[Test] Shimano Fukui e Myoko

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Veloce test per un set da trail riding, per dirla all’inglese, proposto da Shimano: pantaloncino Fukui e maglia Myoko.

Veloce perché seppur presenti soluzioni tecniche per favorire la giornata sui pedali, mancano quegli elementi tipici di un completo stradale, a iniziare dal fondello.

E questo significa verifiche in meno per me, un articolo più breve per voi.

Look casual (oggi mi sento anglofono…), tanta comodità, freschezza e praticità nelle uscite disimpegnate.

Ma basta poco per alzare il livello: un semplice sottopantaloncino da Mtb, di quelli col fondello, è il Fukui può accompagnarci anche durante le uscite più impegnative.

Io l’ho usato gli ultimi giorni di test della Trek Procaliber, ho continuato con la Trek Checkpoint.

Quindi fuoristrada, sia Mtb che gravel, e strada seppure non con piglio sportivo.

Una recensione questa che non vedrà la classica divisione in più paragrafi: seppure parliamo di un set studiato per la bici, non ha le caratteristiche di un completo sportivo e questo riduce gli argomenti.

Vediamo subito come sono fatti questa maglia e pantaloncino.

Come sono fatti.

Io l’abbigliamento non so fotografarlo, e questo limite è anche uno dei motivi per cui ho quasi del tutto smesso di occuparmene.

Per quanti sforzi faccia mi vengono sempre fuori queste immagini tristissime da inserzione online poco convinta; e così sfrutto le immagini ufficiali e non se ne parla più.

La maglia Myoko è composta sul davanti in 75% Poliestere, 25% Elastane; sulla schiena 100% Poliestere. Viena indicata per utilizzo con temperature da tiepida a calda, che per l’azienda giapponese significa un range tra 15 e 25 gradi nel primo caso e tra 25 e 35 gradi nel secondo. Per me 20 gradi è già afa insopportabile…

Scollo a V, nessuna cerniera, taglio ampio; sulla schiena abbiamo inserti rifrangenti, sul davanti (in basso a sinistra) un ulteriore inserto in morbido tessuto che serve a pulire gli occhiali. Comodissimo.

Il tessuto assicura protezione dai raggi UV; sei le combinazioni cromatiche, taglie da S a XXL, tutti i dettagli nel link che trovate in fondo all’articolo.

Il pantaloncino Fukui è il classico pantaloncino da fuoristrada, caratterizzato dal cavallo più ampio, tessuto robusto, due tasche (senza cerniera) nessuna bretella ma una coppia di strap ai fianchi e fascia elastica in silicone nella zona posteriore.

Manca il fondello, come è normale che sia, ma foggia e taglio ampio rendono agevole l’uso di un sottopantaloncino, come altrettanto giusto che sia. E’ piaciuto molto a mia moglie, non indosso a me ma a lei…

Tre colori disponibili, ampia scelta di taglie, anche in questo caso link a fondo pagina.

Come detto in apertura, assenza di fondello, tasche posteriori, bretelle, elastici in silicone e così via, ossia tutto il corredo classico di un completo sportivo stradale, riduce la descrizione a poche righe.

Qualcuna in più per la prova su strada.

La prova su strada.

Questo test ha viaggiato su doppio binario: uso Mtb e uso gravel; e per complicarmi la vita, ho voluto anche usare il pantaloncino da solo, senza aggiunta di un fondello.

Volevo provare qualcosa di tecnico ma “non impegnativo”, qualcosa da indossare velocemente per una scampagnata senza che ogni uscita debba essere preceduta dalla vestizione del torero.

Mi spiace solo che il giorno deputato per le foto in sella alla Trek Procaliber, pochi giorni prima di rimandarla indietro, sia partito con 20 e passa gradi, mi sono svegliato al mattino con 6 gradi e pioggia. 

Vabbè, ci accontentiamo delle foto con la gravel.

La maglia Myoko si presenta da subito comodissima, col suo taglio ampio che non blocca alcun movimento.

