[Officina] Smontare e reinstallare la guarnitura Sram Force Gxp

Tempo di lettura: 3 minuti

Nuovo capitolo e stavolta tocca alla guarnitura Sram Force 10 velocità Gpx installata su movimento press-fit.

Lo so che la rubrica “L’officina in casa” saltella da un argomento all’altro ma la scaletta dipende da cosa ho sottomano in microfficina. Trovandomi a svolgere la normale (normale? mah…) revisione alla mia Rose Xeon Crs montata appunto con gruppo Sram Force a 10 velocità ecco l’occasione per arricchire il blog.

Rimuovere le pedivelle non è una operazione particolarmente difficile e, grazie alla pedivella sinistra autoestraente, basta avere tre chiavi a brugola da 8, da 6 e 5 senza necessità di altri attrezzi; questo nel caso vogliamo rimuovere anche le corone, altrimenti la 8 è sufficiente.

Inizio dalle corone per comodità, avendo la guarnitura installata non ho necessità di un supporto per mantenerla dopo.
Ripeto: rimuovere anche le corone non serve a nulla se si vuole semplicemente sfilare la guarnitura. Indico la procedura solo per chi ha necessità di farlo, per sostituirle o semplicemente perché vuole pulirle con più agio.

Come tutti i produttori usano, il sistema di ritenuta delle corone alle pedivelle è affidato a un sistema di bussole maschio/femmina; la particolarità di Sram è che spesso preferisce per i suoi gruppi le bussole femmina (quelle che si montano dietro) con ingaggio a brugola e non con il classico intaglio che richiede un attrezzo apposito.

Basta inserire una chiave da un lato e una dall’altro e svitare. Meglio allentare prima le cinque bussole piuttosto che rimuoverle completamente una alla volta.

Rimosse le corone iniziamo dalla pedivella sinistra che presenta l’ingaggio per la chiave a brugola da 8, come indicato dalla freccia in figura. In questo caso la pedivella è già rimossa, ma solo per esigenze fotografiche.

Svitiamo con decisione e se avvertiamo una prima corsa leggera e poi una netta resistenza provenire dall’attrezzo non dobbiamo preoccuparci: è il sistema autoestraente che sta facendo il suo lavoro.

Se vi state chiedendo a cosa serve l’ingaggio esagonale maggiore la risposta è che si tratta del meccanismo di fermo del sistema autoestraente, che però a noi non serve quindi passiamo oltre.

Rimossa la pedivella sinistra dall’asse che è integrato sulla pedivella destra quest’ultima verrà via con facilità semplicemente tirando. Se mostrasse eccessiva resistenza perché forse l’ossido ha “legato” cuscinetto e asse bastano due colpetti leggeri con un martello di gomma.
Ed eccola la pedivella destra con il suo asse integrato, qui visibile già smontata e senza corone sempre per esigenze fotografiche.

Nel mio caso il movimento è del tipo Press-fit, quindi senza calotte filettate ma inserite a pressione nel telaio.

Bene, la guarnitura è completamente smontata: a che ci serve?

Dipende. Possiamo rimuoverla come detto sopra perché dobbiamo cambiare le corone, la vogliamo pulire o dobbiamo sostituire il movimento centrale. Operazione quest’ultima che qui non sarà trattata però. Io preferisco rimuoverla per pulirla bene, avere un quadro della situazione in zona movimento e verificare la scorrevolezza dei cuscinetti del movimento, quelli gialli nella foto in alto, che essendo sigillati non necessitano di manutenzione ma solo di verifica del funzionamento. Se non girano più, si cambia tutto il movimento.
Una volta pulito e verificato il tutto inizia il rimontaggio.

Abbiamo tre anelli, due a destra e uno a sinistra. Non c’è possibilità di confonderli, sono tutti diversi tra loro.
A destra abbiamo un anello ondulato e uno di battuta sul cuscinetto con l’interno liscio e a sinistra l’altro di battuta con profilo interno dentellato.

Abbiamo le nostre pedivelle, iniziamo a rimontare partendo da quella destra, quella cioè col perno integrato.

Prima però un intermezzo e vediamo come innesta questo sistema.
La pedivella destra reca integrato un asse che corre per tutta la lunghezza della scatola movimento e caratterizzato dall’estremità dentellata.

La pedivella sinistra reca la sede per accogliere l’estremità dentellata dell’asse.

Il sistema si innesta secondo un classico schema maschio/femmina (meccanico…) e il tutto è serrato dalla brugola di chiusura, la stessa che abbiamo svitato all’inizio e che attiva il meccanismo autoestraente.

Bene, torniamo al montaggio.

Pedivella destra e una sporcata di grasso all’asse. Non ha alcuna funzione meccanica, è una mia abitudine per prevenire eventuale ossidazione e favorire l’innesto dell’anello ondulato, che sarà sufficiente accompagnare con le mani, senza forzare. A mandarlo bene a battuta ci penserà l’insieme delle due pedivelle una volta chiuso il sistema.

