[Test] Michelin Power Road

La prova su strada

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La prova su strada

Sono andato a riguardarmi il test della gamma Power: pubblicato nel 2017.

Non so a voi, ma a me sembra una altra epoca…

Continuai a usare quelle gomme anche dopo il test, come mia abitudine cerco sempre di rimontare gomme testate in modo da verificare se nel tempo si verificano problemi. Non prove di durata vere e proprie, solo un modo per aggiungere informazioni al mio notes personale.

Notes che mi ha fatto riandare con la memoria al divertimento in discesa con le All Season, dal grip eccezionale. E alla velocità delle Race, scorrevolissime e leggere ma anche nervose da gestire. Alle Endurance, ottimo compromesso ma senza gli acuti, in un senso o nell’altro, delle altre due.

Da allora, tra blog e test miei privati per tenermi aggiornato, me ne sono passate di gomme tra le mani. Gomme eccellenti.

Mi sono avvicinato a queste Michelin Power Road con curiosità, certo, come sempre; anche con un pizzico di nostalgia, il blog di quegli anni era forse più povero ma anche più semplice da gestire. E di quella semplicità a volte sento la mancanza.

Però nessuno mi obbliga a curare questa pubblicazione, quindi pedaliamo.

I primi chilometri chiedono attenzione, nel caso non si sia provveduto in fase di montaggio a “grattar via ” la patina protettiva. Bastano una spugnetta abrasiva, quella domestica, e acqua.

Altrimenti una mezz’ora d’utilizzo con cautela, e poi si può iniziare a spingere.

Non è facile inquadrare queste Michelin Power Road; o meglio, non è facile se si cerca il confronto continuo con le altre versioni, i punti in comune e quelli divergenti.

In realtà è una gomma tutta nuova, e come tale sarebbe meglio trattarla. Ma è difficile non fare paragoni.

Una gomma molto sportiva, veloce.

Te ne accorgi subito, dai primi chilometri (al netto del rodaggio), grazie a leggerezza e ottima scorrevolezza in pianura.

Anche se è una 700×28, mi riferisco all’esemplare in prova, il profilo è molto appuntito una volta montate, hai lo scorrere del copertoncino su una porzione minima, slick.

Che malgrado il grip ottimo (te ne rendi conto in frenata, ne parliamo dopo) scivola veloce e fluido, carezzando l’asfalto.

Per restare in gamma, siamo un pelino sotto le Power Competition; e mi sorprende perché le Competition le provai in misura 700×23.

Ma sorprende non più di tanto, ormai sappiamo che una gomma più larga scorre bene se non meglio, perde sul peso ma poca roba.

Quello che, sempre per restare in gamma in barba ai miei buoni propositi di trattare queste Power Road come gomme a sé, le avvantaggia in modo netto rispetto alle Competition è il feeling di guida, che emerge già in piano.

Lì dove le sorelle tutte votate alla prestazione chiedono cautela, soprattutto se la bici ha un avantreno molto svelto, con queste Road hai un bel senso di sicurezza.

Che non è solo grip, è la percezione del lavoro della gomma sulla strada.

Quindi, appurato che in piano sono veloci e quando le ho usate con ruote a profilo medio alto si viaggiava davvero veloci, la strada senza pendenze serve solo all’ulteriore verifica del comfort di marcia.

Molto alto, perché con sezione maggiore hai pressione più bassa senza sacrificare la resa. E poi c’è la deformazione elastica della carcassa, cedevole nella primissima fase ma con sicura tenuta ai fianchi.

Il copertoncino segue il profilo della strada, assorbe le asperità più piccine, non perde direzionalità.

Rispetto a quanto faccio con altri copertoncini di uguale misura, qui ho trovato il set up migliore con una pressione di esercizio di circa mezzo bar inferiore a quella utilizzata con altre 700×28, versioni a camera d’aria.

A tutto vantaggio, appunto, del comfort di marcia e senza avere cali prestazionali. Quello che piace a me.

Diciamo che mi hanno ricordato molto il comportamento di un copertoncino TLR montato con camera, coi fianchi più rigidi a sostenere senza che l’elasticità della struttura perda efficacia.

Oltre la pianura non può offrire, passo subito ad altre ambientazioni, più probanti.

Un copertoncino lo valuti per davvero in salita, dove leggerezza e comfort sono fondamentali; e in discesa, dove grip e deformazione controllata sono altrettanto fondamentali.

Parto proprio da quest’ultima, perché malgrado i miei sforzi di non paragonare agli altri modelli Power, è impossibile non mettere a confronto col grip eccellente delle All Season.

La mescola è diversa, il disegno del battistrada anche, non sarebbe giusto il raffronto.

Eppure una volta che la velocità sale ci si avvicina davvero tanto all’eccellente tenuta della All Season.

Grazie alla leggerezza è facile rilanciare e questo significa poter mantenere alte velocità in discesa.

Però serve frenare e piegare, altrimenti si arriva giù in un attimo ma senza che le ruote tocchino l’asfalto e non è buona cosa.

