[Officina] Manutenzione guarnitura e movimento Shimano Hollowtech
Dopo una lunga assenza torno con un articolo in questa sezione. L’assenza è stata causata dal poco tempo a disposizione per i motivi che conoscete e dal fatto che non avevo disponibile una bici montata Shimano Hollowtech tra le mani per poter scattare le foto; né avevo il tempo di procurarmela.
Terminato il libro ho però preso la Cannondale Caad 10 di cui ho pubblicato un breve test e l’ho usata come soggetto fotografico, visto che dovevo comunque revisionarla.
In questo caso quindi a fare da “modello” è una guarnitura Shimano Dura Ace 9000; di fatto la procedura è comune a qualunque sistema Hollowtech II, cambiano solo alcuni attrezzi e in un caso lo smontaggio della guarnitura richiede un passaggio aggiuntivo, che però qui non esaminerò. Malgrado la guarnitura a perno quadro sia la più diffusa numericamente, in rete tutorial ben fatti su come agire non ce ne sono tantissimi. Abbondano invece quelli sul sistema Shimano, che io trovo poi anche più semplice. Fa nulla, adesso ce ne è uno in più 🙂
Iniziamo.
Il sistema Shimano si caratterizza per avere un perno integrato alla pedivella destra da inserire nel suo movimento dedicato; il sistema si chiude con la pedivella sinistra, dove sono presenti due brugole e una grossa vite in plastica sagomata, che richiede un attrezzo dedicato.
Gli attrezzi necessari per dare il via alle operazioni sono due chiavi a brugola da 5, l’utensile specifico per il bullone sagomato presente sulla pedivella sinistra e una chiave dinamometrica per la chiusura finale.
Per procedere allo smontaggio la prima operazione da compiere è allentare le due brugole poste specularmente sulla pedivella sinistra. Io consiglio sempre di agire in contemporanea su tutte e due le viti per evitare tensioni anomale; in alternativa meglio non svitare completamente prima l’una e poi l’altra (altrimenti la vite residua avrebbe tutto il carico e potrebbe deformarsi) ma svitare poco per volta una e l’altra, alternando.
Nelle due immagini in basso le brugole da allentare, come si può notare avvitate in modo speculare; per esigenze fotografiche ho usato una sola chiave a brugola (con l’altra mano scattavo la foto) ma, ripeto, meglio agire in simultanea sulle due viti.
Una volta allentate le viti (senza sfilarle, non è necessario) se volete potete anche rimuovere la piccola bandella di plastica che funge da battuta per evitare l’eccessivo serraggio quando non si possiede chiave dinamometrica; molti la rimuovono, credo che anche i documenti Shimano consiglino di spostarla. Io l’ho sempre lasciata in sede, più che altro per non perderla, e francamente non ho mai avuto problemi.
Con le viti ben lente è il momento di prendere l’attrezzo specifico per il grosso bullone in plastica, da rimuovere questo si completamente. L’attrezzo in foto non è quello “ufficiale” Shimano che ho regalato al proprietario di questa bici visto che non riusciva a trovarlo, ma uno aftermarket comunque di ottima qualità. In commercio se ne trovano diverse versioni, ma non tutti i negozi ne sono provvisti, a un prezzo che raramente supera i due-tre euro.
Tenendo ben salda la pedivella destra basta sfilare quella sinistra, senza ulteriori attrezzi. Se ben montata in origine (e questa lo è, l’ho installato io…), viene via senza grosse difficoltà. Se invece la situazione è critica, qualche colpo sulla pedivella dall’interno verso l’esterno nella zona più vicina possibile al movimento, se dato con un mazzuolo in gomma, non provoca danni e la pedivella viene via.
Prima di rimuovere quella destra, io per abitudine misuro sempre la lunghezza dell’asse che sporge a sinistra con un calibro e me lo appunto; per poi confrontarlo quando avrò rimontato la pedivella destra.
Pedivella destra che invece può essere un poco più ostica da tirar fuori, anche se ben montata. Due colpi con il nostro mazzuolo di gomma sull’asse che sporge a sinistra (colpetti, non martellate, please…) e anche la guarnitura è in mano nostra.
