[Test] Trek Checkpoint SL6 Etap

Le conclusioni

Tempo di lettura: 7 minuti

Le conclusioni

Era un annetto che volevo provare questa bici, praticamente da quando lessi il comunicato stampa della sua presentazione.

La Trek Checkpoint SL vista in questo test è stata infatti aggiornata rispetto alla versione presente sul mercato quando decisi di chiedere a Trek una diversa Checkpoint, la ALR che mi ha accompagnato e mi accompagna in quasi tutti i test gravel. 

Non per il materiale del telaio, distinguere le bici solo per questo elemento è un errore che nemmeno io, non proprio una cima, faccio.

La immaginavo come la Checkpoint ALR su cui tanto mi diverto ma “di più”.

Questo test ha confermato la mia immaginazione? Si e no.

Il no perché ero io a sbagliare.

La immaginavo più “scattosa”, rigida: più da domare diciamo. Una bici da corsa con gomme larghe.

Invece, meno male, mi ero costruito una visione mentale smentita dai fatti.

Perché la Trek Checkpoint SL è veloce, velocissima; poco ci manca che può rivaleggiare con la endurance Domane.

Ma è morbida, accogliente. 

E’ intuitiva, facile.

Ora non saltate dalla sedia: è moderna.

Mi spiego.

Il ciclismo è in continua evoluzione, tecnica sicuramente, dei gusti e delle esigenze ancor di più.

C’è e ci sarà sempre una nicchia di noi affezionati all’acciaio e nostalgici dei manetteni all’obliquo, e infatti in casa ho pure io una bici così.

Però non dobbiamo guardare solo cosa piace a noi, una azienda, una grande azienda, volge lo sguardo sul globo.

Cresce sempre più, Oltreoceano prima, nel Vecchio Continente ora, la voglia di bici veloci, sportive ma capaci di destreggiarsi ovunque e portarsi dietro pure il bagaglio per le vacanze.

Biciclette estremamente specialistiche che hanno proprio nella poliedricità la loro arma vincente.

Un controsenso solo apparente, perché conciliare tante esigenze diverse è una sfida ingegneristica non indifferente.

E’ da tempo che osservo questo fenomeno nel nostro mondo a pedali, non solo nel gravel.

E’ da quasi altrettanto tempo che osservo Trek capofila di questa “filosofia” se così vogliamo chiamarla.

Nel paragrafo precedente mi sono spinto addirittura a un parallelo con altra bici di casa Trek, la endurance Domane.

Perché questa Checkpoint prende molto da lei.

Ma qui posso anche cambiare campo e citare un’altra Trerk, la Procaliber da Mtb: perché la Checkpoint SL, come fece a suo tempo la versione ALR, mi ha portato con successo su specialistici percorsi da Mtb pura, dove solo i salti più impegnativi le sono stati preclusi.

Io amo le bici da corsa pure, rigide e veloci.

Ma ho sempre amato le bici tuttofare, aggettivo che troppi declinano in senso spregiativo e che per me invece è gran merito.

Proprio perché in tanti anni a frullare le zampette ho imparato quanto sia difficile progettarle. 

E’ davvero capace di accompagnarti in ogni occasione questa Checkpoint SL, qualunque sia il tuo ciclismo. Per questo definirla “solo” una gravel non le rende piena giustizia.

Merito anzitutto di un telaio ottimo per materiale e geometrie, con il plus dell’Isospeed che rende agevole qualunque percorso.

Merito dell’enorme confidenza nella guida, che rende semplice ogni manovra e l’unico pericolo è sopravalutarsi, incappando con poca gloria in errori di guida, che però ho avuto il buon gusto di eseguire lontano da occhi indiscreti.

Merito di un allestimento, commisurato al prezzo, di ottimo livello; avrei osato qualcosa in più sulle ruote, un poco più leggere e sarebbe stato il top.

Merito del cockpit, che troppi ciclisti spesso sottovalutano, ma credetemi: la piega assicura un controllo e un comfort di alto livello e la sella è una delle migliori sui cui mi sia mai seduto. 

Merito delle gomme, sincere, tenaci, scorrevoli e comodissime, grazie anche alla tecnologia tubeless che significa pressioni di esercizio più basse.

Merito della trasmissione, almeno in fuoristrada e in assetto da viaggio, su asfalto il monocorona mostra qualche limite. Non tecnico, il Rival XPLR (ossia la versione specifica per il gravel) mi ha convinto malgrado il mio poco feeling con la corona singola. E’ che su asfalto la bici è veloce e alla fine ti sembra sempre che ti manca un rapporto. 

Ma del resto io vengo dal ciclismo stradale, credo che i pedalatori nati nella Mtb non avvertiranno le mie stesse esigenze.

