[Test] Luci Bontrager Ion Comp R/Flare R City

Come è fatto

Tempo di lettura: 9 minuti

Come è fatto

Confezione sobria, quasi sottotono per questo set che è comunque prestigioso pur collocandosi nella parte inferiore del listino Bontrager.

Il riferimento a penna al blog non è opera mia, solo uno stratagemma dell’azienda per classificarlo come destinato al test qui.

A lato abbiamo il lancio delle caratteristiche salienti, una per tutte l’essere le Ion Comp R/Flare R City luci diurne.

Sul retro troviamo l’interessante schema che riassume la visibilità in base a distanza e potenza erogata. Potenza che nel caso della luce anteriore è selezionabile, mentre la piccola luce posteriore sfrutta un sensore. Approfondiamo fra poco.

Oltre le due luci (che ricordo sono in vendita anche separatamente), abbiamo un cavetto di ricarica Usb/micro usb e il piccolo manuale di istruzioni.

Vi anticipo subito che qui è il primo degli unici due aspetti migliorabili che ho ravvisato in queste luci. Avrei aggiunto un secondo cavetto in dotazione per poter ricaricare in contemporanea (ma a casa chiunque di noi dovrebbe averne), e soprattutto avrei preferito trovare lo standard Usb Type-C per la presa di ricarica. In realtà io auspico che per qualunque dispositivo elettronico entri finalmente in vigore un unico standard, liberandoci dalla pletora di cavetti vari e riducendo spreco ed inquinamento.

Andiamo avanti entrando in dettaglio.

La luce anteriore Ion Comp R è luce diurna che serve a farsi vedere anche col sole ma è pure ottima e potente luce per illuminare il percorso. Con una notevole durata della batteria.

Questo spiega la sua forma, da torcia diciamo così: deve alloggiare la capace batteria.

Le dimensioni globali restano comunque contenute: la lunghezza massima è un soffio sotto i 10 cm, la larghezza maggiore non arriva a 2,5 cm. Il peso è determinato dalla batteria interna e si stabilizza a 140 grammi compresa la fascetta elastica.

La parabola con il suo piccolo led interno trae in inganno per le ridotte dimensioni: vi assicuro che una volta in funzione crea un fascio luminoso ampio, potente e ben visibile anche a distanza elevata. 

Sulla sommità abbiamo il pulsante di accensione, che richiede un doppio click per evitare accensioni involontarie. Utile soprattutto se decidiamo di montarla sul casco, con attacco specifico previsto in optional.

Lo stesso pulsante governa anche le cinque differenti modalità d’uso: tre distinti livelli di luminosità (luce fissa a 700, 500 e 300 lumen) e due lampeggi (diurno 300 lumen – con picchi più elevati -, notturno 200 lumen).

Sotto troviamo lo sportellino per accedere alla presa di ricarica micro-Usb.

Questa luce anteriore Bontrager Ion Comp R si aggancia al manubrio tramite fascetta elastica di serie.

E qui il secondo aspetto che avrei migliorato: non è possibile ruotare di 90 gradi l’attacco affogato nella fascetta in silicone, inibendo così il montaggio sul corpo dello stem. 

Bontrager prevede, in optional, oltre l’attacco per il casco citato prima, anche i differenti attacchi compatibili con il sistema Blendr. Che, detto tra noi, è pure più carino. Però non una opzione universale e comunque richiede un ulteriore acquisto.

In ogni caso con la fascetta si copre un ampio range, visto che parte da 22 mm di diametro per spingersi sino a 35 mm.

La luce posteriore Flare R City fa quasi tenerezza per quanto è piccina.

Un cubetto da 2,5 cm di lato, da applicare al tubo reggisella grazie alla fascetta in silicone di serie.

Fascetta lavorata nella sede di contatto con un angolo di 16 gradi, così da compensare l’inclinazione del tubo reggisella.

La parabola e il “vetro” sono molto chiari; in prossimità del singolo led possiamo vedere il sensore automatico di luminosità.

Sulla sommità troviamo il pulsante di accensione, qui serve una sola pressione.

E sempre con singola pressione possiamo scegliere tra luce fissa e lampeggiante (un lampeggio “random” che approfondiremo più avanti) mentre la potenza è decisa dal sensore.

Questi i livelli di luminosità: luce diurna fissa a 20 lumen, luce notturna fissa a 2 lumen, luce lampeggiante diurna e notturna a 35 lumen.

Sul lato opposto al pulsante di accensione abbiamo lo sportellino in gomma che protegge la presa di ricarica micro-Usb.

La lucetta, come per l’anteriore, può essere rapidamente sfilata via dalla fascia elastica; ed è bene non dimenticare di farlo lasciando la bici al palo…

Durante la fase di ricarica sia la luce anteriore che la posteriore ci informano di essere collegate grazie al lampeggio di due led. Verde per la Ion Comp R e rosso per la Flare R City. 

