Due gesti da campione

Tempo di lettura: < 1 minuti

La tappa di oggi ci ha regalato due gesti da campione: la bellissima vittoria di Girmay, la resa di Van der Poel.

Che è non resa vigliacca, è il campione che sa riconoscere il momento in cui un altro campione è più forte.

E’ probabile che quel gesto, quel pollice a segnalare il “vai, la tappa è tua” lascerà passare in secondo piano proprio l’eroe di giornata.

Ma oggi gli eroi sono due e perdonatemi la retorica in questo momento storico molto difficile.

Solo un grande campione, e Van der Poel lo è, sa riconoscere il proprio valore, anche quando è inferiore all’avversario del momento.

Soprattutto dopo essersi sorbito qualche sciocchezza. Posso comprendere lo sconforto di aver accumulato ritardo per un problema meccanico, un professionista star lì a sostenere che un raggio cede perché il disco si è surriscaldato è imbarazzante per chiunque abbia una minima competenza tecnica.

Tesi, rilevo con rammarico, ripresa da alcune testate per fomentare la stupida diatriba tra chi è favorevole o contrario ai freni a disco.

Ho un rapporto controverso con il ciclismo professionistico, fatico ad emozionarmi come una volta.

Un poco perché i miei beniamini hanno lasciato, un tanto perché il troppo tatticismo, la preponderanza delle esigenze economiche su quelle dello sport mi hanno allontanato dal seguire le gare.

Poi vedi quella volata, quel gesto atletico di assoluta bellezza e insieme vedi un gesto sportivo altrettanto bello, quel pollice alzato, e ti riconcili con questo sport.

Oggi si è scritta una bellissima pagina del Giro, grazie a due campioni.

Mentre nel nostro mondo amatoriale continuiamo a vedere solo fanatici frustrati, troppi.

A scimmiottare i prof, a credersi persino superiori ma sarebbe meglio se imparassero cosa significa essere un vero sportivo.

Perché questo mio attacco?

Perché stamattina il vice tester di questo blog, ma chiamarlo vice è riduttivo, mi ha inviato una sua foto dove braccio e spalla sono escoriati e pieni di lividi.

Incidente? No, un ciclista che non riusciva a passarlo in salita lo ha spinto preso dalla stizza, facendolo cadere.

E credetemi, sono oltre 40 anni che pedalo, ne ho viste e vissute di scene raccapriccianti.

Dall’imbecille che mi ha steso qualche settimana fa all’idiota che mi ruppe di proposito gli occhiali mentre riposavo perché l’avevo staccato in salita.

E pensi che i ciclisti sono pessime persone.

Non lo sono, lo so; ma anche noi abbiamo gentaglia a pedalare.

Imparassero da Van der Poel, che oggi con un semplice pollice alzato ha dimostrato cosa significa essere un ciclista.

Buone pedalate

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Grazie.

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Scusami, sono stato criptico ! Avevo visto da poco l’arrivo della tappa e subito dopo ho letto il tuo commento che ha dato parole e forma a una serie di belle sensazioni e qualche emozione: di questo ringraziavo! 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, anche se può sembrare presuntuoso, avevo compreso l’intento.
      Però presuntuoso si ma non esageriamo 😀
      Grazie a te per aver dedicato il tuo tempo alla lettura.

      Fabio

Commenta anche tu!