Ed è davvero bella questa guarnitura Dura Ace 9000, e lo dice uno che non ha mai amato l’estetica dei prodotti giapponesi.
Libero da pedivella e guarnitura appare il movimento centrale; in questo caso a passo inglese, come ricorda la scritta incisa sulla calotta, e montato tramite un riduttore nella scatola BB30 di questo telaio.
Il disegno dell’ingaggio delle calotte Shimano per le guarniture a perno passante è sempre lo stesso. Però c’è l’inganno, perché sia con la serie 9000 che con l’ultima versione dell’Ultegra, il loro diametro è più piccolo. Quindi l’attrezzo solito a tazza o la chiave specifica Shimano, che abbiamo usato per tanti anni, in questi due casi sono inutili.
Come chiave aperta abbiamo quella originale Shimano, codice TL-FC32.
E anche come chiave a tazza possiamo ricorrere a quella originale Shimano, codice TL-FC33.
La mia preferenza va a quella a tazza, la chiave aperta è più comoda se è necessario adoperare un riduttore per calotte di diametro inferiore.
Come si vede, la calotta è più piccola…
Non so dirvi se analoga modifica ci sia anche in mtb, è un mondo che bazzico poco.
Per fortuna Shimano quando modifica uno standard propone poi adattatori e attrezzi a prezzi umani, quindi con pochi spiccioli ci si porta a casa l’apposito riduttore, che lavora meglio con la chiave aperta che con quella a tazza, a mio avviso.
Nel caso della serie Ultegra il movimento è il modello SM-BBR60, fornito con il suo adattatore TL-FC25, che in mancanza è possibile acquistare a parte.
Nel caso della serie Dura Ace il movimento è il modello SM-BB9000, fornito con il suo adattatore TL-FC24, che in mancanza è possibile acquistare a parte.
Nella sequenza fotografica che segue la chiave, il riduttore e come posizionare il tutto sulle calotte per poi rimuovere il movimento. Lo so che lo sapete già, io però lo ricordo ai più distratti: se è passo inglese la calotta destra si svita in senso orario e quella sinistra in senso antiorario. Se è passo italiano sia calotta destra che sinistra si svitano in senso antiorario.
Come detto, qui abbiamo calotte dal diametro diverso, ma la procedura resta uguale anche con calotte “standard”: semplicemente non ci vuol alcun riduttore.
Rimosso il movimento ecco come ci appare.
Il successivo rimontaggio è semplice, basta seguire la stessa procedura ma in modo inverso.
Alcune accortezze. Un velo abbondante di grasso sia sulla filettatura delle calotte che sull’asse del movimento, in questo seconda caso per migliorare l’inserimento e la futura nuova rimozione.
Inserite ovviamente prima la guarnitura, verificate che l’asse sporga di uguale misura a quella rilevata prima di rimuoverla, avvitate prima il bullone in plastica (che manderà a battuta la pedivella sinistra) e poi serrate alla giusta coppia le due brugole di fissaggio. L’asse presenta un segno (una tacca, un foro, qualcosa insomma, varia anche a seconda del modello) per indicare il punto esatto in cui inserire la pedivella sinistra, per evitare sia sfalsata con la destra.
A che serve questa operazione di smontaggio? Oibò, il movimento lo rimuoviamo solo per la sua sostituzione, quindi conoscere la procedura è utile. La guarnitura possiamo decidere di smontarla o perché dobbiamo sostituire una corona (e come si procede sarà oggetto di un futuro articolo, che riguarderà la maggior parte dei sistemi di ritenuta delle corone alla pedivella) o semplicemente per avere agio di pulirla per bene.
Quale che sia il motivo, come vedete l’operazione è semplice e richiede una attrezzatura dal costo modesto, non superiamo la trentina di euro a prenderli di buona qualità, chiedendo solo poca attenzione.
In caso di prima installazione è bene consultare le specifiche del telaio, per verificare se è necessario o meno inserire degli anelli che fungono da spessore e che sono, di solito, forniti con il gruppo; altrimenti si acquistano a parte.