Curve strette, tornanti, si arriva bene fin dentro la curva, anche a freni tirati, la gomma schiaccia al suolo e grazie al grip eccellente non prende mai sotto. 

La percorrenza è velocissima, la tenuta sui fianchi è ottima, senza incertezze. 

Il profilo aiuta la manovra, la bici va giù in un attimo e si assesta sul fianco del battistrada con una bella sensazione di sicurezza.

L’unica cosa che ho rilevato, e vado a memoria ma credo sia la prima volta che mi capita con una (gomma da) bici è un leggero effetto autoraddrizzante.

In frenata, frenata molto decisa (sia a disco che rim brake) senti di dover fare una certa pressione per mandar giù la bici.

Provato e riprovato all’infinito lo stesso tornate e la stessa svolta secca, con velocità sempre diverse e forza applicata ai freni pure e niente, tranne a velocità molto basse, questa sensazione non è mai sparita.

Anche usando ruote diverse, medio alto profilo per disco e basso profilo per freno a cerchio, c’è sempre stata.

Chiariamo: sto parlando proprio del pelo nell’uovo, non fosse questo mio svolgere test quasi ogni giorno ormai, forse non ci avrei badato più di tanto.

Comunque non è qualcosa che disturba la guida; piuttosto è rimarchevole il grip sotto carico, ingresso in curva a freni tirati e nessun cedimento nella tenuta.

I curvoni veloci, quelli a strada libera e ampia visibilità, possono essere percorsi con una precisa linea rotonda, potendo far affidamento ancora sul grip laterale.

Se la percorrenza è molto veloce si perde un minimo di feeling a bici inclinata, come se arrivati a un certo angolo di piega/velocità si interrompesse la comunicazione tra asfalto-gomma-ciclista.

Qui però non è la prima volta che incontro questa caratteristica in un copertoncino da bici.

Quello che conta è che sicurezza e tenuta mai vengano meno e no, non sono mai finito gambe all’aria.

Non tradiscono in curva.

E in tutto questo ancora non mi è chiaro perché Michelin classifichi questo Power Road (anche) copertoncino da allenamento: fino ad ora il comportamento è smaccatamente sportivo.

Vabbè, inerpichiamoci.

Misura 700×28, mescola dal gran grip, peso rilevato 260 grammi: di più leggero solo copertoncini senza protezione antiforatura o con protezione ridotta al minimo. Allenamento? Ma siamo sicuri?

Ottima scorrevolezza, peso contenuto, gran comfort, le salite pedalabili sono risolte con facilità.

Certo, il passo mio quello è, quindi più di tanto non possiamo pretendere.

Però proprio perché scarso, apprezzo ogni aiuto.

Aiuto che mi arriva nelle salite più dure, dove le Power Road non zavorrano e assorbendo le micro asperità della strada evitano spreco di energia.

Non hai lo scatto felino di copertoncini più leggeri, quando sei al 20% i 50 grammi in meno su ogni ruota li senti, ma qui il peso è quello di analoghi prodotti di alta gamma, il risultato è lo stesso. Ottimo, ci mancherebbe.

E i rilanci comunque li fai.

Piuttosto ho una ulteriore perplessità, oltre la questione allenamento, me ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Qui concludo con due notazioni brevi su frenata e bagnato.

In frenata le Power Road vantano grip tenacissimo e una carcassa che non deforma oltre il dovuto: la gomma schiaccia al suolo, hai impronta a terra, senti come morde la strada e gestisci la forza alle leve con collegamento diretto, percependo sempre l’esatta pressione impressa.

Sul bagnato l’inizio è stato difficile.

Molte settimane senza una nuvola, quando finalmente Giove ha deciso di farsi vedere pure dalle mie parti, l’acqua ha dilavato lo sporco è la strada era peggio di una saponetta.

Sono dovuto rientrare subito, malgrado stessi lì a consultare il meteo proprio per questa verifica (e di altro copertoncino).

Dopo una intensa giornata temporalesca, quella successiva pure ha visto pioggia ma con condizioni normali della strada.

Beh, dire che le All Season, sempre perché il confronto mi è inevitabile, sono superiori è fin troppo facile; e anche ingiusto, la mescola è differente e le All Season sono vere e proprie gomme da pioggia.

Ma continuando nel raffronto, queste Power Road hanno dimostrato miglior tenuta delle Endurance (le Competition con la pioggia non le valuto proprio…) ma soprattutto hanno trasmesso maggior sicurezza, miglior dialogo tra ciclista e gomma.

Un dialogo che c’è sempre stato in tutta la gamma Power, eppure mai troppo marcato, c’è chi fa di meglio. Con le Road il gap è colmato.

Su asfalto asciutto hai le sensazioni giuste; se il grip è precario, come sul bagnato, questo feeling emerge meglio rispetto ad altri modelli della casa.

Credo sia la mescola a farsene carico.

Comunque, ora ne sappiamo quanto serve per tracciare un bilancio.

Andiamo alle conclusioni.


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