A carica avvenuta si spengono per avvisarci di scollegarle.

Il tempo di ricarica per l’anteriore non è fulmineo, ma è anche vero che la batteria offre una ampia autonomia e questo giustifica le ore necessarie.

A luce anteriore completamente scarica ho impiegato circa 7 ore per la ricarica, collegando la luce alla rete elettrica tramite un trasformatore (non quindi alla presa Usb del computer); la volta successiva 6 ore, con un cavetto migliore di quello usato precedentemente.

Le altre ricariche non sono mai state eseguite a luce del tutto scarica (anche perché portare la batteria a zero ne peggiora le prestazioni, mi hanno detto) e dopo uscite diurne di circa quattro ore con luce lampeggiante alla massima potenza, in meno di due ore la luce era carica.

La luce posteriore, meno potente, ha richiesto appena un’ora e mezza per essere ricaricata completamente partendo dal 5% di autonomia residua. Te ne accorgi perché entra in funzione questa funzione di risparmio energetico che riduce la luminosità, permettendoti comunque una discreta autonomia (a lampeggio attivato ha impiegato più di un’ora a spegnersi) per rientrare a casa in sicurezza.

Il grado di impermeabilizzazione è dichiarato dalla casa IPX4 per l’anteriore e IP46 per la posteriore.

Fissare le luci Ion Comp R/Flare R City alla bici è un attimo, la fascetta anteriore copre ampio ventaglio; Tanto che non ho avuto difficoltà a fissarla in un caso addirittura sopra il nastro manubrio, visto che a causa delle leve supplementari Shimano GRX non avevo spazio libero sulla piega.

Stesso discorso per la lucetta posteriore, che una volta installata permette di apprezzare meglio il lavoro dell’angolo creato sulla base per averla sempre nella corretta posizione.

Bene, direi che abbiamo fatto luce su come sono fatte ahahahahahahaha

Ehm, torno serio e prima di dedicarci alla prova su strada un breve intermezzo per ricordare cosa impone il Codice della strada, da poco modificato proprio sulla questione luci in bici.

COMMENTS

  • <cite class="fn">morescopiero</cite>

    La scelta di alcuni marchi di utilizzare altro nome per i loro brand di prodotti diversi dal ciclo nasce dalla volontà di poterli montare anche su altre biciclette senza creare contraddizioni esplicite fra i marchi esposti. Altro esempio famoso è Cannondale ma anche Giant.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Piero, a questo ci arrivo persino io che proprio sveglio non sono…
      Però ci sono anche i casi inversi, per esempio Specialized che utilizza il proprio marchio per tutto. E a quanto hanno appurato i vari manager del marketing di aziende concorrenti, sembra una scelta vincente sul piano commerciale e in futuro si adegueranno.

      Fabio

  • <cite class="fn">marco soardi</cite>

    Forse mi sono perso il dettaglio,viene indicato il livello IP?
    Grazie mille come sempre per le recensioni.
    Marco

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Marco, era sfuggito pure a me e l’ho inserito il giorno dopo. Forse ti ha caricato la cache e non visualizzavi la modifica.
      Comunque è IPX4 / IP46 per anteriore e posteriore.

      Fabio

  • <cite class="fn">Guido</cite>

    Ciao Fabio,
    ho una domanda non strettamente inerente a questo test ma che non so dove porre altrimenti. Vorrei acquistare luci per la mia Triban RC 520 (avevo scritto per un consiglio anche sotto quel test) e mi piacerebbe trovarne un tipo che faciliti la riparazione. Per capirsi, non quei monoblocchi dove appena si guasta l’interruttore bisogna per forza buttare tutto. Hai suggerimenti, anche solo per iniziare la ricerca?
    Grazie e sempre complimenti per il tuo blog.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Guido, purtroppo non sono in grado di aiutarti. Non per cattiveria, ma esistono migliaia di luci, di tutti i prezzi e dalle prestazioni più varie. Per illuminare o solo per rendersi appena visibili. E solo quelle più costose sono “riparabili” ma nessuna con il fai da te, vanno inviate in assistenza. Quindi senza avere una idea delle necessità di illuminazione, budget, esigenze, anche solo indicare un modello in questo mare magnum del mercato mi è impossibile. Sorry.

      Fabio

      • <cite class="fn">Guido</cite>

        Grazie Fabio, le andrò a montare sulla bici che uso nel tempo libero, soprattutto in ciclabile e secondarie e durante il giorno con qualche rientro al crepuscolo nelle mezze stagioni. Mi orienterò su qualche marchio noto e non il primo prezzo. Buone pedalate e buon blog!

Commenta anche tu!