[Test] Met Intercity Mips

Come è fatto

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Come è fatto

Il Met Intercity Mips è casco destinato al ciclismo urbano con particolare riferimento al mondo delle bici a pedalata assistita. Come chiarisce la certificazione NTA8776.

Una certificazione che prevede un innalzamento degli standard di sicurezza, con test molto più “distruttivi”.

Perché? In fondo una e-bike viaggia in assistenza fino a 25 km/h, di passo noi andiamo più veloci con bici classiche.

La risposta la troviamo nelle E-pedalec, ossia bici a pedalata assistita che mantengono il supporto del motore fino a 45 km/h.

L’argomento da noi è poco trattato, le E-pedalec nella nostra normativa sono equiparate ai ciclomotori, quindi obbligo targa, assicurazione, patentino.

In altre nazioni, per esempio l’Olanda, la Germania, la Svizzera, l’Austria, se non ricordo male anche il Belgio, godono di leggi più favorevoli e sono ampiamente usate.

Met Helmets è azienda nostrana ma proiettata sul mercato internazionale, ovvio che abbia a catalogo caschi adatti a mercati extra italiani.

Tra l’altro Met Helmets fu una delle prime azienda a inserire a catalogo caschi per E-pedalec, ne testai uno tempo fa, il Met Grancorso

Ho introdotto qui, in apertura del paragrafo dedicato al “come è fatto”, la questione della omologazione NTA8776 perché uno dei parametri da rispettare per poterla ottenere è la superiore protezione di tempie e nuca.

Una superiore protezione che stabilisce il fattore forma, ed ecco chiarito perché ho voluto da subito ricordare questo aspetto.

E infatti possiamo vedere nell’immagine in basso come tempie e fronte siano efficacemente protette e altrettanto la nuca.

Di solito i caschi per E-pedalec hanno la calotta molto “piena”, un sistema veloce per assicurarsi quel plus di protezione necessario a superare gli standard di omologazione.

Il Met Intercity no, è dotato di ben 16 prese d’aria, che son tante per questa tipologia di casco, a indicare una costruzione molto robusta malgrado le tante aperture.

Il Met Intercity ha calotta in policarbonato costruita con tecnologia In-Mould ed EPS completamente rivestito; soluzioni che assicurano robustezza, durabilità e, diciamolo, una sua eleganza.

Il sistema di ventilazione prevede ampie prese d’aria frontali, protette da retina.

A seguire altre tre prese di ingresso sulla sommità.

E una ulteriore presa in posizione arretrata che gode della scanalature ricavate sulla calotta per convogliare aria. 

Oltre al corredo di prese laterali viste prima.

Per l’espulsione abbiamo cinque sfoghi nella zona posteriore.

A caratterizzare il Met Intercity Mips contribuisce l’estesa visiera trasparente; in policarbonato.

Al momento in cui scrivo non vedo a catalogo una versione fumé, non so dirvi se mai arriverà o se semplicemente io non so navigare tra i menù del sito ufficiale.

E’ fissata alla calotta con tecnologia “motociclistica”, ossia una coppia di brugole che agiscono su apposite borchie.

E’ facilmente removibile, ma in tutta onestà non ne vedo la necessità. Quando non serve basta sollevarla, la ventilazione non ne risente, è comodo averla sempre pronta all’uso.

Il cinturino in morbido tessuto presenta il sistema di chiusura magnetico Fidlock. Con bandella rivestita.

I divider sono del tipo a scorrimento.

La regolazione della calzata è demandata al sistema Met Safe-T Heta, con ampia rotella, possibilità di scorrimento della fascia alla nuca e una coppia di fasce in silicone a garantire comfort e tenuta.

Interni removibili, lavabili, traspiranti e antibatterici. E ovviamente il Mips, che in questo caso è la versione C2. Sul quale stavolta non mi dilungherò, ne ho ampiamente trattato in altre recensioni, lo conosciamo già come il più famoso sistema per limitare i danni da impatto rotazionale.

Mi intriga molto invece il nuovo Mips Air, al momento usato sempre da Met per il suo casco strada top, il 30K che è stato rinnovato rispetto alla prima versione che testai io. Mi sa mi toccherà fare richiesta…

A garantire un plus di sicurezza provvede la luce posteriore, a fissaggio magnetico che gode di una propria sede sagomata, restando così a filo con il disegno della calotta.

Met Helmets è stata una delle prime aziende a credere nelle luci da casco, un accorgimento che sempre cerco sui caschi da recensire.

Questa piccola ma efficacissima luce a 25 led è ricaricabile tramite porta micro Usb, ha pulsante di accensione posto in alto, non sempre accessibile calzando guanti invernali a causa della sua posizione incassata, e quattro più una funzioni.

La funzione in più è il sensore crepuscolare, la cui attivazione ci è confermata dall’accensione di una piccola spia blu.

E’ una funzione che ho sempre apprezzato moltissimo, da quella prima luce proposta da Met che mi trovai a recensire anni fa. Non è solo la comodità di non doversi fermare: è utilissima di giorno quando si percorrono gallerie e sottopassi. Il sensore rileva la diminuzione di luce esterna, in un attimo si attiva. Ottimo.

Le altre funzioni sono luce fissa, pulsata, intermittente, stroboscopica.

A luce fissa ho rilevato una autonomia di circa due ore e mezza, trascorso questo tempo è passata in automatico in funzione pulsata.

Nelle tre funzioni, pulsata, intermittente e stroboscopica, l’autonomia si è attestata tra le cinque e le sei ore.

Autonomia rilevate su una media di dieci periodi di accensione per ogni funzione.

La ricarica completa, cioè da spegnimento della luce (ma è meglio non arrivarci, quando si attiva solo la funzione pulsata è il momento di caricare) ha richiesto da un’ora a un’ora e venti a seconda del supporto usato (pc, caricabatteria da telefono, ciabatta con Usb integrato).

Difficile in foto rendere pienamente la luminosità così come mostrare le diverse funzioni. 

Per questo, così come fatto in precedente occasione, nel prossimo paragrafo propongo una breve clip dedicata solo a questa lucetta.

Difficile da scovare, e infatti me l’ero persa, la striscia in materiale riflettente posta nella parte superiore dell’uscita centrale di sfogo.

Tre le taglie disponibili a coprire rispettivamente: S 52/56; M 56/58; L 58/61.

Il peso da me rilevato per la taglia M in prova è di 465 grammi, luce compresa. Considerando l’estensione della calotta, direi un ottimo risultato.

Cinque le colorazioni disponibili, senza che pubblico qui le immagini prelevate dal sito, a fine articolo trovate i soliti link.

Bene, ora che conosciamo a fondo il nostro Met Intercity Mips possiamo pedalare. In e-bike, mi sembra giusto…

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