ELITE Workstand Team
Ci sono alcuni attrezzi che non dovrebbero mai mancare nella casa di un ciclista: uno di questi è un buon cavalletto da lavoro.
Non è necessario essere fanatici della meccanica o di quelli che la sera prima di ogni uscita smontano e rimontano la bici. Perché la bicicletta è un oggetto tutto sommato semplice e con poche cure periodiche sarà in grado di farci compagnia per molti anni.
Poter “appendere” la bici in un attimo, saldamente, rende facile ogni intervento. Sono diverse le operazioni di ordinaria manutenzione a cui tanti ciclisti rinunciano solo perché non riescono a lavorare agevolmente su quel componente o settore della bici.
Oliare una catena potendola lasciare libera di girare è più comodo; oliare potendo anche cambiare pignoni e corone rende l’operazione più rapida e fruttuosa. Una registrata al cambio che saltella o a quel freno che non è perfettamente centrato non sono operazioni che riesci a fare bene e velocemente senza cavalletto. Anche la pulizia diventa un gioco semplice e divertente quando non sei costretto a inventarti l’impossibile per far stare su la bici priva di cavalletto; quello di stazionamento intendo, in quest’ultimo caso.
Problema numero uno: un cavalletto ingombra, dove lo metto se non ho un box o cantina da sfruttare?
Problema numero due: un cavalletto costa, vale la spesa?
Problema numero tre: ce ne sono tanti tipi, ne prendo uno a morsa o con attacchi per i forcellini?
La risposta al problema numero tre influenza le altre due; quelli a morsa sono pratici, ci attacchi la bici in un attimo, qualunque bici. E ti diventa persino comodo per riporla quando non la usi.
Quelli con attacco ai forcellini hanno superiore stabilità e permettono di agire in modo deciso lì dove a volte è necessario esercitare una certa forza, per esempio movimenti centrali incollati dal tempo.
Noi in questo articolo vedremo un cavalletto a morsa, che risolve i primi due problemi. Occupa poco spazio quando non in uso perché è pieghevole e costa il giusto perché è di ottima fattura. Il terzo problema lo cancelliamo, la scelta è fatta 😀
Me lo ha fornito l’italiana Elite, famosa per i suoi rulli e gli iconici portaborraccia. Però in catalogo non si ferma a questi: abbiamo i portabici da tetto, accessori per triathlon, oli e creme, borracce, insomma una bella varietà.
Perché ho scelto questo modello Workstand Team? Per un paio di motivi. Il primo è ovviamente la mia volontà di proporvi un buon cavalletto da lavoro; il secondo è che sto lavorando al progetto di costruzione di una bici da corsa montata con dischi idraulici e tutte le fasi di montaggio saranno documentate: mi è sembrata una buona occasione per unire le due cose.
Quando alcune settimane fa contattai l’ufficio marketing di Elite per chiedere la disponibilità di un cavalletto da lavoro indicai proprio questo modello, specificando cosa ne avrei fatto (è buona educazione indicare per sommi capi come sarà svolto un test), ricevendo a stretto giro l’ok dall’azienda.
Che andò oltre le mie richiesta, proponendomi l’invio del Workstand Race Pro, in pratica quello usato da moltissimi team del Gran Tour.
Non nascondo che mi avrebbe fatto piacere; non nascondo nemmeno che ritengo questa versione Team senza Pro, e cioè a morsa, più adatta al lettore abituale di questo blog.
Per farla breve, Elite avrebbe fatto assai contento me inviandomi il Race Pro; io non avrei fatto contenti voi proponendovi la recensione di un cavalletto più adatto a chi lavora spesso sulla bici; e di conseguenza non avrei nemmeno potuto garantire una buona visibilità alla azienda, perché è naturale che se chiedo qualcosa devo anche poter offrire un pubblico interessato.
Voi pensate che seleziono il materiale per i test pensando a quello che piace a me? Anche, ma le vostre necessità vengono prima e per questo ho ringraziato Elite, declinato l’offerta del Race Pro e chiesto il Team che adesso andremo a conoscere. Cosa non faccio per voi, eh?
