Nuovo standard Shimano per il forcellino cambio?

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Shimano ha depositato alcuni brevetti per un diverso forcellino cambio.

E’ una via di mezzo tra lo standard UDH e un attacco classico ma con un ulteriore punto di ancoraggio, posto sul fodero.

Questo significa che serviranno telai predisposti, quindi non prevedo a breve l’arrivo sul mercato. Del resto ogni grande azienda inventa, brevetta e poi non sempre gli da seguito commerciale. Vedremo.

Ma non è tanto questo che mi intriga, quanto altre soluzioni presenti nei disegni.

Già, mi intriga vedere quella che sembra una batteria.

Lavorando di fantasia, ché notizie ufficiali non ne ho, potrebbe servire ad alimentare un deragliatore Di2. Non una posizione troppo riparata dagli urti in fuoristrada però.

Allora combino altri indizi.

Shimano ha presentato qualche mese fa la famiglia CUES, destinata a bici trekking e Mtb popolari; soprattutto destinata alle e-bike, soprattutto con una interessante versione Di2 con, tra le altre cose, la tecnologia AutoShift.

Sempre Shimano ha depositato un altro brevetto per una dinamo a mozzo posteriore, seppure nel disegno si veda a QR non sarà certo un problema prevedere la variante a perno passante.

Ora questa batteria esterna potrebbe alimentare il deragliatore (del resto, messa lì, non vedo cosa altro) ma potrebbe a sua volta essere stata messa lì per ricevere corrente dalla dinamo.

Questo significherebbe liberarsi del carica batterie e avere una tecnologia Di2 davvero di massa, orientata magari proprio sulla famiglia CUES.

Bici ibride, da trekking, per il pendolarismo quotidiano, a pedalata assistita e no, con tutte le più recenti tecnologie di cambiata automatica messe già in campo da Shimano.

Tecnologie che al momento in cui scrivo trovano pienamente applicazione nel mondo Mtb, e questo apparentemente smonta il castello delle mia illazioni.

Allora mi spingo oltre e valuto un ulteriore brevetto, però di FOX.

Che ha presentato qualche mese fa un nuovo mozzo, sempre a livello di brevetto, che dovrebbe eliminare i problemi di tensione catena e cambio sulle bici a sospensione posteriore mediante un sistema elettronico di disaccoppiamento dei nottolini.

E sempre FOX ha aggiunto anche la gabbia del cambio che dovrebbe disinnestarsi mediante elettronica, libera di basculare per evitare tensioni anomale in fase di compressione dell’ammortizzatore posteriore.

Per poter funzionare, sia mozzo che cambio (al momento, ripeto, sono solo sulla carta) necessitano di essere alimentati.

E questo forcellino Shimano potrebbe essere il giusto supporto a questa tecnologia di FOX.

Sempre dai disegni Shimano rilevo una sorta di forchetta lì dove prima avevamo il supporto per la fantomatica batteria: non la vedo idonea a tenere in linea la catena, potrebbe allora servire a tenerla pulita dal fango? Se così fosse, la destinazione non sarebbe più quella che ho detto all’inizio ma direttamente il mondo off-road.

Oppure, secondo una politica di compatibilità abbracciata dalla casa nipponica, sdoppiare e poi montare una versione o una altra a seconda della tipologia di bici.  

A indirizzarmi verso questa pura speculazione è una altra linguetta, posta sul retro del forcellino: potrebbe servire a evitare che la catena salti via dal pacco pignoni? Un dente di cane come conosciamo per il deragliatore anteriore ma stavolta dedicato al cambio?

Non è mio costume qui sul blog spararle a casaccio. O, meglio: magari le sparo a casaccio uguale ché di bici capisco poco, ma cerco di farlo sempre avendo “la roba” tra le mani così mi do una parvenza di professionalità.

Trovo la famiglia CUES una delle migliori novità introdotte in questi anni, mi sto organizzando per poterci prima o poi mettere la mani sopra e testarla, a iniziare dalla compatibilità oltre che per le soluzioni tecniche. La logistica sarà impegnativa, mi serviranno più bici adatte, certamente anche e-bike e questo pretende un investimento notevole di risorse. Che al momento non ho.

Forse questa mia passione per CUES ha influito sui miei sospetti iniziali, portandomi a cercare conferma a una mia tesi piuttosto che analizzare i fatti, seppur scarni.

Forse alla fine resteranno solo disegni sulla carta e io mi sono sbattuto per niente.

So però, adesso che mi sono messo di buzzo buono a studiare il mondo e-bike, soprattutto nelle versioni trekking/ibride, che saranno queste le bici che faranno i grandi numeri; o comunque, come del resto già avviene ed è avvenuto lo scorso anno, saranno loro a tenere a galla aziende e negozi.

Così come sto capendo che il settore non è ancora maturo, non c’è una chiara strategia delle aziende, tutte quelle interessate alle e-bike, e si procede proponendo un poco di tutto, anche per sondare le reazioni del pubblico e valutare cosa sia realmente utile.

Non lo so; però se novità ci saranno, so che io sarò a qui a raccontarle. Spero…

Buone pedalate

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