Montiamo la bici, prepariamo il telaio

Tempo di lettura: 4 minuti

Primo appuntamento con l’assemblaggio di una bici, punto di partenza il telaio. Perché anche lui necessita di qualche attenzione prima di essere abbellito con componenti e accessori vari.

Montare da soli la propria bici è una bella soddisfazione ma bisogna fare i conti col fatto che non è economico, soprattutto se non si dispone di una officina ben attrezzata. Alcune operazioni possiamo delegarle al meccanico, richiedono utensili dal costo esorbitante e la vera difficoltà è trovare un meccanico li abbia. Ma per la maggior parte delle operazioni possiamo fare da soli, consapevoli che la spesa affrontata adesso si ammortizzerà col tempo, perché quegli attrezzi si riveleranno preziosi per la manutenzione che svolgeremo da soli. E dopo aver montato la bici con le nostre mani tenerla a punto non ci spaventerà di certo.

Il primo attrezzo necessario è il cavalletto da lavoro. Possiamo acquistarlo bello e fatto o costruircelo, ma la bici deve essere ben salda e dobbiamo poter lavorare comodamente e in sicurezza. Niente telai appesi al soffitto con corde varie. Può andar bene per una piccola manutenzione ma non per lavorare come si deve.

Anticipo subito possibili obiezioni di chi lavora senza cavalletto o ha visto in rete video di chi appenda la bici al portabiti: se sto per strada e buco io una camera d’aria la cambio con la bici poggiata a terra; se avverto il cambio che salta lo regolo mentre pedalo, senza fermarmi e scendere di sella. Ma se devo lavorare su un telaio da montare e voglio farlo, come mia abitudine, ottenendo il miglior risultato possibile, allora non ci sono storie: tutta l’attrezzatura deve essere all’altezza. E questo mi porta a una ulteriore considerazione sulle lavorazioni che vedremo qui e nei prossimi articoli: non sono e saranno tutte operazioni indispensabili, volendo se ne può fare a meno. Ma poiché qui a noi interessa solo il meglio, la cura di ogni dettaglio anche invisibile, allora sono operazioni necessarie per garantirci l’alto standard che vogliamo.

E, aggiungo anche se sembrerà sdolcinato, questa bici è per Antonello, più di un amico per me. Ovvio che voglio un risultato perfetto.

Di cavalletti da lavoro ne esistono in tantissime fogge e prezzi, e spesso la scelta è dettata non solo dalle necessità ma dallo spazio disponibile e dal limite di spesa che ci siamo imposti. Ne ho parlato in quest’articolo.

Infatti malgrado la mia preferenza vada a quelli a banco tipo il Bicisupport, se ne prendessi uno non avrei spazio: entra lui esco io, bici e attrezzi compresi e quindi utilizzo quello a morsa.

Ne esistono due versioni, una fissa e l’altra richiudibile.

La versione richiudibile ha l’indubbio vantaggio del minimo ingombro una volta riposto; la uso in vacanza, in società con un amico con cui divido uscite in bici e attrezzi in villeggiatura. Va bene per le nostre limitate esigenze che si traducono nell’ordinaria manutenzione di bici da corsa e quindi leggere. Perché il suo limite è proprio il peso della bici: per quanto possa reggere fino a 18kg, anche più per alcuni, la sua conformazione sbilancia il peso in avanti. Con una bici da corsa non ho problemi, con una Mtb di media gamma (ossia bici da 12 kg) la tenuta inizia a farsi traballante.

In microfficina uso la versione fissa, molto più stabile. Non solo ci “appendo” qualunque tipo di bici ma riesco a eseguire senza difficoltà anche i lavori più impegnativi, come per esempio lo smontaggio dei movimenti centrali più duri. Mi piace poter assicurare la bici in qualunque posizione e ruotarla come mi pare, utilissimo quando per esempio sto sverniciando un telaio.

5405 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 01 5406 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 02

Un aspetto che all’inizio avevo sottovalutato ma che poi ho subito apprezzato con l’uso è la possibilità di regolarlo in altezza. Svitando un semplice pomello posso far scorrere il tubo superiore, trovandomi così a operare sempre con la bici alla giusta altezza a seconda della zona di lavoro.

Spostarlo è semplice e se lo spazio per riporlo manca basta allentare quattro brugole e sfilare i due sostegni anteriori, lasciando in sede solo quello posteriore.

5407 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 03 5408 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 04

Da corredare con la forchetta per tenere fermo il manubrio, molto utile sia per evitare che il manubrio ruoti graffiando l’orizzontale e sia durante alcuni lavori, per esempio la nastratura della piega.