L’apporto dell’Elastane, una fibra a base di Poliuretano caratterizzata da elevato allungamento elastico (fino all’800%) e capacità di tornare alla lunghezza originale appena rilasciata, significa avere la maglia aderente il giusto senza limitare i movimenti

Non è il completo attillato a cui siamo abituati su strada, e infatti quando con la Trek Checkpoint mi sono dedicato a qualche uscita su asfalto, la maniche sbatacchiavano e aria entrava dal collo, gonfiando un poco la maglia sul davanti. Come non bastasse quanto la gonfio io…

Nulla di realmente fastidioso, e siamo comunque fuori dal suo utilizzo naturale, ma una uscita zingara non prevede un percorso preciso e ogni situazione è possibile.

Indossata sui suoi terreni d’elezione il taglio ampio ritrova il suo perché, con libertà di movimento assoluta anche nelle fasi più concitate della guida. Che poi nel mio caso quando sono in Mtb la concitazione coincide col momento che sto per sbattere nell’albero. E vabbè. 

Il filato è molto leggero, la maglia sottile (piegata, entra in tasca) e traspirante: trasmette una piacevolissima sensazione di freschezza appena la infili.

Comprensibile l’assenza di tasche posteriori, molto pratico l’inserto per pulire gli occhiali, soprattutto per me che uso lenti con clip interne da vista ed è importante, come ben sa qualunque miope, averli sempre puliti.

Gli inserti rifrangenti sulla schiena, mi assicura chi mi seguiva in una uscita serale, sono abbastanza visibili seppure influenzati dalla posizione in sella. Più si pedala a schiena dritta, da più lontano brillano.

Comfort assoluto in ogni utilizzo.

Un comfort che ho trovato anche nel pantaloncino Fukui.

Se la maglia larga è qualcosa con cui ho poca familiarità (sapete sono stradista e il mio offroad e declinato in salsa gravel) ma è stato facile abituarmi, il calzoncino Fukui ha preteso un superiore adattamento.

A indossarlo la mattina, più che allacciare gli scarpini mi veniva da mettere gli infradito e andare in spiaggia…

Perché se usato senza fondello è un comodissimo bermuda, con ampia libertà di movimento per favorire la pedalata, due tasche e regolazione in vita a strap accompagnata dell’elastico in silicone, che garantisce la tenuta.

Insomma, se la sella lo permette, è una validissima scelta per una uscita serale a godersi una birretta in compagnia senza avere sempre quell’aria da professionista della bici. Ho gradito.

Resta un capo tecnico e quindi pedaliamo (un poco) più seriamente.

Ho indossato un sottopantaloncino con ottimo fondello e non ho rilevato alcun conflitto tra lui e il Fukui.

Grazie all’ampio cavallo, la presenza del “corpo estraneo” è perfettamente tollerata; la lunghezza alle gambe, fin quasi al ginocchio, copre efficacemente senza essere di intralcio nella guida più movimentata della Mtb.

Lo stesso in uso gravel quando ci si lancia nell’off road. 

Pedalando su strada, che non è il suo elemento ma tant’è, uno o abita nel bosco o gli tocca l’asfalto per arrivarci, è normale che la larghezza delle gambe, ossia non aderenti e con inserto elastico tipico di una salopette sportiva, crei qualche sfarfallamento frullando le zampe molto chiuse verso l’orizzontale della bici. Cioè nella tipica postura sportiva stradale.

L’apporto della fibra Elastane è inferiore rispetto alla maglia (7% contro il 25% della Myoko) ed è ridotto a dove serve, ossia i punti che devono garantire la tenuta, essenzialmente fianchi e schiena.

Spostandosi dal bitume alla terra, così come per la maglia, anche qui tutto rientra nei canoni.

Eccellente libertà d’azione, facilità di muoversi in bici, nessun “aggancio” involontario con la sella (solo una volta che ero praticamente seduto sulla ruota posteriore, riacquistando la posizione in sella ho avuto un impiccio tra fondo coscia e fondo sella, ma senza che si bloccasse), bel grip pedalando seduti.

