Trek Procaliber 9.6, presentazione
Oggi conosceremo la Trek Procaliber 9.6, una XC con telaio in carbonio, interessanti soluzioni tecniche e un allestimento globale di tutto rispetto.
Soprattutto a fronte di un prezzo al pubblico decisamente vantaggioso visto ciò che offre.
E che spiega in parte anche il ritardo con cui arrivo a presentarvi questa bici; da ferma, per il test su strada c’è da aspettare qualche settimana.
Ho avuto la bici nei primi giorni di settembre, perché l’emergenza sanitaria ha rallentato tutti gli approvvigionamenti delle aziende (avete notato che di questi tempi molti componenti sono “non disponibili” in quasi tutti gli store online?) e perché queste Procaliber sono andate via come il pane. Letteralmente.
A bici arrivata ho iniziato a lavorarci da subito; per poi fermarmi, test precedenti che dovevano andare in chiusura richiedevano impegno. E alternare bici da corsa e Mtb ogni giorno mi ha mandato subito in confusione.
Così ho preferito fermare la Procaliber, definire le altre recensioni e avere campo libero (e mente sgombra) per dedicarmi solo a lei.
Perché, confesso, per me non è stato facile.
Non sono un novizio della Mtb ma non ho nemmeno la stessa esperienza accumulata su bici da corsa e gravel.
Il mio rapporto con le ruote grasse è sempre stato contraddittorio.
Non amo la postura delle Mtb e la loro poca prestanza durante i trasferimenti; ne apprezzo la capacità di portarti ovunque e la sfida continua a ogni ostacolo.
Qualche anno fa acquistai una Mtb per me, di rientro da un Tribunale in provincia mi fermai in un noto negozio della zona, per un saluto. C’era questa bici in offerta, taglia mia, ulteriore sconto “in nome dei vecchi tempi” e dal cavalletto passò rapidamente nel mio bagagliaio.
Rientrato a casa, dismessa la toga e travestito da ciclista partii per la prima uscita. Soprattutto per fare l’assetto e verificare tutto funzionasse.
A poche centinaia di metri da casa la sosta caffè e una necessità personale, bici poggiata all’ingresso del bar.
“Me la guardi un attimo”, fiducioso chiesi al barista.
All’uscita la bici non c’era più.
Da buon partenopeo sono superstizioso e interpretai come segno di un rapporto inconciliabile le poche ore che passammo insieme.
Una sciocchezza, ma o così oppure ti scoppia il fegato per la rabbia.
Per anni mi sono limitato a brevi prese di contatto, giusto per tenermi aggiornato. Ma non ho mai fatto della Mtb il mio ciclismo.
Però questo blog è cresciuto, moltissimo.
Già dallo scorso anno avevo deciso che il fuoristrada più tecnico è settore troppo importante per trascurarlo del tutto.
A rallentare i miei propositi ci si è messa di traverso la malasorte, con tutto quello che è successo in questi mesi.
Ma stavolta ho impugnato i miei amuleti e andato oltre, senza rinunciare.
Perché noi oggi leggiamo la presentazione statica, dopo la pubblicazione di un paio di brevi schede sulle tecnologie presenti su questa Trek Procaliber 9.6, fra poche settimane arriverà la prova su strada ma non finirà qui.
In accordo con Trek abbiamo deciso un “prestito di lunga durata”, che proseguirà oltre le prove della bici così com’è.
Resterà con me sino alle porte della prossima estate, per consentirmi altre recensioni. Componenti, abbigliamento, accessori, qualunque cosa mi verrà in mente di provare legato alla Mtb.
Anche per questo la scelta del modello non è stata facile; oltre il suo test doversene sobbarcare altri significa, per le mie necessità, che non basta la bici sia performante. Deve essere “neutra”.
Ma di questo ne parlerò la prossima volta, con la prova su strada.
Ci aspetta una lunga e articolata presentazione, perché ho selezionato questo modello ritenendolo perfetto per chi voglia entrare nell’universo gravity potendo contare su un mezzo capace di comportarsi egregiamente sui campi di gara come nelle uscite domenicali. Un ciclista a tutto campo ma che potrebbe confondersi tra i tanti standard e le troppe sigle del mondo Mtb.
Per ora ho già impegnato troppo del vostro tempo, quindi voltiamo pagina e scopriamo come è fatta la Trek Procaliber 9.6.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Aspetto la prova su strada.
Come sai amo le ruote grasse e il manubrio dritto, accolgo con gioia questa apertura al mondo MTB, con gioia perché la qualità dei test e delle presentazioni dei componenti ritengo siano i migliori del web. Non è una “lisciata” o un complimento, stando a letto bloccato sto leggendo in giro vari articoli (in questo periodo sulle E-Bike) ma sono articoli che non hanno la stessa qualità e consistenza di questo blog.
Ciao Lorenzo, ti ringrazio per le tue gentili parole. Leggi questo blog da tanto tempo e sapere di avere in questi anni conservato la stima di tanti e conquistata quelli di altri è importante per chi sta da questa parte del monitor.
Però devo deluderti. Proprio stamattina ho comunicato a mamma Trek che ho fermato la bici. Che in realtà è ferma già da un paio di settimane. Oltre le restrizioni alla circolazione (abito in centro città, per fare off road devi uscire dal mio comune) c’è il mio timore di farmi male.
Una banale scivolata, quella che magari chiederebbe non più di una radiografia e una fasciatura, in questo momento sarebbe ulteriore stress per strutture sanitarie al collasso che francamente non meritano pure questo.
Tutti i test sono fermi, oltre la bici c’è un casco già qui e gomme gravel che arriveranno comunque, ma non so quando saranno online le recensioni.
Altro materiale che era in calendario l’ho disdetto prima della spedizione.
Però queste settimane non passeranno inoperose, sto revisionando vecchi articoli e aggiornando dove necessario. Con qualche amarcord, come avranno notato gli iscritti che si vedono recapitare mail di pubblicazione di articoli di anni fa.
Piano piano sistemerò tutto, e alla fine credo ne verrà fuori un blog assai più fruibile.
Fabio