5409 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 05

Due mie modifiche sono state l’applicazione di un ulteriore strato di gomma morbida all’interno delle morse (oltre quelle di serie) e l’aggiunta di una lampada, assicurata al cavalletto grazie a una base in legno fissata a uno dei gusci.

5410 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 06 5411 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 07

Ma un panno morbido è sempre meglio frapporlo.

5412 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 08

Bene, ora che abbiamo il nostro telaio sul cavalletto che dobbiamo fare? Proteggerlo internamente, pulirlo e lucidarlo.

La protezione interna è buona abitudine per i telai in lega metallica (acciaio o alluminio) che sono soggetti a ossidazione. Spesso già in fabbrica sono sottoposti a trattamenti vari per limitare il verificarsi di questo fenomeno naturale; spesso no e allora provvediamo noi. Trattandosi di un telaio nuovo e verniciato ogni soluzione che preveda un bagno chimico, per esempio la cataforesi, è bandito. Useremo allora uno spray protettivo, come applicarlo lo abbiamo visto in quest’articolo.

Anche pulizia esterna e lucidatura, da eseguire dopo aver dato eventualmente l’anticorrosivo, sono protezione. Può sembrare futile ma questo è il momento migliore, senza accessori e componenti a sbarrarci la strada verso i punti più nascosti. Ed è anche l’occasione per una attenta ispezione del telaio e della forcella.

Una lavata con acqua tiepida e detersivo neutro, in fin dei conti è un telaio nuovo, al massimo avrà accumulato un poco di polvere in attesa di essere montato e potrebbe essere fuoriuscito un poco dello spray protettivo, se lo abbiamo dato. Dopo averlo asciugato con cura, soprattutto i punti cavi come sono le sedi filettate e esserci assicurati che sia ben asciutto anche dentro, passiamo alla lucidatura.

Va benissimo una normale cera per carrozzeria su telai in acciaio o alluminio; un prodotto specifico per telai in carbonio, anche se io uso alla fine sempre gli stessi: una cera bicomponente per applicazioni marine che però ormai costa uno sproposito e il sempre ottimo Synpol, ereditato da un lungo utilizzo sulle mie moto.

Dopo aver terminato l’assemblaggio basterà una veloce lucidata con un panno morbido per donare splendore, sia perché la cera ha impedito nel frattempo allo sporco di attecchire e sia perché avremo avuto l’accortezza di proteggere il telaio durante i lavori.

Una disattenzione, una chiave che sfugge e rigare il telaio nuovo è un attimo. No, non possiamo accettarlo.

Anche se nelle immagini non li vedrete mai perché li rimuovo prima di scattare, proteggo sempre telaio e forcella con i tubi in gommapiuma, quelli usati quando una bici viene spedita. E’ facile procurarseli, basta chiedere a qualche negoziante generoso.

Qui ne ho applicati solo alcuni, giusto per far capire di cosa parlo; in genere avvolgo tutta la bici, ma in ogni caso le zone più a rischio sono l’orizzontale (la piega che si chiude all’improvviso perché abbiamo dimenticato la forchetta di fermo), il fodero basso del carro lato trasmissione e i foderi della forcella.

5413 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 09 5414 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 10

Terminato il maquillage protettivo è il momento delle lavorazioni vere e proprie. Alcune possiamo eseguirle noi, altre dovremo delegarle visto l’alto costo degli attrezzi; oppure potremo farne a meno in base alle scelte tecniche.

Parto con quelle da delegare: fresatura della scatola movimento centrale e del tubo sterzo e ripasso della filettatura del movimento centrale. Vediamo in dettaglio.

La fresatura della scatola movimento ha la funzione di rendere perfettamente ortogonali i piani di appoggio per le calotte movimento. La eseguiremo su telai in acciaio o alluminio, con scatola ovviamente filettata e SOLO se dobbiamo montare una guarnitura a perno passante. Se invece abbiamo scelto una guarnitura a perno quadro è una lavorazione inutile, i cuscinetti lavorano già perfettamente in asse visto che sono inglobati alla cartuccia. Una buona fresa costa dai 500 euro a salire, io non la possiedo e, purtroppo, nemmeno tante officine.

La fresatura del tubo sterzo la eseguiremo su telai in acciaio e alluminio e solo per tubi sterzo destinati a ospitare una serie sterzo a calotte per forcella non filettata. E’ una lavorazione facoltativa, i moderni telai di buona produzione, come per esempio questo Surly Cross Check su cui stiamo mettendo le mani, hanno standard qualitativi e di controllo già alti, diciamo che non è necessario. Telai per serie sterzo integrate no, quelli  per serie sterzo semi-integrate diciamo ni, se si rende necessaria è perché la lavorazione è talmente malfatta che francamente vuol dire che abbiamo tra le mani un telaio che non vale né il nostro tempo né i denari spesi.

