[Test] Riverside 500 E

Tempo di lettura: 8 minuti

Altro test dedicato a una e-bike, è il turno della Riverside 500 E proposta da Decathlon.

Una bici da trekking, economica nell’acquisto, motore al mozzo posteriore, sulla carta ampia autonomia, una forcella ammortizzata, freni a disco idraulici e trasmissione 8 velocità.

Insomma, essenziale, pochi fronzoli, robusta.

Una bici naturalmente rivolta a ciclisti con poche fisime, che cercano qualcosa di semplice ed efficace con il plus dell’assistenza per essere tratti d’impaccio nelle situazioni difficili.

Dopo aver provato la Trek FX 2+, che beninteso costa più del doppio, volevo qualcosa di “popolare”.

Certo, sapevo in partenza che non avrei trovato le stesse ottime qualità dinamiche della Trek, sia come bici che come assistenza, ma è normale.

La differenza di prezzo è tale che ogni parallelo è improponibile.

Però alcune caratteristiche in comune, prima fra tutte il motore al mozzo posteriore, mi hanno indotto a selezionare questa Riverside 500 E per un test.

Sia per me, per capire le differenze, per accumulare esperienza in un settore in rapida evoluzione ma nel quale non mi muovo ancora con la necessaria conoscenza.

Sia per offrire a chi legge una alternativa a costo contenuto di una bici da diporto, che rinuncia è vero ad alcune raffinatezze ma sembra avere quello che serve per accontentare una vasta fascia di utenza.

Tutto questo sulla carta ovviamente.

Perché sono le considerazioni che ho svolto prima di pedalare, mentre cercavo appunto un modello da sottoporre a test che rispondesse in via teorica a quanto cercavo.

Tutte le risultanze invece arrivano a test chiuso e stavolta, beh, diciamo che c’è una certa discrepanza tra quanto promesso e quanto mantenuto.

Però non voglio anticipare, meglio seguire il solito schema e iniziare a conoscere come è fatta la Riverside 500 E.

Voltiamo pagina.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    E niente, già a leggerle certe cose fanno male. Immagino il divertimento per il test…
    Non ho molta esperienza con pedelec o ebike economiche, ma da quel poco che mi è capitato davanti, biciclette con sistemi non “di marca” (ad es Bosch e Shimano, ma non solo) tendono facilmente a dare problemi, sono montate male alla consegna e hanno in generale un allestimento che punta innanzitutto al prezzo (per non parlare dei ricambi introvabili se qualcosa si danneggia. Alla faccia della sostenibilità nel ciclismo). Non che un buon motore sia garanzia di una buona bici, però almeno è un buon inizio… e che però significa un investimento sostanziale.
    Se non altro in questo caso i freni sono almeno decenti XD

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Uh nun me ne parlá…durante l’uscita per le foto, il fotografo era con una bianchi zurigo, non mi credeva. Abbiamo fatto cambio bici, si è piantato lì e ha capito.
      Comunque si, hai ragione, una bici con una buona unità è tutta una altra cosa, proprio tutta la bici. Sto chiudendo test della brinke overland, shimano ep6, nexus di2, tutta una cosa diversa.

      Fabio

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