Trek Procaliber 9.6, presentazione

Trasmissione e freni

Tempo di lettura: 6 minuti

Trasmissione e freni

Marchiati Shimano sia il comparto trasmissione che quello freni.

Come sovente accade su bici in questa fascia di prezzo, il montaggio non è della stessa “famiglia”.

Potendo contare sulla compatibilità dei componenti tipica della casa giapponese, la Trek Procaliber 9.6 propone componenti di linee diverse ma tutti sempre di ottima qualità.

Guardiamo prima la trasmissione.

Monocorona 12 velocità, dentatura anteriore 30T, cassetta pignoni 10-51. Che continua a sconcertare un vecchio stradista come me, ritrovarmi un pignone più grande della corona che sono solito usare su strada mi lascia sempre stupito.

La guarnitura montata qui è la MT611, che per gli amanti della genealogia è assimilabile alla famiglia Deore 6000, seppure non ne rechi il logo essendo una “non- series”.

Quindi abbiamo tutte le tecnologie proprie di questa serie: dalla costruzione in due pezzi al sistema Hollowtech II e senza tralasciare il Dynamic Chain Engagement+; ossia il profilo dei denti ottimizzato per una maggiore ritenzione della catena. Molto graziosa la piccola piastrina posta sotto il fodero basso (e si intravede l’ulteriore protezione in gomma sotto il fodero); lo so, avrei dovuta mostrarla nel paragrafo precedente, d’accordo. Comunque, per un amante delle protezioni al telaio è una chicca.

E’ guarnitura Boost, perché Boost sono i mozzi e quindi serve componente con adeguata linea catena.

Ruota su un movimento centrale Press-fit: Shimano MT500.

Lunghezza pedivelle da 175 su qualunque taglia tranne la S (che monta le 170).

Il pacco pignoni è uno Shimano SLX M7100, 12 velocità.

Con scala 10-51, questa la sequenza: 10-12-14-16-18-21-24-28-33-39-45-51T

Per essere installato necessita di mozzo con corpetto Micro Spline. Tecnologia proprietaria Shimano, sulla quale mi riprometto da tempo di scrivere un articolo.

A spostare la catena sempre Shimano (Deore M6100) provvede un cambio prelevato dalla famiglia Deore XT: il modello M8100.

Comprende molte delle tecnologie della casa giapponese, compresa la Shadow RD+, ossia il conosciuto sistema per la stabilizzazione.

Ma il cambio senza comando nulla può; al manubrio troviamo così la doppia leva Shimano SLX M7100.

Sfrutta la tecnologia Rapidfire Plus, per una cambiata sempre veloce; prevede la cambiata multipla, fino a tre rapporti.

Inoltre si avvale anche della tecnologia 2-Way- relaease, ossia la possibilità di cambiare spingendo col pollice o tirando con l’indice la levetta lunga, quella che governa la discesa di rapporto.

Sistema quest’ultimo, lo ammetto, che mi ha spesso mandato in confusione…

L’impianto frenante si avvale di pinze Shimano, standard di montaggio Post Mount.

Sono le MT410, a doppio pistoncino contrapposto, dotate del montaggio/manutenzione semplificato One way blending.

Stringono due rotori Shimano RT56, attacco a sei bulloni. Davanti il diametro è 180mm, dietro 160mm.

Le leve chiamate a comandare le pinze sono le Shimano MT4100.

Possono contare sul sistema I-SPEC EV per una precisa ergonomia, capace di trovare sempre la posizione ideale per stile di guida e corporatura.

Un insieme trasmissione/freni che si amalgama perfettamente, aiutando a tenere basso il prezzo di acquisto senza rinunciare alla qualità. E che vedremo durante il test su strada si è mostrato capace di sopportare ogni maltrattamento.

Ora passiamo a ruote e copertoni.

COMMENTS

  • <cite class="fn">alfaluna</cite>

    Aspetto la prova su strada.
    Come sai amo le ruote grasse e il manubrio dritto, accolgo con gioia questa apertura al mondo MTB, con gioia perché la qualità dei test e delle presentazioni dei componenti ritengo siano i migliori del web. Non è una “lisciata” o un complimento, stando a letto bloccato sto leggendo in giro vari articoli (in questo periodo sulle E-Bike) ma sono articoli che non hanno la stessa qualità e consistenza di questo blog.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, ti ringrazio per le tue gentili parole. Leggi questo blog da tanto tempo e sapere di avere in questi anni conservato la stima di tanti e conquistata quelli di altri è importante per chi sta da questa parte del monitor.
      Però devo deluderti. Proprio stamattina ho comunicato a mamma Trek che ho fermato la bici. Che in realtà è ferma già da un paio di settimane. Oltre le restrizioni alla circolazione (abito in centro città, per fare off road devi uscire dal mio comune) c’è il mio timore di farmi male.
      Una banale scivolata, quella che magari chiederebbe non più di una radiografia e una fasciatura, in questo momento sarebbe ulteriore stress per strutture sanitarie al collasso che francamente non meritano pure questo.
      Tutti i test sono fermi, oltre la bici c’è un casco già qui e gomme gravel che arriveranno comunque, ma non so quando saranno online le recensioni.
      Altro materiale che era in calendario l’ho disdetto prima della spedizione.
      Però queste settimane non passeranno inoperose, sto revisionando vecchi articoli e aggiornando dove necessario. Con qualche amarcord, come avranno notato gli iscritti che si vedono recapitare mail di pubblicazione di articoli di anni fa.
      Piano piano sistemerò tutto, e alla fine credo ne verrà fuori un blog assai più fruibile.

      Fabio

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