[Test] Met Intercity Mips

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Test per il Met Intercity Mips, casco urban studiato soprattutto per le e-bike.

Con questa recensione chiudo il mio personale trittico dedicato ai caschi per uso urbano e diporto.

Ho iniziato con il Lazer CityZen KinetiCore, ho proseguito con il Kask Moebius Limelight, oggi l’Intercity. Arriverà anche un’altra recensione, il Kask Urban-R, ma di questa ho delegato completamente ad altro tester e non so quando sarà online.

Forse il nome che influito, ma questa recensione arriva in ritardo rispetto al mio calendario.

Vabbè, tanto lo compilo a matita apposta, mai riesco a rispettarlo.

Perché finché non sono del tutto sicuro nulla mi sia sfuggito, non pubblico. 

Potrà sembrarvi strano, ma questo mi accade soprattutto quando tra le mani ho prodotti eccellenti. Sto lì, sul notes tutti punteggi alti e invece di chiudere in gloria e passare oltre mi incaponisco: ma non è che mi sono dimenticato qualcosa? Ma siamo sicuri che questa visiera non dia fastidio? La ventilazione funziona proprio così bene?

E quindi ricomincio daccapo.

Si, forse sono eccessivo ma questo blog ha da subito scelto la strada dell’approfondimento, della verifica certosina, a costo di diventare tedioso.

Se poi in prova c’è un casco non puoi sbagliare giudizio. Ne va della sicurezza, mai vi spingerei ad acquistare qualcosa di cui non sono strasicuro.

Col Met Intercity Mips è stato facile e difficile. Facile (alert, spoiler…) perché è casco di altissimo livello; difficile perché trovargli un punto debole è complicato.

Esistono migliaia di modelli di caschi in commercio, non potendoli provare tutti devo operare una selezione. 

Di solito sul blog scelgo, per molte recensioni e non solo di caschi, prodotti che poi effettivamente possono risultarvi utili. Ogni tanto mi concedo lo sfizio di puntare direttamente al meglio, è vero.

Coi test dei caschi negli ultimi tempi sto puntando al top, perché sono troppo convinto della loro utilità, della necessità potrei dire, di indossarli: sempre.

Certo, poi la spesa sale, è inevitabile.

Mi ricordo quando acquistai il mio primo casco da moto, nota azienda giapponese, pagato in lire un milione. A chi mi chiedeva valesse la pena spendere tanto per un casco, rispondevo, forse con eccessiva presunzione, che ritenevo la mia testa abbastanza di valore, meritava essere protetta al meglio.

Con i caschi da bici la penso allo stesso modo, per mio uso personale, quando cioè non sono impegnato in qualche test, indosso solo il meglio proposto dal mercato. Mai fatto mistero con voi si tratti proprio di un casco Met, il Trenta 3k Carbon e spero di riuscire a testare anche la nuova versione.

Quando poi riesco a unire le due cose, test ed eccellenza, allora il cerchio si chiude e sono più contento.

Però basta farvi perder tempo con le mie chiacchiere, voltiamo pagina e andiamo a conoscere il Met Intercity Mips.

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