You Tube

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Sapete che da qualche giorno ho iniziato ad ampliare l’impaginazione dei test sfruttando i video.

In realtà qualche breve ripresa è già presente in alcuni articoli, perché ci sono operazioni che né testo né immagini riescono a chiarire fino in fondo.

Questi video, chiamiamoli del vecchio corso, sono stilisticamente di bassa qualità, colonne sonore improbabili ma almeno mi consolo sapendo che sotto l’aspetto tecnico, della descrizione del lavoro intendo, il loro dovere lo fanno.

I video sono difficili, almeno per me.

Difficoltà tecniche e soggettive.

Quelle tecniche sono rappresentate dalle luci, dall’apparecchiatura e infine la post produzione; so che per molti queste non sono difficoltà, ma ognuno il suo mestiere. Io “nasco e cresco” con la parola scritta,  di tutto il resto non mi sono mai occupato. 

A cui aggiungere il problema del “parlato”; in assenza di un buon microfono direzionale, l’audio è incomprensibile.

Più o meno tutte queste difficoltà le sto superando, ho acquistato quasi tutto il necessario. Mi servono alcuni accessori complementari, me ne sto rendendo conto durante le prove di ripresa. 

E sto familiarizzando con luci e fotocamera, non proprio nelle mie corde ma ci provo.

Le difficoltà soggettive, anzi, l’unica difficoltà soggettiva, è che io a parlare da solo non sono capace.

Sono abituato a parlare in pubblico, è il mio mestiere.

Appunto, in pubblico.

Hai una platea a cui rivolgerti lì, davanti a te. Persone che devi convincere della bontà delle tue argomentazioni, studiandone al contempo le reazioni. Interesse o meno, attenzione o meno, coinvolgimento o meno. Insomma, tutto l’arsenale dell’oratoria.

Con i video non ho platea, bensì un asettico occhio nero da fissare. Che poi manco vedo bene perché il monitor della videocamera è da 3 pollici, messo a due metri di distanza per me è solo un quadretto luminoso (ma sto risolvendo anche questo, a breve aggiungerò un monitor 10″ per capire meglio cosa sto riprendendo).

Comunque, prova e riprova, mi sto abituando a parlare da solo. Con luce rossa accesa fuori la porta, segnale che sono in onda e guai a chi entra.

Un grande aiuto mi è arrivato da amici coi loro consigli, che sto mettendo quasi tutti in pratica.

L’unico che non seguo e mai seguirò è scrivere il testo e poi leggerlo o impararlo a memoria.

Ho sempre parlato a braccio, le uniche tre volte in vita mia che ho usato una scaletta (per l’ampiezza e complessità della questione da trattare, avevo il timore di dimenticare qualcosa) i risultati sono stati disastrosi.

Uno in particolare mi brucia perché era una manifestazione, un premio di eloquenza riservato a giovani avvocati. Ci candidammo in tanti, solo in cinque potevano partecipare perché lo schema era ripescare un celebre processo del passato e discuterlo, quindi i ruoli quelli erano, fui felicissimo quando mi comunicarono ero tra i cinque, un poco meno all’esito del sorteggio delle parti perché io beccai quello che mi era più antipatico.

Studiai le oltre 3000 pagine del faldone, preparai la mia bella scaletta, dopo due minuti persi completamente il filo. Invece di far coriandoli di quella maledetta scaletta, mi incaponii a recuperarla, sbagliando ancora. Solo verso la fine, con plateale gesto, appallottolai quei fogli ma ormai era tardi. 

Mai interessato a premi e onorificenze, a quel premio però si, ci tenevo davvero tanto. Son passati credo 25 anni, mi brucia ancora.

Torniamo ai video, senza rivangare troppo il passato.

Dunque, problemi tecnici e soggettivi, ci sto lavorando per risolverli.

C’è infine un ultimo aspetto: il format, come dicono quelli del settore.

Un sunto del test o dell’articolo tecnico, un vero e proprio video test completo oppure non legare sempre e per forza i video agli articoli?

L’ultima ipotesi è quella che mi intriga di più.

Continuare si a creare video a corredo di test e articoli della sezione officina (non ancora presenti, arriveranno) da inserire nel pubblicato; ma creare anche video singoli, per conto loro, su quegli argomenti dove un articolo sarebbe troppo lungo o la parola scritta non adatta a chiarire l’argomento senza che il lettore perda il filo del discorso.

Un esempio: montare un copertoncino è operazione dove in tanti incontrano difficoltà. C’è nella sezione officina un articolo e anche un breve video (di quelli con la musichetta improbabile) e ci sono articoli e video che mostrano alcuni attrezzi specifici per aiutarci nell’operazione.

Ora, senza star lì a scrivere un nuovo articolo che dovrebbe comprenderli tutti (quindi lunghissimo) e sarebbe alla fine solo una ripetizione di quanto già scritto, sarebbe più intelligente (che detto riferito a me è sempre millantatorio) creare un unico video, dove mostro come montare un copertoncino a mano e con alcuni attrezzi particolari.

Altro esempio: misurare la giusta lunghezza e poi installare la catena. Ci sono molti articoli sull’argomento, ma un video chiarirebbe meglio come maneggiare uno smagliacatena. 

Senza pubblicare un altro o altri articoli qui sul blog.

L’unico inconveniente è che gli iscritti alla newsletter del blog e tutti i lettori affezionati non avrebbero notizia della pubblicazione.

Ho creato allora nel menù in alto una voce “Video”, dove li inserirò; non tutti, solo quelli che, contenuti o no in articolo, fanno parte del nuovo corso del blog, diciamo così.

L’alternativa sarebbe iscriversi al canale You Tube del blog.

Che, ve lo dico con sincerità, sarebbe anche un gran favore che mi fate. Avere molti iscritti significa avere un peso contrattuale maggiore, che è sempre importante perché se non ho chi mi supporta e crede nel blog è più difficile creare contenuti.

Quindi, se volete iscrivervi, vi lascio il link

Canale You Tube Elessarbicycle

Buone pedalate 

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