La Trek Checkpoint ALR  che uso con soddisfazione da qualche anno si è rivelata eccellente e capace di cambiar faccia a seconda dell’allestimento.

Questa Checkpoint SL l’ho testata solo in questa configurazione di serie, senza fare esperimenti e un poco mi dispiace.

Ma il potenziale è alto, molto alto.

Trek è riuscita nel difficile amalgama di creare una bici sportiva, comoda, veloce e adatta ai più svariati usi.

Si, questa è proprio una Checkpoint: però con tutto di più.

Vi lascio alcuni link

Come è fatta (articolo del blog)

Trek

Famiglia Checkpoint

Checkpoint SL6 eTap

Borse da bikepacking dedicate

Accessori per bici gravel

Buone pedalate


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COMMENTS

  • <cite class="fn">Lorenzo</cite>

    Non dubitavo dell’ottima riuscita di questa Checkpoint. Da utilizzatore di freni SRAM su mtb (anche se lo ammetto, di bassa gamma) ho ritrovato le tue sensazioni, modulabilità a pacchi, potenza (soprattutto in caso di discese lunghe) carente. Come te ho pensato che il problema fossero i dischi, passando così dai rotori da 160 di serie a dei galfer da 180….il miglioramento c’è stato ma che devo dire, non mi convincono fino in fondo.

    Infine, ne parlavamo nell’articolo di presentazione della bici, sono curioso di capire cosa ne pensi del mono su gravel. Mi pare che non ti abbia del tutto persuaso….io da grande fautore del mono su mtb credo che in gravel non c’entri l’obiettivo, a mio avviso l’ideale sarebbe avere una cassetta posteriore 12v tipo 10-40 o 11-42 e una doppia davanti. Ma a parte la rapportatura che si può avere con il mono è proprio l’architettura di questo tipo di cambio che non mi convince tantissimo…..quando il deragliatore sta sugli estremi (sopratutto sul padellone) l’angolo a cui è costretta la catena non mi piace molto, su percorrenze da mtb ci può stare (troppi i benefici!) in ambito gravel invece mi pare una forzatura.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Lorenzo, diciamo che questo Rival non ha freni eccellenti ma si difendono bene; soprattutto hanno una resa che fa dimenticare i fallimentari Red prima versione.
      Il monocorona, lo ripeto da tempo, non è una cattiva soluzione in sé ma non è la soluzione universale come troppi credono.
      Per il mio modo personale di vivere la bici e di vivere il gravel, una doppia mi è più congeniale.
      Ma ne conosco tanti, soprattutto ciclisti che vengono dalla Mtb, che invece con la doppia litigano.
      Del resto in questa recensione ho parlato per dovere di freni e trasmissione perché erano lì.
      Però dissi che avevo poca scelta, l’unica 54 disponibile era la 6, avessi avuto la scelta che c’era sino a due anni fa e non l’attuale penuria, avrei chiesto per me una 5 nella famiglia SL.
      Però il vantaggio di quando acquisti è che puoi scegliere, quindi l’importante è che chi voglia una doppia, la troverà; chi il mono, troverà uguale.
      Quando invece chiedi una bici test (ripeto, è un problema da post pandemia, il mercato finale è una cosa diversa) i sample test scarseggiano e se vuoi scrivere devi anche accettare cosa c’è disponibile.
      A me in ogni caso interessava il telaio, quindi mi va benissimo così perché mono o doppia, quello mi ha soddisfatto e pure di più.
      E visto che la bici è ancora qui da me perché il corriere latita da due settimane per ritirarla, mi sa che la tiro fuori di nuovo…

      Fabio

  • <cite class="fn">Vincenzo Muccione</cite>

    Buonasera Fabio, per favore puoi indicare le tue misure, altezza e cavallo; riformulo la domanda in modo meno invasivo per la tua privacy, io sono alto 170 cm ed ho cavallo 80 cm, il configuratore Trek indica per me la taglia 54, che è appunto quella da te testata, ritieni sia corretta anche per me? Da qualche parte leggevo che qualche rivenditore tende a suggerire la 52, non riesco a capire. Grazie per il tempo che mi dedicherai

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Tranquillo Vincenzo, le mie quote non sono nulla di che. 172 con 82 di cavallo.
      Come ti ho già detto, questa l’ho avuta in tg M e mi ci sono trovato perfettamente. E ha le stesse geometrie della attuale AL, che è diversa dalla ALR che ho testato anni fa.
      E come già detto, io senza vedere il ciclista sulla bici non mi pronuncio, troppe variabili, le sole misure non bastano per avere certezza.
      Di sicuro la 52 attuale, di fatto la vecchia 54 più o meno, ti va bene.

      Fabio

  • <cite class="fn">Vincenzo Muccione</cite>

    Grazie Fabio, sei stato gentilissimo e chiaro come sempre. Buona giornata

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