Il ripasso della filettatura scatola movimento è anch’essa lavorazione facoltativa, da eseguire o su telai di gamma più bassa (dove è più facile trovare dettagli poco curati, vale il discorso appena fatto sopra) oppure se per una disattenzione imperdonabile in fase di verniciatura hanno dimenticato di chiudere le aperture della scatola movimento.

Tutte le altre filettature le puliremo noi, perché in fase di verniciatura solitamente vengono protette solo quelle della scatola movimento e le bussole per l’ancoraggio dei freni V-Brake/cantilever.

Se pensate sia una lavorazione superflua attendete di arrivare più in basso, dove vedremo quanto materiale sarà rimosso; soprattutto su telai come questo, dove abbiamo una verniciatura bella corposa. Garanzia di qualità e durata, ma anche di spessore che ha riempito tutti gli spazi, filettature incluse quindi.

Ma se non siete ancora convinti della necessità di questo lavoro, fate una prova: avvitate a mano e vedete se riuscite ad arrivare fino a battuta, senza attrezzi e senza sforzo. Se ci riuscite allora d’accordo, è inutile. Ma siccome non ci sarete riusciti a causa dello spessore della vernice, una ripassata ci vuole. L’accoppiamento sarà più preciso, il grasso che avremo dato prima di avvitare si spanderà meglio garantendo perfetta protezione e tutte le operazioni saranno sempre più semplici e immediate.

Per ripassare bene le filettature non basta usare un bullone, ci servono i maschi per filettare che sono affilati. Io uso un kit che comprende le misure standard presenti su una bici più due coppie di maschi per le sedi dei pedali, nel doppio standard 1/2″ x20TPI che è quello di tante Bmx e bicicletta da bambino e 9/16″ x 20TPI che è lo standard comune.

5415 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 11 5416 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 12

Ma per lavorare solo su telaio e forcella (se questa ha gli occhielli per parafanghi e portapacchi) ce ne servono solo tre o quattro misure, dipende.

5417 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 13

Sono:

M3 x 0,5 P, da usare per le filettature dei forcellini che ospiteranno i registri a vite; non tutti i telai sono predisposti, molti per fixed si, parecchi telai turistici moderni con forcellini semi-orizzontali (come il nostro Cross Check) e le vecchie signore.

M5 x 0,8 P, la misura standard di tutti gli occhielli presenti su una bici, da quelli per i portaborraccia a quelli per portapacchi e parafanghi.

M6 x 1,0 P, la misura della filettatura interna degli attacchi al telaio per i freni V-Brake, cantilever e alcune versioni di centerpull. Solitamente è inutile pulire queste filettature in fase di primo montaggio, come detto durante la verniciatura è norma coprirle.

M 10 x 1,0 P, che è la filettatura del forcellino cambio.

E’ possibile anche acquistarli sfusi ma è importante siano di buona qualità. Inutile un set completo da pochi spiccioli, dopo il primo utilizzo sono da buttare.

Per usare i maschi si usa un manubrio a chiusura regolabile in cui innestare le punte.

5418 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 14

Una goccia d’olio da taglio (o comunque un olio fluido) è sempre meglio usarla, anche se qui non stiamo creando una filettatura ma solo rimuovendo l’eccesso di vernice.

Con il maschio M3 puliamo le sedi dei registri ai forcellini.

5419 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 15 5420 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 16 5421 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 17 5422 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 18

In dettaglio possiamo vedere la quantità di materiale asportato, e questa immagine credo da sola spieghi la necessità di questa lavorazione.

5423 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 19

Proseguiamo con il maschio M5, pulendo tutte le filettature dedicate agli accessori.

5424 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 20 5425 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 21 5426 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 22 5427 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 23 5428 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 24 5429 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 25

Senza tralasciare la forcella, se ne ha.

5430 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 26

Un consiglio: impuntiamo a mano il maschio e poi lo colleghiamo al manubrio. I maschi servono a filettare, sono affilati: se entra storto rischiamo di danneggiare la filettatura invece di pulirla. Impuntando a mano ci accorgiamo subito se stiamo sbagliando.

Per ragioni di spazio su alcune filettature è impossibile agire col manubrio, non ruota.

5431 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 27

La soluzione è dotarsi un porta maschi dritto, del tutto simile al manico di un giravite; oppure sfruttare una chiave per raggi multi misura, tanto il profilo di ingaggio del maschio è quadrato, come quello di un nipplo.

5432 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 28 5433 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 29

Ci troviamo e diamo una passata anche a quelle dei freni e le bussole per i registri/leve cambio.

5434 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 30 5435 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 31

E concludiamo con quella del forcellino cambio, dove per il suo superiore diametro si deposita sempre la quantità maggiore di vernice.