Nemmeno le contorsioni più scabrose riescono a smuovere il calzoncino dalla sua corretta posizione, cinge bene in vita e non scappa alla schiena. Che sarebbe imbarazzante ed anche un poco piacevole spettacolo.

Avrei gradito almeno una tasca con cerniera, anche solo un taschino aggiuntivo ma con chiusura.

Bene, ve l’avevo detto che sarebbe stato un test rapido; ora le conclusioni.

Le conclusioni.

La maglia Myoko e il calzoncino Fukui fanno parte della famiglia Explorer di casa Shimano.

Una linea di abbigliamento che pur senza rinunciare alla specializzazione, offre ampia versatilità.

Una specializzazione che è proprio in questa versatilità, garantita da tessuti e forme che si adattano alla guida in fuoristrada ma non solo.

Io, che notoriamente non sono un biker e ho pochissime incursioni nel mondo delle ruote grasse, ho scelto un test anche in chiave turistica.

Non da giramondo, piuttosto da zingaro a pedali. 

E’ un dato oggettivo che usare un completo specialistico, di quelli attillati, fondello, bretelle e così via, quando si ha voglia solo di far girare le gambe senza una precisa meta, meglio se su una gravel, crea qualche disagio.

Sappiamo bene, per esempio, come il taglio della salopette nonché l’elasticità delle bretelle siano ottimizzati per la pedalata a schiena bassa; mentre se pedaliamo rilassati abbiamo quella sensazione di schiacciamento, stiamo lì ad aggiustare, ogni tanto sistemiamo il fondello.

Si lo so, la gamma Explorer è rivolta agli amanti della Mtb, del resto parliamo di capi studiati e testati con l’aiuto dei professionisti del settore.

Io invece ho dato una interpretazione ulteriore: non diversa perché in Mtb li ho usati e promossi a pieni voti; ho solo aggiunto un mio esperimento diciamo così, ossia ricorrere ad abbigliamento da off road per uso a più ampio spettro.

E questo spiega meglio il perché di un test dalla stesura così breve, per i miei standard. Non è stata solo l’assenza di soluzioni tecniche da verificare (se hai un fondello da 7h, devi farti minimo le 7h a pedalare, più volte…) ma la scelta, l’impostazione che ho dato.

Altri, più bravi ed esperti di me, sapranno raccontarvi l’uso in Mtb.

Io volevo qualcosa di tecnico, per materiali; di comodo, per taglio; di efficace, per uso spensierato.

L’unica via percorribile era rivolgermi a questi capi della famiglia Explorer, che rispondono perfettamente alle esigenze che mi ero posto come obiettivo.

La maglia è fresca, leggera, traspirante; c’è anche in versione a manica lunga.

Il taglio permette ampia libertà di movimento, aderisce quanto serve senza mai costringere.

Il calzoncino è comodissimo e veste in maniera naturale. 

L’ampio cavallo assicura libertà di movimento alle gambe, non blocca indossando un sottopantaloncino con fondello, non so dirvi usandone uno con protezioni anche sui fianchi perché non ho provato. Ma non mi interessava indagare questo aspetto.

Molto ben fatta la fascia elastica posteriore, pratiche le tasche.

Ampia scelta di taglie e colori sia per la maglia che il pantaloncino, il plus degli elementi riflettenti.

Insomma, qualcosa di specialistico ma sfruttabile a tutto tondo, perfetto per il gravel e il turismo a medio raggio. 

Oltre ovviamente la Mtb, ci mancherebbe.

Non ho inventato nulla con questa chiave di lettura, lo so. Ma le verifiche sul campo non servono a capire se l’idea è buona ma se il prodotto è adatto.

E si, questa maglia e questo calzoncino hanno risposto perfettamente alle mie pretese.

Vi lascio i link e vi auguro buone pedalate

Maglia a maniche corte Myoko

Maglia a maniche lunghe Myoko

Calzoncino Fukui


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