[Test] Bontrager GR2

Tempo di lettura: 6 minuti

Test dedicato al gravel, è il turno di un paio di scarpe specifiche proposte da Bontrager e sinteticamente siglate GR2. 

Eppure l’essere indicate per uso gravel dice tutto e niente, perché troppe le declinazioni di questo vecchio nuovo modo di vivere la bici.

Chi ama scorrazzare per sentieri, chi preferisce sparate pancia a terra sull’asfalto con qualche sporadica deviazione su una strada bianca, chi non si lascia intimorire dai track per la Mtb più specialistica, chi parte per le vacanze avventurose e non importa quale sarà la strada, lo scopo non è mai la meta.

Insomma, c’è di tutto, come è giusto che sia quando parliamo di bici, una passione. Dove le considerazioni dettate dalla fredda logica passano in secondo piano.

Però un test non è filosofia, nemmeno quella da bar del vostro scribacchino a pedali.

Serve inquadrare, analizzare, valutare.

Non amo i test dell’abbigliamento, si lavora tantissimo per ricavare un solo breve articolo. Almeno io ci lavoro tantissimo, perché sapete che sulle verifiche ho puntiglio che sconfina nella paranoia.

Con le scarpe (e i caschi, seppure questi non possiamo definirli abbigliamento) cerco invece di battere molto.

La nostra energia, il gesto atletico, e perdonate se con me suona pomposo, passa dalla gamba al piede, da questo al pedale e poi via via fino alla ruota motrice.

C’è un nesso indissolubile tra scarpa e pedale per cui l’una non andrebbe mai valutata senza l’altro.

A poco serve avere uno scarpino dalla rigidissima suola in composito se poi il pedale è di burro e si piega o viceversa.

Una iperbole, lo so, ma ci siamo capiti.

Però se voglio fare una recensione devo scindere i due elementi, isolarli.

L’unica via è usare pedali ampiamente conosciuti se devo testare scarpe, il contrario se devo lavorare a un pedale.

Che nei test di scarpini sportivi è facile, l’uso è molto specializzato, conta la prestazione in sella e tutto il resto no.

Ma col gravel, che già di suo è indefinibile seppure sia stato necessario dargli una etichetta, dove le situazioni tipo si espandono all’infinito, non solo mentre siamo in bici, c’è tantissimo da prendere in considerazione.

Anche quando non pedaliamo, perché a tutti capita di fermarsi e godersi il borgo faticosamente raggiunto.

Se questo rende la vita difficile al tester del momento, figurarsi ai progettisti, obbligati a riunire in un unico prodotto caratteristiche spesso in antitesi.

Come concili la necessaria rigidità della suola con l’esigenza di comfort durante tutta la giornata? Passeggiata inclusa?

E questo solo per semplificare.

La strada scelta da molti produttori è partire da scarpe da fuoristrada, operare alcune modifiche di discendenza sportiva, prestare attenzione al comfort globale, e se poi strizzano anche l’occhio alla moda ben venga la divagazione.

Ma la chiara discendenza dall’off road è sempre preponderante e ha senso.

Le volte in cui ho pedalato per sentieri con scarpini sportivi effettivamente non è stato il massimo.

Comunque, al solito mi sto prendendo più spazio del lecito per l’introduzione, quindi mi fermo così possiamo dedicarci alla conoscenza delle nostre Bontrager GR2.

Andiamo.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Mattia</cite>

    Ciao Fabio!
    Ho notato che sul blog manca la recensione di una scarpa stile fizik terra x2, ho notato che spesso, scarpe simili, vengono usate in ambienti come le gare gravel ultra distanze, oppure nei lunghi cicloviaggi. Mi piacerebbe capire quanto un tipo di scarpa simile sia indicata anche all’utente comune che non si cimenta in queste imprese.

    La scarpa bontrager nella recensione mi ricorda molto la Shimano XT nella sua prima versione, mi sto facendo ingannare dai lacci?

    Complimenti per il blog, un saluto.

    Mattia

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Mattia, in realtà mancano centinaia se non migliaia di test su questo blog.
      Ma dipende da come sono svolti i test, dove la durata minima delle prove è quattro settimane, a volte più. Poi c’è da aggiungere il tempo per le foto e infine la stesura.
      Solo combinando tra loro diversi test riesco a essere online quasi ogni settimana, per esempio conducendo insieme scarpe, casco, gomme e una sella, tutte cose che possono viaggiare insieme. Già se prendo due caschi o due set di gomme nello stesso periodo diventa un caos…
      Questa tipologia di scarpa cede qualcosa al gesto atletico (ma meno di quanto si creda) regalando gran comodità e poliedricità, per questo sono molto usate in viaggio e in tutte le situazioni in cui passi molte ore se non giornate in sella. Non è una corsa a tappe, avere i piedi che non fanno male a fine giornata conta assai più della pura trasmissione dell’energia.
      Per quanto riguarda la similitudine in realtà sono vicine alle shimano XC5 prima versione ma con un comfort globale superiore.

      Fabio

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