Voltiamo pagina.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Bellissimo cavalletto e bella recensione, Elite dimostra ancora una volta di saper proporre accessori di notevole qualità al giusto prezzo (basti pensare ai portaborraccia che citi)
Grazie per il tuo tempo
Ciao Samuele, non ho nascosto facendone anche cenno nella recensione che non mi sarebbe dispiaciuto recensire il Race pro, che con grande gentilezza mi era stato proposto proprio da Elite. Ho però preferito la versione a morsa perché, lo rilevo dalla mail che mi arrivano, è tipologia di cavalletto preferita da chi segue questo blog.
Quelli pieghevoli ancor di più perché offrono l’indubbio vantaggio di poter essere riposti, senza trovarsi questo totem per casa. Di contro non sempre sono stabili, questo Elite si ed è credo il suo più grande pregio.
Fabio
Ciao,
come ti sei trovato rispetto al cavalletto RMS che si vede nel tuo articolo della sezione Officina https://www.elessarbicycle.it/lofficina-in-casa-capitolo-tre/ ?
Te lo chiedo perché ero indeciso proprio tra questi due. L’RMS non l’ho mai visto di persona, l’Elite sì e mi è sembrato molto robusto ma, a vuoto, mi ha dato poca sicurezza verso i ribaltamenti “laterali”; poi non mi ha convinto la parte che serve a mettere la morsa dritta (il comando a slitta): il sistema di fissaggio del tubo orizzontale dell’RMS, nella sua semplicità e “fissità”, mi dà più sicurezza. Ah, ultima cosa, nell’RMS i pedali toccano il tubo verticale?
Grazie in anticipo!
Ciao Antonello, il cavalletto non è RMS ma poco importa, alla fine sono quasi sempre lo stesso modello.
Tra i due non c’è storia, Elite è superiore in tutto. Qualità, robustezza, praticità.
Dalla sua il “vecchio” cavalletto (se vedi la data di quel post che hai linkato, ne è passato di tempo) ha due vantaggi, uno oggettivo e l’altro soggettivo: il costo basso quello oggettivo, il fatto che nel tempo l’ho modificato per installarci sopra alcuni bracci a cui applico delle luci e che sfrutto per le foto da pubblicare quello soggettivo. Che ovviamente è qualcosa che riguarda solo me. Ma, come dico spesso, non sono da prendere a parametro, ho esigenze diverse dettate dal blog rispetto a un normale ciclista.
Sul vecchio cavalletto pedali corsa e spd non urtano; pedali urban alcuni, pedali freeride quasi sempre e infatti in quest’ultimo caso li smontavo.
Al passato, perché da quando l’Elite è qui (ancora non l’ho restituito all’azienda) se devo lavorare su una bici, qualunque tipo di bici, uso lui. Più stabile, robusto e pratico. E la morsa è tenace ma delicata, molto facile da regolare. Tra i quattro cavalletti che ho (si, son tanti ma ripeto, ho esigenze diverse) è quello che preferisco. Quello che hai visto nell’articolo citato è ancora in funzione, acciaccato ma valido. Mi è ancora comodo per le foto, avere le tre luci mi favorisce ma posso dire che continuo a usarlo solo per questo.
Infine, sul vecchio la morsa orami ruota, il materiale mostra usura; sull’Elite, grazie al suo sistema più raffinato, è impossibile succeda.
Fabio
Sì, scusa, davo per scontato che fosse RMS perché ne hanno uno identico (https://www.ridewill.it/p/it/rms-567001060-cavalletto-manutenzione-fisso/30622/), ma probabilmente è solo rimarchiato.
Che dire? Non avendoli provati, quelle sull’equilibrio erano solo impressioni. Il meccanismo con la slitta, invece, mi lasciava piuttosto perplesso rispetto all’altro sistema; però, visto che tu hai lavorato su entrambi, non posso che fidarmi. E ovviamente ringraziarti!