[Test] Met Mobilite Mips

Tempo di lettura: 6 minuti

Recensione per un casco urban: il Met Mobilite, qui nella  versione Mips.

Un casco che viene proposto dall’azienda come naturalmente dedicato alle e-bike e che io ho sfruttato solo con bici muscolari.

Proposto sia con la famosa calottina gialla che senza, da subito si identifica come casco urbano. Per foggia e dimensioni della calotta.

In questi ultimi e difficili mesi sono saltate tante cose, il blog un anno fa si trovò a un capello dall’essere chiuso, mi trovai costretto a selezionare, scegliere.

Poi ci fu il vostro affetto, il vostro fondamentale supporto che mi permise di superare il grosso della crisi.

In estate, quando arrivò il momento di pianificare le pubblicazioni per l’autunno, mi tenni molto “basso”.

Poche richieste, scelsi meno recensioni.

A spingermi a non costruire un calendario più fitto furono due ragioni: stavo dedicandomi alla Mtb, e lì ci dovevo lavorare parecchio per colmare il mio personale gap di guida ed esperienza; avevo paura ad uscire in bici.

Già, paura. Paura di farmi male, in un momento in cui il sistema sanitario era al collasso; paura che mi è rimasta dentro dal maggio dello scorso anno, quando una automobilista mi prese in pieno. E tra le tante botte, compresa la lesione muscolare che fatica a guarire a dodici mesi di distanza, presi anche una bella capocciata contro il lunotto dell’auto.

In testa avevo un casco, ovviamente; ed era un casco Met. E’ la seconda volta che un loro casco mi salva la capoccia, ho sviluppato un profondo affetto per i loro caschi.

L’autunno l’ho sempre dedicato al ciclismo urbano.

Le giornate si accorciano, hai meno ore di luce da sfruttare, piove spesso, gestire le uscite per i test è difficile. 

Le recensioni dedicate al ciclismo urbano sono semplici nella logistica. Non richiedono spostamenti significativi, nessuna trasferta lontana per le foto, mi basta uscire di casa e ho quel che serve.

Però lo scorso autunno, per le ragioni che vi ho raccontato, ho escluso questo (per me importante) aspetto della nostra vita sui pedali.

Ora che la situazione sembra scorrere più fluida e io ho scelto di gestire il blog con maggiore calma, ho potuto riempire in parte il vuoto autunnale. Qualche settimana fa una sella Brooks, poi un casco Lazer, adesso ancora un casco: se altro arriverà, non so dirvelo.

Dovendo scegliere qualcosa dedicato al ciclismo cittadino ho puntato sui caschi, perché mai mi stancherò di affermare la sua importanza.

Sostenere, come fa qualcuno mostrando scarso acume, che un casco non ti salva la vita se finisci sotto il tir non significa che il casco è inutile.

E se nel centro storico le possibilità di incrociare un tir sono remote, non quelle di impatto con un autoveicolo o con l’asfalto. Quando ho dato una capocciata colossale al lunotto dell’auto della mia investitrice, senza casco probabilmente non ci avrei rimesso la vita ma sicuramente i danni sarebbero stati ben superiori. E invece la testa era l’unica cosa che non mi faceva male.

Per questo ci tengo tanto a recensire caschi: mostrarli, parlarne, provarli, è il mio modo di insinuarvi la necessità di usarne uno, sempre.

Questo in prova o altro non conta: conta sia di sicura qualità e conta indossarlo.

Oggi c’è il Mobilite, a breve avremo il nuovo Rivale Mips, partiamo alla scoperta di questo simpatico casco urban e vediamo come è fatto.


Tutti gli articoli della sezione Test e presentazioni

————————————————————-

COMMENTS

  • <cite class="fn">Stefano</cite>

    Bellissime foto, complimenti, rimango sempre affascinato dal contesto cittadino in cui pedali (mare, scogli, vicoli lastricati…). E la ragazza con una scarpa arancione e una verde 🙂

Commenta anche tu!