Buon lavoro.
ps dimenticavo: la prossima volta vedremo il sistema Sram e quello Campagnolo Ultra torque, tanto devo fare una revisione alle mie bici…
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Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
articoli interessantissimi
Fabio, ho sostituito il MC della mia Canyon (Mtb) e nessun problema; ma il perno della guarnitura sporge di 2.0 mm invece dei 2.1 misurati all’inizio. Ora, per come la vedo io (tolleranze, usure, schiacciamento dello spessore originale, serraggi delle calotte magari maggiori) non ‘sfrucuglierei’ oltre… Magari serrando il grosso bullone di plastica recupero uno 0,3-0,5.
Sono troppo approssimativo?
🙂
No Adriano, non sei approssimativo: solo più paranoico di me, e credevo non sarebbe stato possibile…
Inoltre stavi per essere cestinato, hai due peccati: Mtb che qui se non è bandita poco ci manca e bici crucca rivale del mio marchio preferito. Vabbè, stavolta te la faccio passare 🙂
Scherzi a parte, la misurazione serve per non trovarsi grosso sfasamenti. Il decimo di mm è normale tra montata e rimontata, manca la compressione di prima. Vai tranquillo e pedala.
Fabio
Sappiamo tutti che la Mtb è la malattia infantile del ciclismo…ma, prima o poi, mi convertirò alle ruote magre!
Per la cruccaggine della bici invece terrò duro…sono innamorato. 🙂
Ciao, girando per avere una informazione sono arrivato qui.
La domanda è questa:
Ho ua cannondale 4, passo inglese, hollowtech. Posso mettere mc hollowtech 2 e guarnitura hollowtech 2, o devono essere necessariamente 1?
Nello specifico, posso utilizzare:
http://www.wigglesport.it/movimento-centrale-bb-r60-ultegra-6800105-5800-hollowtech-ii-shimano/
e
http://www.ebay.it/itm/151797561714?_trksid=p2055119.m1438.l2649&ssPageName=STRK%3AMEBIDX%3AIT ?
grazie mille 🙂
Ciao Alessandro, si puoi montare tranquillamente movimento e guarnitura.
Se lo farai tu ricorda che il movimento 6800 richiede un piccolo riduttore in plastica per l’attrezzo che serve a serrare le calotte.
Fabio
grazie mille, gentilissimo.
Figurati; per la procedura di montaggio, sempre se farai da solo, ti segnalo questo articolo.
Fabio
Purtroppo di meccanica capisco poco, quindi se ne occuperà il mio “ciclista”. Stanotte, causa insonnia, mi sono letto gran parte degli articoli del tuo sito. (“gran parte” è eccessivo, ne ho letti parecchi) e ho ritrovato alcuni scritti sullla “tua bici per eccellenza” e, come in una recherche proustiana, mi sono reso conto che li avevo già visti, anni fa. E, dopo anni, ti scrivo per dirti che quello che dici, scrivi e fai, rappresenta davvero il mio modo di vedere la bici. Purtroppo io sono stato assai meno costante, sia nello stare sopra la bici, sia nel girarci intorno e i risultati sono, temo, a me visibili.. Comunque, questo “tuo” modo che – appunto – condivido in toto, credo che investa anche altro. E in questo altro, spesso, forma e sostanza si toccano. Motivo in più per apprezzare quello che scrivi. I ciclisti del “mamma guarda, sono arrivato “uno” di memoria colllettiva si sono evoluti, ma spesso non troppo. E la passione non spesso è accompagnata dalla giusta forma per valorizzarla e trasmetterla. Cosa – passione e divulgazione – in cui, leggendoti, si può solo affermare che tu ne sia maestro. Quindi, anccora, grazie.
(l’articolo che mi hai segnalato lo giro a chi mi monterà la guarnizione, si sa mai)
Oibò, tecnicamente “anni” è giusto, ma in fin dei conti il blog non ha spento ancora la sua terza candelina. E nel primo anno di vita non ha ricevuto certo le attenzioni che iniziato a dedicargli negli ultimi 8-10 mesi, quindi in fin dei conti è un blog ancora giovane 🙂 Mi spiace solo che col passaggio alla nuova piattaforma ho perso le statistiche di visite del vecchio blog, perché sommando vecchio e nuovo blog sarei oltre le 350.000 che non è malvagio per un blog così di nicchia e così poco pubblicizzato.
