[Officina] Quale cavalletto per la manutenzione scegliere?

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Che soluzione preferire nella scelta del cavalletto per la manutenzione? A morsa o con fissaggio?

Perché ambedue hanno i loro pregi ma anche caratteristiche tali che influenzano il modo di lavorare sulla bici, e bisogna tenerne conto.

Dico pregi ma non dico difetti, perché anzitutto se il cavalletto è di buona qualità (come sempre deve essere quando acquistiamo gli attrezzi) tutto sarà all’altezza; ma soprattutto quello che per qualcuno è un limite per un altro no.

Tutto dipende dalle proprie esigenze, dall’intensità con cui si lavora alla bici, dal tipo di operazioni per cui lo usiamo, anche dal budget che intendiamo investire.

Insomma, il fatto che queste due tipologie di cavalletto abbiano caratteristiche diverse non fa svettare l’uno sull’altro: piuttosto li differenzia.

E’ vero che un cavalletto a fissaggio permette la migliore stabilità; però serve sempre rimuovere almeno una ruota.

Chi cerca solo un valido supporto per lubricare la trasmissione, dargli quella regolata periodica, una veloce centratura dei freni potrebbe ritenere inutile la superiore stabilità, preferendo la praticità di un cavalletto a morsa: agganci, regoli la pinza freno e via.

Ciò non toglie che esistono differenze oggettive, ci sono operazioni dove un cavalletto a morsa è insufficiente. Mi riferisco a cavalletti a morsa di ottima fattura ma non professionali, dal costo quasi analogo ai banchi da lavoro.

Supporti a banco che volutamente tengo fuori da questo articolo per due motivi: ingombri e costo.

Non mi rivolgo con questo blog a chi fa della cura delle bici il proprio lavoro, qui siamo semplici appassionati che si dilettano nella manutenzione e che amano far le cose per bene.

Un supporto a banco è ingombrante, richiede spazio per collocarlo e spazio libero per girarci intorno, non lo riponi in un angolo come un cavalletto pieghevole (si, esistono anche pieghevoli ma finiscono con l’avere troppi limiti pratici).

Ha un costo che è giustificato dalla qualità, dalla sua robustezza, dalla durata nel tempo anche se sottoposto a lavori gravosi: ma molto impegnativo per chi cerca solo qualcosa per la manutenzione ordinaria, lo usa cinque volte l’anno e non deve svolgere lavori importanti.

Senza tralasciare l’impossibilità di usarlo per lavare la bici, l’operazione di ordinaria manutenzione più importante di tutte e troppo spesso trascurata.

La pulizia non è solo estetica: una trasmissione pulita e lubrificata lavora meglio, piste frenanti sgrassate funzionano perfettamente, lo stesso vale per i dischi. E durante la pulizia possiamo accorgerci per tempo di ogni minima magagna, cose che normalmente non vedremmo.

Per questo lascio che a “sfidarsi” siano solo il cavalletto a morsa e quello ad aggancio.

Scegliendo per il confronto due modelli pieghevoli e tutti e due proposti da Elite. Sia perché ci sono le relative recensioni già pubblicate e sia perché nella loro tipologia sono ambedue al top.

Inoltre il loro essere pieghevoli significa facilità di essere riposti o trasportati, e questo ben si integra con le esigenze di noi meccanici amatoriali. Non abbiamo un locale officina oppure vogliamo portarlo con noi in vacanza.

Il fatto che io abbia un locale officina e che nel mio piccolo rifugio estivo abbia fisso un cavalletto significa nulla. Cosa faccio io conta poco, e poi a causa del blog ho esigenze diverse, quindi non prendetemi a esempio.

Però è da tanto che lavoro sulle bici, il mio primo telaio l’ho assemblato praticamente bambino e in questi quarant’anni ho lavorato con le soluzioni più disparate, compreso quelle artigianali ché ai miei tempi erano la norma. Ho sempre provato a convincere uno dei miei maestri a lasciarmi il suo supporto, costruito almeno una cinquantina di anni fa da un fabbro ingegnoso. Lui è in pensione da tempo, a me piacerebbe averlo qui per il mio romanticismo. Però siccome è lo stesso motivo per cui lui lo conserva, mi prende in giro raccontandomi che lo ha messo nel testamento, e questo gli assicura lunga vita. Si, l’apparente controsenso deriva dal nostro essere scaramantici, per cui più ti augurano vita breve, più a lungo campi. Mai sostenuto di essere intelligente.

Come sto facendo da alcuni mesi, anche stavolta ho scelto lo strumento video. Un linguaggio a me poco congeniale, preferisco scrivere.

Però testo e foto non permettono di “vedere” immediatamente le differenze e volevo chiudere con questa terza puntata la serie dedicata al cavalletto per la manutenzione.

Vi lascio al video, a fondo pagina i link alle recensioni dei cavalletti usati

Infine solito avviso che non tutti i video sono “lanciati” anche qui sul blog, quindi la cosa migliore, se volete essere aggiornati sulle loro pubblicazioni, è iscriversi al canale You Tube del blog.

 

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