Bicycle Line, maglia Cortina DT e salopette Squadra

Le conclusioni

Tempo di lettura: 9 minuti

Le conclusioni

Vi ho detto da subito che ho imparato in questi mesi ad apprezzare molto l’abbigliamento Bicycle Line.

Per tante ragioni.

La qualità anzitutto; spendiamo cifre folli per le bici, spesso trascuriamo (lo declino in prima plurale per galateo, però io mi dovrei chiamare fuori…) l’abbigliamento e il casco.

Esempio banale: avete mai provato a nuotare in jeans? 

No vero? Quell’estate a Marbella non fa testo e poi eravamo giovani, avevamo bev… no vabbè, basta così.

Allora perché quando pedaliamo, che è una attività sportiva, non ci abbigliamo di conseguenza?

L’abbigliamento tecnico si definisce tecnico proprio perché deve favorire il gesto atletico. Anche quello modesto del vostro scribacchino.

Se poi è pure gradevole esteticamente tanto meglio ma non si sceglie un completo per i colori: si sceglie per le prestazioni.

E le prestazioni hanno un costo, spesso elevato e considerando la vita media di un completo non tutti possono investire cifre importanti. Questo lo comprendo, i soldi me li guadagno lavorando come tutti, non li trovo sugli alberi e le spese familiari hanno la precedenza.

Però ci sono casi dove risparmiare non significa scendere a compromessi sulla qualità.

Ed il caso di Bicycle Line, ed è forse il motivo principale della mia preferenza per questa azienda.

Quando un test, che significa settimane di lavoro e spese da sostenere (il materiale mi arriva dalle aziende, ma le spese vive delle trasferte, delle foto ecc sono mie e a conti fatti se acquistassi per me risparmierei) mi permette di farvi conoscere qualcosa di buono e che sia alla portata di molti; e se è tanto buono in rapporto alla cifra richiesta, ecco, sono soddisfatto.

Tanto impegno ha senso, assume valore perché mi sembra di aver in qualche modo “aiutato” i ciclisti.

Bicycle Line vende online dal proprio shop ufficiale e questa sappiamo è ottima via per abbassare il prezzo finale. Lo abbiamo visto con le bici. 

Quindi nessun trucco; vendita diretta e nessuna spesa in marketing superfluo permettono a noi di abbigliarci bene con un esborso inferiore.

Che nel caso della maglia Cortina DT significa 69,90 euro e della salopette Squadra 99,40 euro. 

Aggiungendo guanti e calzini per curare tecnica e look, non superiamo i 200 euro complessivi, sempre pescando dal catalogo BL.

Guanti e calzini che stavolta ho lasciato fuori; in realtà calze mi sono state consegnate ma le avevo chieste per esigenze fotografiche più che per la loro recensione e spero perdonerete questa mia dimenticanza.

Riassumiamo maglia e salopette.

Ottimi materiali per ambedue.

La maglia presenta diversi filati a seconda della zona, è fresca, traspirante, comoda e, cosa che non guasta, molto carina col suo design a metà tra lo sportivo e il vintage. 

Il taglio laser delle maniche anche se è tecnologia ormai abituale nell’abbigliamento tecnico non lo è per niente su maglie in questa fascia di prezzo; quindi va dritto nella colonna pregi.

Difetti? Nessuno; manca la mia famosa quarta tasca con cerniera, prima o poi metterò le mani su una maglia BL che ce l’ha. A catalogo c’è ed era la seconda opzione per questo test, la maglia Tre Valli che mi intrigava per la costruzione in lana merinos. Alla fine ho preferito la Cortina DT, sono contento della scelta e poi posso lamentarmi per la tasca e a me piace lamentarmi…

La salopette vanta oltre ai tessuti ottimi alcune soluzioni da calzoncino di fascia superiore. Fondello e bretelle soprattutto.

Ma sul mio notes nella colonna pregi c’è segnato anche altro. 

Il taglio, inteso come vestibilità, che pur essendo sportivo nulla sacrifica all’elevato comfort.

Il fondo dei cosciali, bello da vedere e comodo da indossare.

L’inserto in tessuto sulla schiena è fresco e traspirante; però mi chiedo se lì non sarebbe stato meglio osare di più, magari sfruttando un inserto a rete, ammesso che la particolare costruzione delle bretelle lo permetta. 

Il problema con la schiena, con qualunque salopette, è che sopra ci metti la maglia. Ok, ho visto ciclisti pedalare senza, sorvoliamo.

Quindi hai doppio strato, salopette e maglia e tutto quello che si può togliere, io lo toglierei.

Vabbè, io sono pure quello che a 20 gradi vaga lamentandosi per l’afa.

Quindi, in definitiva, sapevo non avrei avuto brutte sorprese in questo test e così è stato; non immaginavo mi avrebbe comunque sorpreso per soluzioni degne di capi di prezzo superiore e sono contento così.

Chiudo ringraziando Antonello Ferrara che si è sobbarcato la parte fotografica e vi lascio i link diretti al sito di Bicycle Line

Buone pedalate.

Bicycle Line

Maglia Cortina DT

Salopette Squadra

COMMENTS

  • <cite class="fn">Adriano</cite>

    Grazie, bell’articolo. Utile. Approfitto dell’argomento per una domanda relativa al fondello: l’utilizzo di una crema specifica è sempre consigliato? Personalmente non la ho mai usata ma è stata una mia negligenza? L’utilizzo aumenterebbe il comfort in sella comunque?
    Adirano

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Adriano, i tempi del fondello in daino che manco i vetri ci asciugavi per fortuna sono passati.
      A meno di allergie/debolezze dell’epidermide più di una semplice crema idratante non serve ormai.
      Certo, se uno pedala 8 ore al giorno tutti i giorni, allora qualcosa serve. E in questo caso occorre chiedere al dermatologo, altrimenti si rischia di far danni.
      Per noi normali operai del pedale una passata di nivea se fa caldo e si prevedono 3/4 h in sella, ma se si è delicati. Coi fondelli di qualità attuali serve nulla

      Fabio

      • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

        I miei due cent: sarà che non ho dei pantaloncini con davvero un buon fondello (ma sono in lista), sarà che sudo tanto o la mia pelle che si irrita facilmente, ma per me la crema idratante non basta. Ho iniziato di recente a usare una crema specifica e la differenza è comunque evidente anche su giri non molto lunghi (2-3 ore max, fin’ora)

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Ciao Paolo, è come in spiaggia: c’è chi si spalma di crema 50 e dopo 10 minuti è un gambero uguale e chi non ha mai fatto uso di creme solari e problemi zero.
          Il fattore soggettivo è determinante.
          Col progresso (notevole) dei tessuti anche chi è (poco) più delicato adesso può fare a meno di creme varie.
          Ma una ricetta universale non esiste. L’unica certezza è che una volta erano indipensabili per tutti, senza distinzione. Ora bisogna valutare caso per caso , sulla propria pelle è il caso di dire 😀

          Fabio

  • <cite class="fn">Guybrush Threepwood</cite>

    Ottimo articolo è bellissimi i capi
    Quelli che indossi nelle foto che taglie sono?

    Daniele

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Tutto tg M.
      Fai riferimento alla tabella taglie sul sito, è molto precisa.
      Comunque la vestibilità è comoda, tieni presente che nelle immagini in esterno ho dovuto indossare una spessa maglia termica sotto perché quel giorno la temperatura era invernale.
      Vabbè, lo sai, hai visto le foto del backstage… 😀 😀

      Fabio

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