Adesso tocca al secondo anello, quello rosso con il profilo interno liscio.
Non so se dalle immagini si riesce a vedere, comunque le facce sono diverse tra loro. Il verso corretto di montaggio è quello che lo fa aderire perfettamente al cuscinetto del movimento. Prima di inserirlo sull’asse, meglio fare una prova, anche se è difficile sbagliare perché sulla faccia che andrà a battuta dal lato della pedivella è impressa la scritta Gxp.

Ed ecco i due anelli inseriti sull’asse.

Una ingrassata al profilo dentellato, anche qui la funzione è protettiva e per agevolare il successivo inserimento della pedivella sinistra…

…mentre ha solo funzione protettiva il velo di grasso sull’esterno del cuscinetto. Io suggerisco l’uso di quello al teflon e non al litio che potrebbe danneggiare le guarnizioni di gomma.

Adesso dobbiamo solo inserire e sarà davvero semplice.

Pedivella destra in sede!

Altro intermezzo.

Mi capita che qualcuno mi chieda il perché di questa mia abitudine di stendere un velo di grasso. Come ho scritto lo scopo è protettivo, perché ha funzione idrorepellente. E perché dopo posso smontare il tutto con le mani, senza dover ricorrere al martello. Può sembrare una precauzione eccessiva, ma chiedetelo a quelli che nemmeno a martellate riescono a tirar fuori una Sram o una Shimano Hollowtech…

Passiamo alla pedivella sinistra.

Come si può vedere nelle immagini in basso qui dobbiamo usare l’anello con profilo dentellato, adatto a copiare la sua sede.

Anche qui l’anello ha il profilo delle facce diverso, con una parte più profonda che andrà a battuta sul cuscinetto. Diversamente dal destro manca però un segno grafico che ci aiuti, quindi meglio fare una prova.

Altra spalmata leggera di grasso sul profilo esterno del cuscinetto…

…e inseriamo l’anello sull’asse.

Due gocce d’olio nella intercapedine indicata dalle frecce aiuterà il meccanismo autoestraente a mantenersi sempre efficiente.

Inseriamo la pedivella sinistra a mano…

…e poi serriamo sfruttando la stessa brugola usata per estrarla.

Pedivelle montate, mancano le corone.

Che, è sempre bene ricordarlo, hanno un verso di montaggio. Oltre le scritte serigrafate che devono essere a vista, cioè il montaggio corretto è quello che ci consente di leggerle esiste un pin sulla corona maggiore che deve andare dietro la pedivella e nel caso di Sram una piccola cuspide nel profilo interno che andrà a filo col pin della sorella maggiore.

Lo scopo di questo allineamento si trova nell’accorgimento tecnico usato da molti produttori di differenziare il profilo dei denti per favorire la deragliata. Tutti i produttori usano qualche segno per indicare il corretto posizionamento, quindi non dimenticate mai di verificare.

Posizioniamo prima la corona minore prestando attenzione al verso di montaggio…

…e poi quella maggiore.

Prendiamo un elemento femmina delle bussole di fissaggio delle corone e inseriamolo in modo che l’insieme sia fermo.
Nelle immagini in basso ingrandendo si può notare la bussola femmina inserita.

Prendiamo ora l’elemento maschio e impuntiamo, senza stringere, solo per tenere unite le corone alle pedivelle e passiamo a un secondo foro, preferibilmente distanziato, lasciando cioè almeno un foro libero, se due è meglio, e impuntiamo pure qui.

Con due bussole inserite non c’è possibilità che le corone si spostino, quindi montiamo le rimanenti e poi con le chiavi a brugola da 5 e 6mm stringiamo, sempre incrociando.

Una prima stretta a incrocio e poi il serraggio finale.

Ecco fatto 🙂


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COMMENTS

  • <cite class="fn">Massimiliano Rosati</cite>

    Ciao, per lubrificare il movimento può andare bene il grasso Shimano Anti-seize ?
    Grazie

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Massimiliano, no, non va bene. Quello è grasso per l’assemblaggio, poco adatto (anzi, per niente) a lubrificare parti in movimento.
      Per quanto riguarda il verso di smontaggio delle calotte (il tuo altro messaggio il sistema lo ha classificato spam a causa dei link) come sai è determinato dal telaio. Nel tuo caso comunque è passo inglese, quindi calotta dx si svita in senso antiorario e sx in senso orario.

      Fabio

  • <cite class="fn">Massimiliano Rosati</cite>

    Ti ringrazio.
    Ragionando sono arrivato alla stessa conclusione e ho preso una confezione di Finish Line Teflon come da te suggerito nell’articolo. Lo Shimano lo uso principalmente sui filetti delle viti per evitare che si blocchino.

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