza di un sistema digitale? A parte ovviamente un range forse maggiore ed una maggiore duttilità quindi di utilizzo. Viene forse garantita una precisione maggiore? Devo dire che la comodità di un utensile meccanico, che non ha bisogno di ricarica, di controllare lo stato delle batterie e che è soggetto a molte meno rotture o invecchiamento di componenti elettronici mi sembra ancora conveniente.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Damiano, qui recensisco un utensile specifico e quindi non avrebbe avuto senso un raffronto. C’è però un articolo sulle dinamometriche in generale, che può aiutare nella scelta.
      Comunque, per uso amatoriale una buona meccanica va bene. La digitale offre la comodità della verifica in tempo reale della coppia impressa, cosa che solo alcune meccaniche dall’alto costo (più di una digitale) offrono.
      La precisione non è data dalla tecnologia, se digitale o meccanica, ma dalla qualità dell’utensile.
      Alla fine quale scegliere dipende dalle personali esigenze.
      Sugli utensili mi sto muovendo su doppio binario: recensioni specifichi e articoli (o video) in generale, dove cioè provo a illustrare i criteri da seguire per scegliere ciò di più adatto a noi. Per questo qui, recensione specifica, resto solo su questa chiave; senza ulteriori considerazioni che poi, di fatto, esulano da un test.

      Fabio

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