[Test] Bontrager GR2

Come sono fatte

Tempo di lettura: 6 minuti

Come sono fatte

Al solito partiamo da una panoramica generale, per valutarne la forma. Che nel caso delle scarpe è sostanza.

Le scarpe Bontrager GR2 traggono la loro forma dal più ampio studio che casa Trek denomina InForm Biodynamics, dove sono presi in considerazione tutti i punti di appoggio del ciclista e per ognuno valuta la miglior soluzione, in una completa integrazione con la bici e l’equipaggiamento.

Lo si nota, all’esterno, dalla decisa curvatura della parte anteriore, per favorire la pedalata; ma in questo caso anche la presa su terreni cedevoli, bici al fianco o in spalla.

Lo si nota ancora dal taglio basso alla caviglia, per avere la migliore mobilità su tutta la circonferenza di pedalata.

L’occhio al comfort invece lo vediamo dalla foggia larga, sagomata per lasciare ampio spazio al piede.

L’eredità sportiva risalta nel taglio stretto del tallone, così da avere il piede ben fermo quando l’azione si fa più concitata.

E uno pensa, beh, sono solo scarpe…

Sia la punta che il tallone hanno scudo in gomma GnarGuard, così da proteggere sia dagli urti e detriti che eventuali abrasioni. 

 

La tomaia sintetica è ampiamente forata, garantendo buona ventilazione.

La chiusura prevede i lacci, un classico che a me continua a piacere quando lo trovo.

Al centro della patta, morbida e traforata, fa capolino l’elastico che funge da fermalacci, soluzione necessaria alla sicurezza. 

Capovolgendo la Bontrager GR2 appare la suola in nylon composito, Trek ha un nome specifico anche per lei: Bronze Series.

Lo standard è due fori SPD, la zona di aggancio è irruvidita ma priva di segni grafici che possano aiutare durante la regolazione.

Il “battistrada” vero e proprio è in gomma Tachyon (battezzano tutto in casa Trek…), molto pronunciato per avere grip scesi dalla bici ma senza sacrificare la facilità di aggancio. C’è spazio anche per pedali doppia funzione, e non sempre succede.

Di serie la coppia di puntali, removibili e sostituibili, ed è gradita presenza. Molte scarpe, anche dal costo più elevato, le offrono in optional quindi va bene così.

Decisamente corposo il tacco, con disegno per avere prese al terreno a piedi e limitare l’accumulo di fango, col profondo cabale centrale.

Al centro della suola abbiamo ancora la gomma Tachyon, con zone bugnate per offrire presa quando capita di impegnare la pianta del piede sul telaio, in quei passaggi dove si sgancia e si schiaccia la bici per avere migliore controllo. 

La soletta interna è removibile, antibatterica ovviamente e abbastanza morbida senza accusare cedevolezza.

La linguetta al tallone aiuta la calzata e, lo riferisce l’azienda, è così sviluppata in lunghezza in modo da divenire appiglio per appenderle ad asciugare. E vabbè.

Oltre il nero fin qui mostrato, esiste anche una versione Old style gold.

 

Misure disponibili dalla 36 alle 48, con anche le mezze misure.

Fin qui le scarpe ferme e in esterno.

Mi rendo conto però che malgrado la dovizia di particolari, questa descrizione non basta da sola a comprendere la tecnologia, le accortezze studiate per offrire la migliore pedalata e al tempo stesso comfort anche giù dalla bici.

Quindi voltiamo pagina e pedaliamo.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Mattia</cite>

    Ciao Fabio!
    Ho notato che sul blog manca la recensione di una scarpa stile fizik terra x2, ho notato che spesso, scarpe simili, vengono usate in ambienti come le gare gravel ultra distanze, oppure nei lunghi cicloviaggi. Mi piacerebbe capire quanto un tipo di scarpa simile sia indicata anche all’utente comune che non si cimenta in queste imprese.

    La scarpa bontrager nella recensione mi ricorda molto la Shimano XT nella sua prima versione, mi sto facendo ingannare dai lacci?

    Complimenti per il blog, un saluto.

    Mattia

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Mattia, in realtà mancano centinaia se non migliaia di test su questo blog.
      Ma dipende da come sono svolti i test, dove la durata minima delle prove è quattro settimane, a volte più. Poi c’è da aggiungere il tempo per le foto e infine la stesura.
      Solo combinando tra loro diversi test riesco a essere online quasi ogni settimana, per esempio conducendo insieme scarpe, casco, gomme e una sella, tutte cose che possono viaggiare insieme. Già se prendo due caschi o due set di gomme nello stesso periodo diventa un caos…
      Questa tipologia di scarpa cede qualcosa al gesto atletico (ma meno di quanto si creda) regalando gran comodità e poliedricità, per questo sono molto usate in viaggio e in tutte le situazioni in cui passi molte ore se non giornate in sella. Non è una corsa a tappe, avere i piedi che non fanno male a fine giornata conta assai più della pura trasmissione dell’energia.
      Per quanto riguarda la similitudine in realtà sono vicine alle shimano XC5 prima versione ma con un comfort globale superiore.

      Fabio

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