5436 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 32 5437 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 33 5438 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 34 5439 Montiamo la bici telaio Surly Cross Check 35

Adesso telaio e forcella sono pronti a ricevere tutti i componenti e gli accessori, la prossima volte vedremo movimento centrale, guarnitura, deragliatore e cambio.

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Ti è piaciuto questo articolo? Scrivi un commento oppure clicca sul pulsante “Mi piace”. Puoi condividerlo con i tuoi amici sui tuoi social o inviarlo loro via email, basta un clic sui pulsanti in basso. E se vuoi essere sempre aggiornato su ogni nuova pubblicazione non dimenticare di iscriverti al blog.


Qui di seguito un riepilogo degli attrezzi e dei prodotti utilizzati; se deciderai di acquistarli tramite questi link non otterrai sconti né li pagherai di più: avrai però contribuito a sostenere il blog e di questo ti ringrazio. Ricorda però che l’acquisto dovrà avvenire tramite questi link entro le 24 ore dal momento che lo hai inserito nel carrello. Se chiudi la navigazione o acquisti dopo le 24 ore al blog non sarà riconosciuto alcunché.

Prova gratuitamente per 30 giorni Amazon Prime

Link a Ebay Italia del kit per filettare.

 

COMMENTS

  • <cite class="fn">Alessandro</cite>

    Bellissimo articolo, grazie.

  • <cite class="fn">Mattia</cite>

    Ciao Fabio,
    ho necessità di comprare un supporto per la mtb per fare sia la normale manutenzione, sia per imparare a fare ‘tutto il resto” e per iniziare ad assemblare una bici da zero (mi hai già aiutato via mail). A tal proposito ti chiedo se sia meglio il Cavalletto fisso che proponi tu in vendita su Amazon oppure quello più simile come modello proposto da bicisupport (http://www.bicisupport.it/index.cfm/MORSA-ORIENTABILE/?fuseaction=skdArticoli&id=357). L’unica differenza che vedo io sono i piedini regolabili, sicuramente tu hai una visione più precisa.
    Grazie mille,
    Mattia

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Mattia, il cavalletto va preso sempre di buona qualità. Bici Support è superiore ma anche costoso. Soldi meritati, ma il discorso è anche quanto uno lo usa. Se non sei lì ogni giorno a lavorarci su, allora uno dei tanti a morsa (sono tutti quasi uguali) è più che sufficiente. Io ne ho uno simile, preso in fretta perché il mio storico aveva ceduto e volevo una cosa economica giusto per tirare avanti in attesa di racimolare il budget per uno a banco come avevo prima. Sta ancora lì da, credo, almeno 5 anni: e credimi, lo faccio lavorare…

      Fabio

  • <cite class="fn">vespaindiana</cite>

    Articolo utilissimo: ho seguito le tue indicazioni per la pulizia delle sedi accessori e adesso, finalmente, è un piacere installare il portapacchi sulla mia nuova bici! Anche il suggerimento di sostituire il manubrio per i maschi con il tiraraggi mi ha consentito di risparmiare, di lavorare comodo e di avere uno strumento che non possedevo. Grazie!

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao vespaindiana, sono contento tu abbia trovato suggerimenti che ti sono stati utili. Possono sembrare dettagli secondari, eppure anche questi piccoli lavori, anzi, soprattutto questi piccoli lavori, fanno spesso la differenza. E ci si ritrova con una bici su cui è facile e comodo lavorare.

      Fabio

  • <cite class="fn">Enrico</cite>

    Ciao Fabio, l’ennesimo articolo che trovo davvero molto interessante, ma soprattutto utile. Purtroppo il link per l’acquisto del kit di filiere per filettare non funziona più, sarei interessato all’acquisto, potresti suggerirmi un buon kit che comprenda tutte le misure necessarie per le biciclette? Magari, nel possibile, senza lasciarci un rene. Grazie comunque, a prescindere, per aver avuto la bella idea di creare questo blog e per continuare ad espanderlo e a migliorarlo con pazienza e costanza.

    Enrico

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Enrico, questo articolo risale a più di 4 anni fa, e io già da moltissimo tempo ho scelto di rinunciare a questi link di acquisto, semplicemenente lasciandoli spirare.
      L’idea era anche rimuoverli durante la revisione di tutta la sezione Officina, reisiona sempre programmata e mai eseguita per assoluta mancanza di tempo.
      Alla fine sono rimasti, anche perché quando li pubblicai (in questo come in altri articoli) specificai che avrei pubblicato solo quelli di materiale verificato personalmente.
      Quindi puoi fare riferimento almeno per marca e modello, una ricerca in rete ti aiuterà a trovare il prezzo migliore

      Fabio

Commenta anche tu!