Scherzi sull’età a parte, argomento in generale su cui sto diventando sensibile a causa della barbetta sempre più sale e meno pepe, credimi se dico che non sono maestro. E puoi anche credermi se ti dico che la falsa modestia non è tra i miei tanti vizi. Sembro più bravo di quel che sono solo perché quando spiego una cosa riesco a essere comprensibile a chiunque, ma di sciocchezza ne ho fatte, ne faccio e ne farò ancora.
E ti ringrazio io per il tuo cenno su forma e sostanza, sono sempre contento quando voi lettori andate oltre il semplice articolo o argomento e scovate l’idea di fondo di tutto questo.
Il tuo meccanico potrebbe offendersi se ti presenti lì con le istruzioni; io non sono un fan accanito di Shimano ma gli riconosco oltre all’intelligenza tutta giapponese per rendere le operazioni facili anche il notevole merito di mantenere un prezzo assai basso per gli attrezzi specifici. Con meno di 20 euro ti porti a casa i tre attrezzi che ti servono per montare tutto, direi conveniente e anche un buono sprone per far da soli. Pedalare su bici curate da noi stessi è sempre un piacere impagabile.
Fabio
“seguono refusi” 🙂
*cannondale “caad” 4.
Hai perfettamente ragione, essere in grado di assemblare la propria bici deve dare molte soddisfazioni. Io, per adesso, sono nella fase “cerco di capirci qualcosa”, se “ci capirò qualcosa” proverò a passare al prossimo scalino dell’iter. Però, mi sa che ho fatto una stupidaggine. (E qui scatta la domanda – giuro l’ultima). Da quel che ho capito il sistema Hollowtec si adatta a un mc centrale sia a filetto italiano, sia a filetto inglese. Io, alla fine, ho preso questa ultegra 6700: http://www.ebay.it/itm/111762593445?_trksid=p2057872.m2748.l2649&ssPageName=STRK%3AMEBIDX%3AIT
da “inserire” in questo: http://www.wigglesport.it/movimento-centrale-bb-r60-ultegra-6800105-5800-hollowtech-ii-shimano/
Dopo l’acquisto (sempre dopo mi vengono i dubbi) ho pensato che forse non solo il movimento centrale deve essere a filetto inglese, ma anche la guarnitura. O forse la hollowtech esiste di un solo tipo e si adatta?
Insomma, ho fatto una “boiata pazzesca”?
Se ti sto “scocciando” e non è questo il luogo (sempre che ce ne sia un altro) per tediarti, ti chiedo scusa in anticipo (e comunque prometto: non seguiranno altre domande.
Grazie ancora.
La guarnitura è sempre quella, con il suo asse da 24mm che si inserisce nelle calotte movimento.
Calotte movimento che devono essere a passo inglese o italiano o press-fit a seconda della lavorazione del telaio. Quindi nessuna sciocchezza, va bene così.
Fabio
grazie ancora.
Ciao Fabio, hai presente Topolino apprendista stregone nell’inarrivabile Fantasia di Walt Disney … ? Quello io sono. Allora vengo alla domanda.
Scatola mov. centrale BSA 68 mm. Guarnitura Shimano Tiagra 4700: (questo ciò che ho).
Visto l’utilizzzo gravel della bici (Planet X Full Monty), vorrei montare un movimento più robusto/performante del suo BB RS 500. Pensavo di montare o il movimento centrale Ultegra 6800 (e qui penso non vi siano problemi di compatibilità), oppure, e qui … non so … l’ XT MT 800, movimento marcato “Mountain” (quindi in teoria + robusto) ma disponibile sia per scatole da 68 che da 73. E’ compatibile ?
Grazie
Ciao Gian Giacomo Topolino, puoi montare qualunque movimento bsa per perno da 24; ma, mio consiglio, usa il suo. Che è ottimo e robusto, più che sufficiente per ciò che dovrai fare. I cuscinetti Shimano sono sempre stati di altissimo livello, e per il tuo utilizzo non avrai alcuna controindicazione.
Fabio